giovedì 26 settembre 2013

STRADA FACENDO....riflessioni a margine dell'incontro di forania con l'Arcivescovo Bertolone


Ieri sera si è svolto uno degli incontri di forania con l'arcivescovo della diocesi di Catanzaro Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone.
Mi ha colpita molto, fra le altre, la sua riflessione sul concetto di  "Strada facendo",  un'espressione che -ha sottolineato Sua Eccellenza- ritorna tante volte non solo nella canzone di Baglioni, ma che è  sempre presente nel Vangelo.
Un'espressione che dobbiamo fare nostra nell'essere annunciatori, testimoni, catechisti.


"Strada facendo": ascoltando queste due parole ho ripensato a passi evangelici in cui compare -innumerevoli volte- la congiunzione "mentre", proprio ad indicare il senso della continuità nel tempo, dell'evoluzione, dello scorrimento, del "cammin facendo".

"mentre Gesù sedeva";
"mentre si allontanava";
"mentre se ne andavano";
"mentre la folla rimaneva";
"mentre insegnava";
"mentre erano chiuse le porte".

Poi ho ripercorso quei brani in cui la scena viene introdotta dall'avverbio "quando":

"quando digiuni"
"quando fai l'elemosina"
"quando lo videro".

Sono tutti testi nei quali due azioni vengono collegate, sottolineando questa "evoluzione" continua della/nella vita del cristiano.

Ma è stata specialmente una pagina del Vangelo a presentarsi alla mia mente, quella che proprio la Liturgia di ieri ci ha riproposto.
Si tratta di Lc 9, 1-6: Gesù convoca i dodici e dona loro "forza e potere su tutti i demoni e di guarire le malattie" e li manda "ad annunciare il regno di Dio e guarire gli infermi".  
"In qualunque casa entriate rimanete là, poi ripartite".

Il Vangelo non ci descrive la vita del cristiano come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza,; in esso ritroviamo  quell' "andate  dunque, e ammaestrate tutte le nazioni" (Mt 28,19) che Gesù rivolge a ciascuno di noi.

Nell' "ammaestrare" è possibile includere il confortare, l'esortare, il predicare, il dare l'esempio....il verbo è molto più ampio del suo semplice e primario significato di "insegnare".
Si insegna in modi diversi, tanto con la parola quando con l'esempio di vita.
"Strada facendo" è un motto che deve spronarci a "padroneggiare" meglio quelli che sono i mezzi principali per vivere da cattolici veri: la Parola di Dio, la Liturgia, la preghiera.
In un certo senso mi piace collegare il "rimanere" proprio a questi fattori: rimanere in Dio attraverso la Bibbia, i Sacramenti e l'orazione; donare agli altri quello che in essi riceviamo e poi ripartire.
Solo "rimanendo in Lui" (cfr Gv 15,4) si rende fattibile quel dialogo continuo, quel raffrontarsi costantemente con la figura di Cristo che ci arricchisce, ci interpella, ci offre le risposte, ci dona le indicazioni per essere sempre, in ogni momento, veri discepoli.
"Strada facendo" è quel modus vivendi che Gesù stesso ha adottato, come:

-  cammino di missione nella volontà del Padre;
-  itinerario di preghiera che Lui ha percorso lungo la Sua esistenza;
-  insegnamento ed annuncio che Lo hanno condotto "di villaggio in villaggio", per raggiungere più persone possibili, situazioni svariate -dalla malattia fisica a quella spirituale; dalla perdita di affetti alla rinuncia a beni materiali.;-


L'impregnarci di un Vangelo che molte volte ci pone dinanzi all'esperienza del partire (tanto che proprio il Messia si paragona al "padrone di casa partito per un lungo viaggio"  in Mc 13,33-36) ci esorta allora ad essere uomini capaci di "ristorarci" nel dimorare in Lui, di "donare" nel rimanere presso gli altri, nel "ripartire" per raggiungere vette più alte di santità nello stare in Lui e con altri fratelli.

L'anno della Fede, che stiamo ancora vivendo, ci ricorda proprio questo senso triplice della vita di testimonianza.

Che Maria, donna non solo dell'"ascolto", ma anche "della decisione e dell'azione" (Papa Francesco, parole al termine della recita del Santo Rosario-31 maggio 2013) ci sia Madre e Maestra in questo impegno per comunicare la gioia e la bellezza di essere cattolici "strada facendo".

Nessun commento:

Posta un commento