Il Beato Giovanni Paolo II non ha mai nascosto la sua devozione alla Madonna del Carmelo, confessando lui stesso di indossarne lo scapolare.
Nel messaggio rivolto dal Sommo Pontefice all'Ordine del Carmelo il 23 marzo 2001, egli ebbe a dire:
"Anch'io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del Carmine"!
E' molto bella l'espressione utilizzata dal Santo Padre: portare sul cuore lo scapolare è molto più che dire di indossarlo!
Evoca quasi il senso di "custodire e farsi custodire" nel punto più prezioso del corpo umano, ossia il cuore, centro e motore della circolazione sanguigna che alimenta tutto il fisico, ma anche dei sentimenti; scrigno che racchiude e da cui partono le espressioni di amore, tenerezza, amicizia,generosità, ma anche quelle -purtroppo- di cattiveria, invidia, gelosia....
Lo scorso anno, sul blog, mi sono soffermata sul significato ed il senso dell'indossare lo scapolare: l'abito di Maria ci deve rivestire e sull'esempio della Madre di Dio dobbiamo imparare a camminare seguendo le sue orme, facendoci così sempre più vicini a lei che ci conduce a Gesù.
Maria è modello di tutte le virtù e di ogni perfezione a cui il cristiano è chiamato, seguendo fedelmente lei, potremo anche noi arrivare alla meta della santità!
Oggi il Beato Giovanni Paolo II ci offre una nuova chiave di lettura per realizzare questa nostra aspirazione: portiamo sul cuore lo scapolare di Maria!
Non indossiamo "l'abitino" di Maria solo fisicamente (magari veramente ponendolo in corrispondenza del muscolo cardiaco), ma portiamo sul cuore in senso figurato, "spirituale": custodiamo nel cuore lo scapolare affinché esso stesso ne diventi custode!
In Matteo, Gesù ci ha lasciato alcune frasi significative sull'importanza di questo organo, dicendoci che:
"Cioè che esce dalla bocca proviene dal cuore.
Questo rende immondo l'uomo.
Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie.
Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo".
(Mt 15, 18-20)
Il cuore, insomma, se oggetto della nostra continua vigilanza può divenire il centro da cui si irradia in noi e da noi un riflesso dell'amore di Cristo per l'umanità; ma se non ci facciamo costantemente attenti a ciò che vi facciamo "proliferare" rischia di essere solo fornace di cattive inclinazioni e di propositi malvagi.
Mettiamo Maria Santissima, con il suo abitino, a "sigillo" del nostro cuore, affinché ne sia quasi una guardiana, che ci aiuti a filtrare ciò che possiamo farvi entrare, alimentare, custodire.
"Mettimi come sigillo sul tuo cuore",leggiamo nel Cantico dei Cantici.
Si, facciamo in modo che lo scapolare dell Vergine Maria sia questo sigillo perenne, per far vivere nel nostro cuore solo il Signore e farcene testimoni concreti nel mondo!
"Anch'io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del Carmine"!
E' molto bella l'espressione utilizzata dal Santo Padre: portare sul cuore lo scapolare è molto più che dire di indossarlo!
Evoca quasi il senso di "custodire e farsi custodire" nel punto più prezioso del corpo umano, ossia il cuore, centro e motore della circolazione sanguigna che alimenta tutto il fisico, ma anche dei sentimenti; scrigno che racchiude e da cui partono le espressioni di amore, tenerezza, amicizia,generosità, ma anche quelle -purtroppo- di cattiveria, invidia, gelosia....
Lo scorso anno, sul blog, mi sono soffermata sul significato ed il senso dell'indossare lo scapolare: l'abito di Maria ci deve rivestire e sull'esempio della Madre di Dio dobbiamo imparare a camminare seguendo le sue orme, facendoci così sempre più vicini a lei che ci conduce a Gesù.
Maria è modello di tutte le virtù e di ogni perfezione a cui il cristiano è chiamato, seguendo fedelmente lei, potremo anche noi arrivare alla meta della santità!
Oggi il Beato Giovanni Paolo II ci offre una nuova chiave di lettura per realizzare questa nostra aspirazione: portiamo sul cuore lo scapolare di Maria!
Non indossiamo "l'abitino" di Maria solo fisicamente (magari veramente ponendolo in corrispondenza del muscolo cardiaco), ma portiamo sul cuore in senso figurato, "spirituale": custodiamo nel cuore lo scapolare affinché esso stesso ne diventi custode!
In Matteo, Gesù ci ha lasciato alcune frasi significative sull'importanza di questo organo, dicendoci che:
"Cioè che esce dalla bocca proviene dal cuore.
Questo rende immondo l'uomo.
Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie.
Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo".
(Mt 15, 18-20)
Il cuore, insomma, se oggetto della nostra continua vigilanza può divenire il centro da cui si irradia in noi e da noi un riflesso dell'amore di Cristo per l'umanità; ma se non ci facciamo costantemente attenti a ciò che vi facciamo "proliferare" rischia di essere solo fornace di cattive inclinazioni e di propositi malvagi.
Mettiamo Maria Santissima, con il suo abitino, a "sigillo" del nostro cuore, affinché ne sia quasi una guardiana, che ci aiuti a filtrare ciò che possiamo farvi entrare, alimentare, custodire.
"Mettimi come sigillo sul tuo cuore",leggiamo nel Cantico dei Cantici.
Si, facciamo in modo che lo scapolare dell Vergine Maria sia questo sigillo perenne, per far vivere nel nostro cuore solo il Signore e farcene testimoni concreti nel mondo!
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