giovedì 24 settembre 2009

Spiritualità carmelitana / 4


NOVENA A SANTA TERESA DI LISIEUX / 3
La teologia "sapienziale" di s. Teresina nel pensiero di due papi

Nel terzo giorno della novena a Santa Teresina, sembrano risuonare "ad hoc" le parole che il Santo Padre ha pronunciato nel corso dell'usuale appuntamento del mercoledi', ossia l'udienza generale.

Il nostro amato Pontefice, prendendo spunto dalla figura di Sant'Anselmo (monaco benedettino nato ad Aosta nel 1033), ha rivolto la sua attenzione alla figura del teologo e alla sua attività, che a parere del santo:
«si sviluppa così in tre stadi: la fede, dono gratuito di Dio da accogliere con umiltà; l’esperienza, che consiste nell’incarnare la parola di Dio nella propria esistenza quotidiana; e quindi la vera conoscenza, che non è mai frutto di asettici ragionamenti, bensì di un’intuizione contemplativa. Restano, in proposito, quanto mai utili anche oggi, per una sana ricerca teologica e per chiunque voglia approfondire le verità della fede, le sue celebri parole: "Non tento, Signore, di penetrare la tua profondità, perché non posso neppure da lontano mettere a confronto con essa il mio intelletto; ma desidero intendere, almeno fino ad un certo punto, la tua verità, che il mio cuore crede e ama. Non cerco infatti di capire per credere, ma credo per capire" »(Ivi, 1)

Parole che appaiono quanto mai veritiere se rapportate anche alla nostra "piccola teologa" Teresina!
La petite Thérèse non studiò teologia eppure, nel 1997, il 19 ottobre, la piccola monaca carmelitana scalza, fu proclamata DOTTORE DELLA CHIESA e l'allora Papa Giovanni Paolo II, nell'omelia pronunciata nel corso della solenne celebrazione eucaristica, affermò: "A nessuno sfugge che oggi si sta realizzando qualcosa di sorprendente. S.Teresa dì Lisieux non ha potuto frequentare una università e neppure studi sistematici. Morì in giovane età, e tuttavia da oggi in poi sarà onorata come Dottore della Chiesa, alto riconoscimento che la innalza nella considerazione dell'intera comunità cristiana, ben al di là di quanto possa farlo un titolo accademico".
Una monaca di clausura, entrata poco più che adolescente fra le mura di un carmelo, morta giovanissima, a soli 24 anni, che trascorse la sua esistenza - apparentemente priva di esperienze “eclatanti” - prima tra le mura domestiche e poi tra quelle di un monastero, entrava così a fare ufficialmente parte della schiera dei 33 dottori della Chiesa, la PIU' GIOVANE nella bimillenaria storia della fede cattolica!
Ma c'è di piu'.
Papa Wojtyla in un discorso rivolto alla Congregazione per la Dottrina della Fede, ebbe infatti a dire che :
«la conoscenza della verità cristiana richiama intimamente ed esige interiormente l'amore a Colui al quale ha dato il proprio assenso. La teologia sapienziale di Santa Teresa di Gesù Bambino mostra la via maestra di ogni riflessione teologica e ricerca dottrinale: l'amore dal quale «dipendono la Legge e i Profeti» è amore che tende alla verità e in questo modo si conserva come autentico agape verso Dio e verso l'uomo. E' importante per la teologia oggi recuperare la dimensione sapienziale, che integra l'aspetto intellettuale e scientifico con la santità della vita e l'esperienza contemplativa del Mistero cristiano. Così Santa Teresa di Lisieux, Dottore della Chiesa, con la sua sapiente riflessione alimentata dalle sorgenti della Sacra Scrittura e della divina Tradizione, pienamente fedele agli insegnamenti del Magistero, indica alla teologia odierna la strada da percorrere per raggiungere il cuore della fede cristiana».
Due Papi, due amici....un solo pensiero condiviso!
Oggi Papa Benedetto XVI parla di fede, esperienza e vera conoscenza, così come il suo precedessore descriveva la teologia di Santa Teresina quale frutto dell'amore (la fede), che conduce alla verità (la vera conoscenza), che porta frutto nell'agape verso Dio e verso i fratelli (l'esperienza che attua la Parola).
Nella petite Thérèse, la nostra "grande teologa", ritroviamo tutte e tre le qualità che Sant'Anselmo riteneva necessarie per essere un buon teologo: la nostra piccola carmelitana, nata in una famiglia profondamente cristiana, coltivò il germoglio della Fede che il Signore aveva piantato nel suo cuore e che la famiglia aveva sapientemente e amorevolmente nutrito ogni giorno e lo fece anche quando dovette affrontare dolorosissime prove, come la morte della madre, il distacco dalla sorella maggiore, che lei stessa aveva scelto come "seconda mamma" (la sorella Paolina entrò infatti anche lei al Carmelo di Lisieux), l'estenuante attesa per poter finalmente farsi carmelitana, la grave e umiliante (secondo i canoni "umani" dell'epoca) malattia del padre, da lei amatissimo.
Non da ultimo, la sua stessa malattia (Teresina morì infatti di tisi) che andò di pari passo con la terribile prova della fede (la notte oscura descritta anche da San Giovanni della Croce).
Questo susseguirsi di eventi sofferti non fece però mai venir meno, nella vita di ogni giorno, la grande "intima allegria" di Teresina, che si fece sempre e comunque annunciatrice della Parola, attraverso L'ESEMPIO!
Finanche nei momenti più duri della sua malattia, quando al dolore fisico si univa quello spirituale, Teresina non mancò mai di sorridere e di far divertire, come da sua abitudine, le sue consorelle, che non di rado la importunavano, credendole in svariati modi di farle piacere, ma cagionandole in verità maggior dolore. Quale delicatezza spirituale, quella di un'anima che non cede e non vacilla nemmeno dinanzi al proprio dolore, ma continua a vivere sempre in spirito di vera carità!
Le premesse ci sono dunque tutte, manca solo "il risultato finale", che oggi il Santo Padre, riprendendo le parole di Sant'Anselmo, racchiude nel concetto di "vera conoscenza".... e questo non tarda ad arrivare!
La santità della piccola Teresa di Lisieux è il più bel frutto di questa vita vissuta nella fede e nella carità, che si è tradotta in una conoscenza intima e amorosa di Dio, fiorita in un luminoso esempio per le sue consorelle, per i parenti, per gli amici, e che ha dato vita, per volere di Madre Agnese di Gesù', al suo "capolavoro" per i secoli a venire: STORIA DI UN'ANIMA, compendio della “sua” teologia in cui tutto si può riassumere nella parola PICCOLEZZA.
Gesù' stesso ci invita a farci piccoli, perché solo chi è piccolo può entrare nel regno dei Cieli.
Ebbene, Teresina, nella sua apparente vita semplice di carmelitana, ha intuito e approfondito il mistero della piccolezza, facendone la chiave di "scrittura" della sua vita e dando a noi una nuova chiave di lettura per la nostra vita cristiana e per la ricerca della nostra, personale, SANTITÀ'.
Prima di lei, mai nessuno aveva affrontato, sviscerato e vissuto in questi termini, il concetto d piccolezza, che pur tante volte Gesù' ci rammenta nel Santo Vangelo.
Si è compiuto allora, nella petite Thérèse, quel "miracolo" che nostro Signore preannuncia per ogni buon discepolo : «Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero : «Si». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». (Mt. 13, 47-59)

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