mercoledì 20 luglio 2011

FESTA DI SANT'ELIA DI PROFETA





(Statua di Sant'Elia in Vaticano)


Dal libro dei Re (1 Re, 17 3-16)

"Il Signore parlò a lui e disse:  "Alzati, và in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. 
Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo". 
 Egli si alzò e andò a Zarepta. 
Entrato nella porta della città, ecco una vedova raccoglieva la legna.
 La chiamò e le disse: "Prendimi un pò d'acqua in un vaso perché io possa bere".
 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: "Prendimi anche un pezzo di pane".  
Quella rispose: "Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un pò di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo".  
Elia le disse: "Non temere; su, fà come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio,  poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra".
 Quella andò e fece come aveva detto Elia.
 Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni.  
La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia". 


 Questo passo tratto dal libro dei Re, richiama alla mente, in un certo senso, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, narrata dai Vangeli ed in cui Gesù si serve dell'intervento dei discepoli per dare da mangiare alle folle che ascoltano la Sua parola.
Lì è nostro Signore che dice "Date voi stessi loro da mangiare" (Mt 14, 16) ed invita gli apostoli a raccogliere i pochi pani e pesci disponibili, i quali, per intervento soprannaturale, si moltiplicheranno al momento della distribuzione ad opera degli stessi discepoli.

Potremmo rileggere allora questo brano biblico in chiave quasi di "anticipazione" di quello che accadrà, molto tempo dopo, in presenza di Gesù: la donna cui Elia chiede di dargli da mangiare è come gli apostoli, inizialmente incredula della possibilità che la poca farina e l'olio a sua disposizione siano in grado di  sfamare lei, il figlio ed anche il profeta.
Qui, a dispetto di quanto accadrà poi nel Vangelo, si potrebbe cogliere un primo moto di "egoismo" da parte della donna, la quale non vorrebbe condividere quel cibo con il profeta, convinta che basti -secondo le conoscenze umane- solo per due persone e non per tre!
Potremmo però intendere questo suo desiderio non solo come sintomo di mancanza di generosità, ma più semplicemente come espressione di un modo ancora tutto "umano" di interpretare le situazioni ed i doni della natura.
Al pari degli apostoli, che nel Vangelo dubitano di poter sfamare tante persone con pochi pani e pochi pesci, la vedova del Libro dei Re è umanamente convinta che quella farina e quell'olio di cui dispone bastino solo per lei e per suo figlio.
E' ancora impregnata di una mentalità materiale, terrena, in cui non riesce a cogliere del tutto l'intervento soprannaturale di Dio, che ha per trampolino di lancio la fiducia illimitata dell'uomo.

Elia dunque, come Gesù, non demorde e la invita ad avere fiducia, a "non temere".
La spinge ad uscire dai suoi ragionamenti ordinari -normali, potremmo dire, quasi ovvi- ed a riconoscere che il Signore può tutto, anche operare sugli elementi naturali, per piegarli al Suo volere e farli fruttare per le necessità dei suoi figli.

Oggi il profeta ci richiama dunque alla fiducia: a Dio nulla è impossibile ed " il Padre vostro  celeste infatti sa che ne avete bisogno". (Mt 6, 32)

Nel Padre Nostro, la preghiera insegnataci dal Salvatore, chiediamo non solo le cose dello spirito, ma anche il "pane quotidiano".
E nel Vangelo è Gesù stesso che ci invita alla confidenza illimitata, dicendoci di pensare prima alle cose dello Spirito e poi al resto, che ci verrà dato in sovrabbondanza!
Ci dice infatti: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt 6, 33)

Ricordiamo allora l'episodio di Elia e della vedova per rammentarci, quest'oggi, che la fiducia in Dio ed il cercare prima il regno dei Cieli sono anche un modo per "procurarci" indirettamente, il sostentamento quotidiano, il Signore sa che ne abbiamo bisogno e troverà il modo per farcelo ottenere, tramite il lavoro personale, tramite l'assistenza d'altri, tramite gli aiuti insperati della Provvidenza.

Preghiamo dunque il profeta Elia affinché ci ottenga la capacità di confidare in Dio, ben sapendo che Lui ci ama e che desidera provvedere ai nostri bisogni interiori ed anche a quelli materiali, ma che per farlo richiede la nostra fiduciosa collaborazione e la nostra preghiera piena di speranza ferma!

Buona festa a tutti!

PREGHIERA A SANT'ELIA

Dio onnipotente ed eterno, che hai concesso a Sant'Elia profeta di vivere alla tua presenza e di consumarsi per lo zelo della tua gloria, dona ai tuoi servi di cercare sempre il tuo volto, per essere nel mondo testimoni del tuo amore.

Amen








2 commenti:

  1. Ho gradito tantissimo i tuoi recenti post sia per il triduo della Madonna del Carmelo, per la Sua Festa e anche per il ricordo di Sant'Elia. Un abbraccio stretta al cuore!

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