venerdì 24 giugno 2011

FATE FRUTTI DEGNI DI CONVERSIONE! Solennità di San Giovanni Battista

(Piero della Francesca, Il battesimo di Cristo)



PREGHIERA A SAN GIOVANNI BATTISTA 
(Colletta della Santa Messa della sua solennità)

O Padre, che hai mandato san Giovanni Battista 
a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, 

allieta la tua Chiesa con l'abbondanza dei doni dello Spirito, 

e guidala sulla via della salvezza e della pace.

AMEN




La figura di San Giovanni Battista, "voce di uno che grida nel deserto"(Mt 3,3), ci invita quest'oggi ad una riflessione profonda sul significato e sul senso del nostro battesimo, un sacramento che, pur essendo "il fondamento di tutta vita crisiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito, e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti" (CCC), non ci rende esenti dalla fatica e dall'impegno quotidiano per "spianare la strada del Signore" nella nostra vita.
Nei Vangeli è ben evidente questa necessità di conversione" interiore: lo dice lo stesso San Giovanni Battista, che rivolgendosi ai farisei ed ai sadducei, uomini che occupavano posti di rilievo e che erano conoscitori delle scritture, ma che, tuttavia non avevano operato anche interiormente quella "crescita" di cui si facevano invece solo testimoni esteriori.
Ecco il primo punto: il Battesimo non è solo un abito esterno da sfoggiare, deve diventare la veste abituale del nostro cuore, ricordarci l'appartenenza alla Chiesa,  Cristo che ne è il capo, essere dunque il punto di partenza in quella strada spianata su cui dobbiamo camminare assieme a Gesù.

In Matteo, Marco e Luca troviamo un'apparente contraddizione nel rapporto che intercorre tra Gesù ed il Battista.
In particolare modo in Luca, dove si narra di come Elisabetta disse a Maria: "appena la voce del tuo saluto è giunta i miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo" (Lc 1, 44). 
Il Battista riconosce Gesù fin dal momento in cui entrambi sono ancora nei rispettivi grembi materni.
Quella prima visita di Gesù al Battista, che è un po' come un "battesimo", implicherebbe una prima "attestazione" da parte dei San Giovanni, rispetto a Colui che è Gesù.
Ritroviamo questo riconoscimento anche al momento in cui la situazione si inverte ed è Gesù che si reca dal Battista, per ricevere anche lui il Battesimo.
Giovanni infatti Gli dice: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?" (Mt 3,14)

Tuttavia, ecco l'apparente paradosso: quando Giovanni viene imprigionato da Erode, manda i suoi discepoli da Gesù, per chiederGli "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?" (Mt 11,3).
Come conciliare questo pseudo-contrasto, che parebbe negare l'aver riconosciuto -in precedenza- da parte del Battista, la figura messianica di Gesù?
Se andiamo a leggere le note della Bibbia di Gerusalemme, troviamo questa esplicazione: "Senza dubitare assolutamente di Gesù, Giovanni Battista è sorpreso di vedere realizzarsi un tipo di Messia così differente da quello che egli attendeva".
Detto in altre parole: il Battista continua a riconoscere Gesù, ma, come anche tanti suoi fratelli ebrei, si aspettava un Messia diverso...secondo le varie "ipotesi" che si erano create nelle attese del popolo eletto ed in ogni caso capace di ordinare nell'immediato, quasi con una "rivoluzione" l'assetto socio-politico-economico e religioso del suo tempo.
Questo aspetto della relazione fra Gesù e Giovanni può essere di ausilio anche a noi: ci invita a riflettere su come, tante volte, pur esendo battezzati viviamo incosapevolmente la grande realtà, il sigillo sacramentale, il carattere "indelebile" che quel Sacramento ha impresso alla nostra anima.
Non riusciamo a "svilupparlo" in meglio, rendendoci veramente disponibili, come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, ad accogliere gli altri Sacramenti ed a viverli in pienezza.


Anche noi rischiamo di dire a Gesù: "Sei tu quello che deve venire"?
Eppure Gesù, come a Giovanni, risponde anche a noi:  "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete:
I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella,
e beato colui che non si scandalizza di me" (Mt 11, 4-6).

Tante volte ci aspettiamo, dopo il Battesimo e nonostante il Battesimo, un Gesù a nostro uso e consumo personale; un Gesù "rivoluzionario", un Gesù che si faccia modernista (e non moderno), che rovesci i principi morali enunciati da Lui stesso nel Vangelo, che irrompa nella storia utilizzando mezzi umani di violenza per ristabilire l'ordine...un Gesù che sia solo buonista e non contemperi invece giustizia e misericordia.
Ci creiamo un Dio "nostro", diverso da quello che è in realtà; accettiamo solo alcuni degli insegnamenti di Gesù, negando la vera natura divina della Sua Legge, insomma, facciamo un po' come farisei e sadducei....
Così facendo, rischiamo di cancellare l'aspetto della "difficoltà" dell'ascetica cristiana, che è un saper rinunciare alle vanità del mondo, un tenere fede all'impegno evangelico di purezza,
onestà, retto rapporto con il Signore, per far spazio solo ai nostri desideri, giustificandoli poi con la frase :"Gesù è buono"! 
Si, Gesù è buono, ma anche esigente, e ciò che esige lo ha detto nel Vangelo stesso e Giovanni ci richiama:"FATE FRUTTI DEGNI DI CONVERSIONE"! (Mt 3, 9)
Altre volte, invece, ci creiamo un Gesù rivoluzionario, che dovrebbe metter fine alle guerre, alla morte, ai cataclismi, alla corruzione politica ed economic.
Commettiamo lo stesso errore degli zeloti, che si aspettavano una rivolta politico-sociale, per credere nel Messia.

Gesù ci ha invece insegnato la via dell'Amore, che non è via di guerra, ma di cambiamento faticoso e lento del mondo per quello che dipende dalla piccola parte che spetta a ciascuno di noi, ben coscienti che il Sginore non interviene a porre fine al male in maniera "miracolosa" perché questo è il tempo per noi della prova in totale libertà, il nostro SI deve essere un si libero!
Ed il male è permesso, non voluto da Dio.
D'altronde, il "castigo" divino è opera di misericordia e come gli antichi profeti che vennero prima del Battista ci rammentano, segue alla "prostituzione" del popolo ai falsi idoli: denaro, lussuria, falsi dei.
Quando Dio permette il male è affinché avvenga nell'uomo una purificazione.
Ed il male che viene permesso sugli innocenti a un suo fine nell'economia divina.
E' anche esso "espiazione" per il peccato degli altri, come fu espiazione volontaria quella di Gesù, che pure era ed è il Giusto per eccellenza!

Quando Giovanni Battista si rivolge ai farisei e sadducei che accorrevano da lui per farsi battezzare, utilizza parole dure, che esprimono proprio la necessità di non fare del battesimo un semplice "accessorio" esterno.
Li chiama "razza di vipere" e sappiamo che le vipere sono serpenti che, se "lasciati stare" non attaccano, ma appena toccati mordono, rischiando di uccidere con il loro veleno....
Ecco come si presentavano, agli occhi del Battista, sadducei e farisei, ecco come ci presentiamo anche noi, nonostante il Battesimo (quello istituito poi da Nostro Signore!) quando pensiamo di crearci una religione "ad personam" in cui accogliamo solo ciò che ci piace dell'insegnamento di Gesù e pensiamo di poter manovrare tutto il resto, discostandoci dal Magistero della Chiesa e dalla Parola di Dio!
Di Giovanni, Gesù ha detto:
"Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?
 Che cosa dunque siete andati a vedere? 
Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? 
Un profeta? 
Sì, vi dico, anche più di un profeta.
Egli è colui, del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te". (Mt 11,7-10)

Ascoltiamo dunque quello a cui Giovanni ci richiama quest'oggi, consapevoli del ruolo importantissimo che, nell'economia della salvezza, Dio stesso ha preparato per lui.
Impariamo da lui la lezione dell'umiltà davanti al Signore che viene, apprendiamo la via della penitenza che è rinuncia ad ogni superfluo che ci possa allontanare da Dio; cerchiamo di seguire il suo consiglio: fedeltà al Signore, in coerenza con il Battesimo che abbiamo ricevuto e che va alimentato giorno dopo giorno, per cercare di imprimere in noi il VERO VOLTO DI CRISTO.

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