giovedì 18 dicembre 2014

NOVENA DI NATALE - QUALCOSA DI NUOVO STA ACCADENDO! - terzo giorno


"Giuseppe, figlio di Davide, 
non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Infatti il  bambino che è generato in lei viene dallo spirito Santo;
ella darà alla luce un figlio 
e tu lo chiamerai Gesù: 
egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

(Mt 1,20-21)




Gherardo delle Notti, Adorazione dei pastori

Quello che la Parola di oggi ci presenta come riferito a Giuseppe ci mostra la novità di qualcosa che anche noi possiamo "generare" nella nostra vita: il coraggio di seguire i progetti di Dio, piani assolutamente innovativi, che mente umana non potrebbe concepire...ma che Egli ha su ciascuno di noi.
A Giuseppe accade qualcosa di inatteso: quando sembrerebbero crollare tutti i suoi sogni di famiglia accanto a Maria, quando il suo cuore di innamorato è turbato e addolorato per una difficile decisione da prendere e da attuare, ecco che Dio interviene e attraverso i Suoi angeli apparsi in sogno, guida l' "uomo giusto, figlio di Davide" passo passo nel compimento del Suo volere.
Dio lo incita a fare quanto Egli richiede da Lui, gli apre prospettive trascendenti il comune sentire, l'ordinario programmare; lo invita ad animarsi di un coraggio capace di andare "oltre" il solo ragionare da creature.
E' difficile fare tutto questo.
L'uomo è un essere razionale, e ciò che è irrazionale può spaventarlo, infastidirlo, farlo sentire sciocco, o incapace di gestire situazioni che esulano dalle leggi ordinarie della natura.
L'Avvento è però il tempo in cui Dio ci chiede di rinnovarci, di contribuire a fare nuove tutte le cose, attraverso il nostro stesso "rinnovamento". 
Come possiamo accettare la novità di un Dio che si fa Carne, se non rinnovando la nostra stessa mentalità, a volte troppo ancorata alle definizioni razionali, ai sillogismi filosofici, alle dimostrazioni scientifiche?
Guardiamo alla figura di Giuseppe: per lui è necessario un coraggio nuovo, un coraggio sovrumano.
Gli viene chiesto di fare da padre ad un Bimbo concepito - per opera dello Spirito Santo - da una Vergine.
Si sarà chiesto, Giuseppe, chi mai fosse questo Spirito Santo?
Era un concetto che non aveva connotazione teologica così netta, per l'antico ebreo.
Lo sentiremo menzionare poi dal Battista, ma ciò avverrà circa trent'anni dopo questi fatti, quando Gesù sarà ormai adulto e starà per cominciare la Sua vita pubblica. 
Ma sarà solo il Messia a parlare apertamente di Spirito Santo e a definirlo.
Questi dettagli ci fanno comprendere maggiormente lo sforzo di Giuseppe, il suo rinnovamento, la sua capacità di superare le sole conoscenze religiose del suo tempo e di "fidarsi" oltre il limite umanamente accettabile e comprensibile.
Gli viene detto che il Figlio di Maria sarà Figlio di Dio, il Messia atteso. E anche qui viene chiesto a Giuseppe il coraggio di affrontare tutto quello che ne consegue: il peso della responsabilità di educare un Figlio speciale; ma anche la derisione e le critiche della gente per le inevitabili mormorazioni sulla gravidanza anzitempo di Maria.
Giuseppe è uomo silenzioso....ma è uomo di coraggio, un coraggio che si traduce in virtù teologali ed anche cardinali.
Un coraggio in cui vediamo la possibilità concreta, per l'uomo, di collaborare con la sua "novità" alla novità delle cose desiderate, volute, realizzate da Dio.
Allora che bello poter applicare a Giuseppe - e pensarle anche rivolte a noi - le parole del profeta Isaia:


Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
(Is 35,4)
 
L'Avvento è questo grido consolatorio, che i profeti ci hanno preannunciato, e che a Natale finalmente si compie: viene il Salvatore!
Facciamoci coraggio!
Dio opera cose umanamente impossibili per redimerci! Egli sarà la nostra ricompensa per sempre!

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