venerdì 20 dicembre 2013

MATER DEI, SPECULUM DEI....prepararsi al Natale sull'esempio di Maria, la Madre


Pensando al mistero del S.Natale mi piace portare l'accento non solo sul dono di un Dio che Si fa Carne per l'uomo, ma anche su quello di una Donna che si lascia completamente "plasmare" da quel Dio che viene concepito, cresce e nasce in e da lei!




Maria Santissima e Gesù sono come degli "specchi", l'uno dell'altra.
Lo specchio non riflette l'immagine in modo "uguale", ma inversa, speculare...appunto.

Tradotto in termini spirituali, mi piace dire che l'umanità di Maria "esalta" la divinità di Gesù: in Lui che prende Carne da Lei, possiamo vedere quanto Dio ci abbia amati facendoSi come noi, "scendendo" al nostro livello....

La Divinità di Gesù "esalta" l'umanità di Maria: in Lei vediamo quanto l'essere umano, toccato dalla Grazia, possa veramente amare in un modo "quasi" divino.
Maria, infatti, da creatura che è e rimane, viene resa "onnipotente" per Grazia.

Inizialmente si potrebbe allora sintetizzare: Mater Dei, speculum Cordis Filii.
Madre di Dio, specchio del Cuore del Figlio.

Nella sofferenza e nella gioia del cuore della Madre, c'è ogni gioia e ogni sofferenza di quello del Figlio.
La felicità e la sofferenza di Cristo che ama e soffre per ciascuno di noi (portando su di Sè i nostri peccati), passano attraverso il Cuore di Maria: Lei ama e soffre per Lui che è "carico" delle pene di tutto il genere umano.

Qui, però, la preghiera mariana per eccellenza, il Santo Rosario, mi spinge ad andare oltre.
Il terzo mistero luminoso mi parla dell'Annuncio del Regno di Dio.
Quel Regno che è Gesù stesso, il Bambino che nasce a Natale.
Ed è proprio il Maestro, nel Santo Vangelo, a dirci: "chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre" (Mt 15,20)

Natale è accogliere il dono di un Dio che ci invita a farci "Madre", cioè ad imitare il Cuore premuroso, aperto alla volontà dell'Altissimo, capace di soffrire e condividere con Gesù i dolori della Passione, di chinarsi sui bisogni degli altri, come a Cana, di "meditare e conservare" tutte le cose che si dicevano del Figlio.


Prepararsi al Santo Natale è prepararsi ad accogliere Colui che viene imitando Maria che è Madre, facendoci noi stessi "Madre" di Gesù che viene.
Sull'esempio di Maria, Mater Dei, speculum Dei.
Le litanie lauretanee ci vengono in soccorso, laddove ci descrivono la Madre del Signore come "specchio della Santità Divina" e "sede della Sapienza".
Unificando questi due appellativi mariani, oso dire che Maria è specchio della Sapienza:

  • della Sapienza Creatrice del Padre, che l'ha creata e voluta Madre del Suo Figlio Unigenito;
  • della Sapienza dello Spirito Santo che l'ha resa capace di "comprendere", meditare, vivere la Parola di Dio, lei che è Sposa dello Spirito stesso e ne condivide i doni, quasi in "comunione di beni";
  • della Sapienza Incarnata che è il Figlio, assieme al quale ha patito per l'umanità intera.


Il Signore ci ottenga, per intercessione della Vergine, di essere anche noi animati di questo amore materno, di imitare questa sua capacità di "generare" in altri Gesù, attraverso la condivisione, la trasmissione della Fede;
di coltivare l'amore e la meditazione alla Parola, accogliendola "nel cuore";
di offrire e soffrire in unione ai meriti di Cristo.

E buon proseguimento d'Avvento....



Elogio della sapienza


(Sap 7, 22- 30)


In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.

La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.

E' un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.

E' un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.

Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.

Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.



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