giovedì 19 settembre 2013

STARE "DIETRO" -Maria Maddalena e la sequela-: riflessioni sul Vangelo di oggi


"Una donna, 
una peccatrice di quella città, 
saputo che si trovava nella casa del fariseo, 
portò un vaso di profumo; 

stando dietro, presso i piedi di lui, 

piangendo, 
cominciò a bagnarli di lacrime, 
poi li asciugava con i suoi capelli, 
li baciava e li cospargeva di profumo"

 (Lc 7, 37-38)




Nel Vangelo di oggi mi copiscono principalmente questa pericope: "stando dietro".
La definisco tale (pericope) e non semplicemente "due parole", perchè in questi due termini si nasconde tutto un "modo" di vivere alla sequela di Cristo.
Di Colui che è Maestro, Signore, Dio fattoSi Carne, caricato della Croce del peccato umano.

Stare dietro a Gesù è l'atteggiamento di Maddalena, ma non è un indietreggiare negativo, come ben specificano le parole seguenti: "Presso i piedi di Lui".
Laddove, se il dietro indica un passo arretrato, il presso è sinonimo di vicinanza, di un contatto che può essere realmente molto forte sul piano spirituale, se pensiamo che è il medesimo termine utilizzato da Giovanni, nel Prologo, laddove scrive che "il Verbo era in principio presso Dio". (Gv 1,1)

Quanti modi di stare "dietro" a Gesù ci vengono descritti nel Vangelo, un po' ad esemplificazione dei nostri possibili attegiamenti e quale è -invece- quello adottato dalla Maddalena e lodato dal Maestro?

Mi viene in mente -per primo- Nicodemo, l'adoratore "notturno" di Cristo (Gv 3,1).
Nicodemo era un fariseo e, pur affascinato dal Messia, inizialmente non ha il coraggio di uscire allo scoperto, di manifestare apertamente la propria Fede nel Figlio di Dio. 
Abbozza una piccola difesa pubblica in occasione della festa delle Capanne, in Gv 7,50, ma è solo dopo la Crocifissione che palesa il proprio credo in Gesù, offrendo la mistura di mirra e aloe per la Sua sepoltura (Gv 19,39).

Penso poi a Pietro, quel Pietro che, al discorso "duro" di Gesù sulla Sua Passione oppone un netto "Dio non voglia, Signore, questo non ti accadrà mai"! (Mt 16,22) e si sente replicare: "Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!" (Mt 16,23).
C'è qui un elemento interessante che ci fa cogliere proprio il nodo centrale di queste riflessioni:  non sempre "stare dietro a Gesù" significhi seguirlo nel modo corretto. 
E' il Maestro stesso che qui lo sottolinea!
Penso anche al Pietro che rinnega per tre volte Gesù (Gv 18, 12-27) per paura di essere anch'egli arrestato e condotto al sinedrio.
Cefa non ha ancora imparato a "conoscere" realmente la "totalità" di Cristo, come di Colui che mostra una strada di Risurrezione che passa attraverso la Croce anche fisica.
Pietro ha "paura" dell'aspetto di dolore che comporta il professare la propria fede e non riesce a comprendere -inizialmente- l'idea di un Dio fattoSi Carne che voglia sperimentarlo per Primo.

Infine mi viene in mente Giuda, quel Giuda che si mette -chiamato da Cristo stesso- alla sequela del Messia, ma mantiene le proprie idee materialistiche.
La sua è una sequela di interesse, finalizzata ad un guadagno illecito da ricavare attraverso la cassa (Gv 12,6). 
Probabilmente, nutriva anche l'idea di un Messia rivoluzionario in termini politici, ma che avrebbe arricchito principalmente i Suoi discepoli.
E' lo stesso Giuda che tradisce Gesù per trenta denari e -posto dinanzi al rifiuto di anziani e sacerdoti di riprendersi la somma- va ad impiccarsi. (Mt 27,3-5)
Giuda non ha prima compreso che Gesù è un Messia "non politico" e non materialista e, in seguito, non ha percepito la dimensione della Misericordia di Dio che non vuole che l'uomo si tolga la vita, ma che si getti ai Suoi piedi, invocando il Suo Perdono.

A questo punto, la Maddalena diventa figura emblematica del vero stare "dietro" a Gesù.
La donna, una peccatrice pubblica, mi fa tornare alla mente queste parole del Maestro:
"Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16,24).


  • Maddalenna è donna: già questo la pone in condizione di svantaggio sociale, perché essere donna, al tempo di Gesù. equivale a non avere diritti.
  • Maddalena è peccatrice, per di più pubblica: fattore che la rende deprecabile agli occhi dei perbinisti farisei, dei sacerdoti e delle altre categorie religiose del tempo.
  • Maddalena è peccatrice "di quella città" in cui si svolgeva il pranzo cui era stato invitato Gesù: chissà se, fra i commensali, ci fosse anche qualcuno dei suoi vecchi "clienti"!

Maddalena SA tutto questo e pur essendo consapevole delle eventuali conseguenze, del disprezzo, delle critiche, delle incomprensioni di farisei, osservanti religiosi, peccatori mascherati dietro il velo dell'iprocrisia religiosa, decide di CARICARSI PUBBLICAMENTE DELLA PROPRIA CROCE, DEL PROPRIO PASSATO PECCAMINOSO, quasi "ammettendolo" davanti a tutti e PONENDOSI AI PIEDI DI GESU', DIETRO DI LUI, 
per CONSEGNARGLI SE' STESSA, 
il proprio passato che RINNEGA,
il proprio presente in CUI APERTAMENTE MANIFESTA LA PROPRIA FEDE, 
il proprio futuro che VUOLE ESSERE DI SEQUELA RADICALE DI CRISTO.

Che straordinaria scena è questa!
Una donna, una peccatrice pubblica arriva -quasi in via immediata, rapida, laddove gli altri -uomini di fede, discepoli- arrivano dopo molto cammino o non arrivano affatto.

Maddalena non precede gli apostoli solo nell'apparizione del Risorto, Maddalena li precede anche nella COMPRENSIONE DI "CHI" EGLI SIA E  DEL VERO STARE DIETRO DI LUI!

Maddalena ha capito che
  •  seguire Gesù è voltare pagina rispetto al passato -e in questo è più "veloce" di Nicodemo-;  
  •  è avere il coraggio di carsicarsi la propria sofferenza anche davanti agli altri, senza vergogna -ed in questo corre più di Pietro-;
  •  è non aspettarsi i beni materiali che la propria vita di peccatrice poteva fornirle, ma Dio stesso nè temere la disperazione eterna per il proprio stile di vita ormai rinnegato -ed in questo supera Giuda-. 
Guardiamo allora all'episodio del Vangelo di oggi come ad una "guida" interiore per amare e seguire realmente il Cristo, un Cristo che ci insegna la via della sofferenza nel rompere con la nostra vita "prima" di conoscerLo, che ci prospetta la strada della Croce nel seguirLo, ma che ci offre anche la prospettiva della Risurezione come dono del Suo Amore Misericordioso.



"Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato"
 (Lc 7,47) 

  "La tua fede ti ha salvata; va' in pace"!
 (Lc 7,50)

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