domenica 4 ottobre 2009

Spiritualità francescana / 2



FESTA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI
Contemplando la natura si scopre Dio


Quando ero bambina mi piaceva trascorrere molte ore affacciata ad una finestrella della casa dei nonni materni: da quel piccolo "rettangolo sul mondo", riuscivo a scorgere un bellissimo angoletto di natura, standomene ben nascosta nell'estremità piu' a nord della casa.
All'epoca non capivo che quel senso di mistero che mi nasceva in cuore, misto ad una indescrivibile nostalgia di non so cosa, era niente altro che contemplazione di un mistero grande, ma incomprensibile per una bimba: il mistero del Dio creatore!

A pomeriggio inoltrato, quando ormai il paese cominciava ad avvolgersi nell'azzurrino tanto decantato dal Leopardi, rimanevo assorta fra i rumori di gente che rincasava, l'odore della cena che qualche comare -ancora avvolta nel suo lanoso scialle nero- cominciava a preparare e soprattutto, da dietro le casette basse - che mi apparivano, coi loro proprietari "antichi", tanto affascinanti quanto misteriose -  mi incantavo a guardare le colline che quasi "sbucavano" da dietro le case, stagliandosi col loro profilo alberato verso il cielo tinto dei colori del tramonto ormai giunto agli sgoccioli.
Attraverso la natura, che amavo bere con gli occhi, rimanendo nella solitudine di quella stanzetta, lontana dai rumori della casa, immersa nel mio angoletto di paese, riuscivo a capire che c'era qualcosa di molto piu' grande di me, che mi attirava in maniera insolita, ma indefinita; non perdevo tempo a dare un nome a quel "non so che", ma semplicemente mi riempivo gli occhi di quella bellezza del creato, finchè le luci fioche della sera, lasciavano il posto all'oscurità della notte e allora mi allontanavo dalla finestrella, in attesa dell' "appuntamento" del pomeriggio successivo.
Solo crescendo e imparando ad amare il Signore, ho compreso che quel mio desiderio di natura, che scatenava in me sentimenti tanto belli e profondi, anche se "innominati", era il modo che Dio stesso usava per avvinarsi a me e per farsi amare attraverso i suoi doni meravigliosi!
D'altronde, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, leggiamo che "Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell'uomo, perchè l'uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sè l'uomo e soltanto in Dio l'uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa".
E fra i tanti modi con cui Dio stesso cerca di farsi "conoscere" c'è proprio la "scoperta del creato", recita infatti ancora il CCC: "l'uomo che cerca Dio scopre alcune vie per arrivare alla conoscenza di Dio. Vengono anche chiamate prove dell'esistenza di Dio, non nel senso delle prove ricercate nel campo delle scienze naturali, ma nel senso di argomenti convergenti e convincenti, che permettono di raggiungere vere certezze.
Il mondo: partendo dal movimento e dal divenire, dalla contigenza, dall'ordine e dalla bellezza del mondo si puo' giungere a conoscere Dio come origine e fine dell'universo".
In quest'ultima affermazione troviamo veramente tutto: la creazione, retta da regole di moto e di ordine (che spesso, aihmè, noi uomini sovvertiamo!), ci appare cosi' infinitamente bella e grande, impossibile a reggersi da sola, ad essersi "autogenerata", che solo un cuore ostinatamente "egoista" potrebbe dire che non venga da un Dio misericordioso e buono!
Dice infatti Sant'Agostino: "Interroga la bellezza della terra, del mare, dell'aria rarefatta e dovunque espansa, interroga la bellezza del cielo...interroga tutte queste realtà. Tutte ti risponderanno: guardaci pure e osserva come siamo belle. La loro bellezza è come un loro inno di lode. Ora, queste creature, cosi' belle, ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non uno che è bello in modo immutabile?".
Il CCC precisa inoltre che queste "prove" dell'esistenza di Dio, "possono disporre alla fede ed aiutare a constatare che questa non si oppone alla ragione umana".
Il materialismo, specie in tempi cosi' fortementi pregnati dalle "cose", come quelli attuali, è un ostacolo alla fede e solo rimuovendolo, si puo' accettare che il mondo materiale che ci circonda, viene da un Creatore che ci ha donato tutto per amore.
Ma per farlo, occorre lasciarsi "portare" dalla fede che la contemplazione della natura accende in noi, senza subito lasciarci prendere dai ragionamenti puramente materialisti, col rischio di cadere in un circolo vizioso, in cui la materia si sia autogenerata, senza piu' essere invece un regalo dell'Amore!
Testimone veramente esemplare nella scoperta di Dio attraverso la sua natura, fu ed è anche ai nostri giorni, San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia, di cui oggi si celebra la festa liturgica.
Nato ad Assisi, intorno al 1181/82, da famiglia ricca (il padre era un commerciante di stoffe), dopo aver trascorso la prima fase della propria gioventu' tra gli svaghi e il lavoro nella bottega del padre, viene colto da una lunga e misteriosa malattia, durante la quale matura la sua "rinascita spirituale".
Abbandonate le armi, che aveva impugnato, arruolandosi per una spedizione nelle terre di Puglia, comincia a ricercare la solitudine e la contemplazione della natura e seguendo la voce di Gesu' Crocifisso, lui "va e riparara" la Chiesa di quel Gesu' tanto afflitto e sofferente in Croce....si tratta della vecchia Chiesetta diroccata di San Damiano.
Ma accanto all'edificio materiale, c'è anche l'edificio umano e allora Francesco comincia a prendersi cura di poveri e lebbrosi, gli emarginati dell'epoca, che diventano la sua nuova famiglia.
Quello che segui' fu un po' la storia di tutti i nuovi ordini, nati veramente dalla Fede e dal volere di Dio.
Un piccolo gruppo di seguaci si affianca a Francesco, a poco a poco la "fraternità" comincia a sentire il bisogno di darsi delle regole di vita pratica e religiosa e cosi' nasce, dopo il consueto viaggio dal Papa, l'ordine francescano.
San Francesco è stato dichiarato da Papa Giovanni Paolo II patrono degli ecologisti...e tutti conoscono il famoso "Cantico delle creature" composto dal Santo Francescano, vero inno di lode alla natura, come frutto d'Amore del Suo Creatore, verso tutte le sue creature!
San Francesco vedeva nella natura di Dio la bellezza del suo Creatore, ma anche la sua "sapienza", perchè niente di quello che ci è stato donato è inutile, al contrario, tutto ha una sua funzione e tutto, in quanto tale, va amato e rispettato!
Il Signore Dio, nella sua intelligenza che non è fatta di sprechi, ma di "economia", ci delizia con cose meravigliose, ma ce le offre perchè ci siano di ausilio, cosi' come ci rammenta anche il libro della Genesi, nel descrivere la creazione del Mondo.
Pensiamo solo a quanti nuovi risvolti oggi possiamo ravvisare nelle bellezze del creato, alla luce delle nuove tecnologie, a dimostrazione piena che il Signore non solo ci circonda di meraviglie, ma ci offre tutto cio' che, nel corso delle diverse epoche, veramente possa servire all'uomo, donandogli il necessario per la sua vita materiale, oltre che per la riflessione spirituale.
Qualche esempio concreto?
Quel vento che d'estate ci porta refrigerio e che in primavera spande i semi delle piante per le distese d'erba, oggi viene usato come fonte di energia rinnovabile, per preservare il nostro bel mondo dall'inquinamento!
E l'acqua? Quell'acqua che una volta i nostri avi utilizzavano per lavare i panni, per dissetarsi, per irrigare i campi, da quanto tempo viene anch'essa utilizzata per produrre quella luce con cui possiamo comodamente stare fino a notte fonda a leggere, senza dover ricorrere alle vecchie e tenui candele?????
Sono solo due esempi, ma quanti ancora se ne potrebbero fare!
Il Signore, che non smette mai di stupirci, ci dimostra che il suo essere infinito e pieno d'amore verso le sue creature, si manifesta anche in questo nuovo "svelarsi" delle opportunità d'utilizzo del creato, come se nulla di quello che vediamo intorno a noi fosse limitato, ma avesse bensi' un tesoro nascosto che solo a tempo debito ci verra' rivelato.
Quale delicatezza e quale sapienza di un Padre che ci ama, riservarci delle sorprese da scoprire poco a poco, in base alle esigienze mutevoli dei tempi!
E non solo, perchè accanto a questo aspetto "pratico" dell'incantevole natura, non verra' mai meno quella sua bellezza che la permea e che per ogni uomo puo' essere fonte di riflessione e di scoperta del Dio Creatore.
Non a caso, proprio davanti alla rigogliosa natura, Santa Teresina riusciva a immergersi nell'orazione piu' profonda, sui misteri della vita e di Dio.
Leggiamo infatti in Storia di un'anima: " ...andavo a sedermi da sola sull'erba fiorita; allora i miei pensieri si facevano molto profondi e, senza sapere cosa fosse meditare, la mia anima si immergeva in una vera e propria orazione...Ascoltavo i rumori lontani...Il mormorio del vento e perfino la musica vaga dei soldati il cui suono arrivava fino a me mi riempivano il cuore di dolce malinconia...La terra mi sembrava un luogo d'esilio e io sognavo il Cielo..."
"e io sognavo il Cielo": se le bellezze di questo mondo sono cosi' affascinanti, quanto sara' incantevole quella nuova Creazione che il Signore ha in serbo per noi, nella vita Vera?????
Insomma, la natura sembra che sia stata creata appositamente per metterci in corpo "fame e sete" di Dio, oltre che un grande desiderio di "infinito" e di "eternità".
A tal proposito, riporto i versi di una poesia di Ungaretti, che sembrano proprio esprimere questo grido dell'anima, davanti alla contemplazione della natura:

Chiuso tra cose mortali
(anche il cielo stellato finirà)
perchè bramo Dio?

La risposta a tale quesito la si trova nelle bellissime parole di una poesia composta da San Gregorio di Nazianzo (Vescovo, poeta e teologo, vissuto dal 330 all 389/390 d.C.) , che proclama:

Tutto quanto esiste, Te prega
tutti gli esseri Ti rendono omaggio, o Dio,
quelli che parlano e quelli che non parlano,
quelli che pensano e quelli che non pensano.
Il desiderio dell'universo,
il gemito di tutte le cose,
salgono verso di Te.
Tutto quanto esiste, Te prega
ed a Te ogni essere
che sa vedere dentro la Tua creazione,
un silenzioso inno fa salire a Te.


Buona festa di San Francesco a tutti!

1 commento:

  1. Molto pregnante la concatenazione dei vari scritti (CCC - Ungaretti, S. Teresina,S. Gregorio....e Maria). Un discorso che fila così bene, da portare dritti dritti al Padre di tanto splendore!

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