venerdì 29 ottobre 2010

MEDITIAMO IL SANTO ROSARIO. I misteri della luce....i misteri dell'umiltà!


Qui trovate l'introduzione alla meditazione del Rosario e qui le meditazioni dei misteri gaudiosi.









I misteri luminosi sono, come lo stesso aggettivo ci dice, i misteri della “luce”, una luce che accompagna tutta l'esistenza terrena di Gesù....

Ecco come ne parla Papa Giovanni Paolo II (che integrò il Santo Rosario con questi misteri) nella lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”:

“In realtà, è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è la luce del mondo. Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli annuncia il vangelo del Regno”.

Nella “luce” del mistero di Cristo rifulge anche la luce dell'umiltà di Nostro Signore, che si manifesta particolarmente in ciascuno degli episodi che mediteremo nei cinque misteri luminosi.
E' un'umiltà che dobbiamo imitare anche noi, guardando proprio al modello che è Cristo!

Seguendo le tappe della vita pubblica di Gesù, potremo comprendere ed assimilare l'invito di Nostro Signore all' umiltà: è infatti, questa, una qualità che ci sarà sempre necessaria nell'alimentare la vita attiva attraverso quella interiore, riuscendo così ad agire, nel nostro apostolato, con “discrezione”, senza pavoneggiarci degli eventuali doni che il Signore -gratuitamente- vorrà donarci, ma imparando anche a ricevere dagli altri, proprio come Gesù fa nel primo mistero, accogliendo il Battesimo amministratogli da San Giovanni Battista.

Rivolgiamoci con fiducia a Maria Santissima, affinché ci accompagni in questo cammino di meditazione, aiutandoci a seguire la via del farsi “piccoli”, umili servi del Signore, come lei stessa ha cantato nel Magnificat.
Come infatti afferma anche Papa Giovanni Paolo II, “in questi misteri, tranne che a Cana la presenza di Maria rimane sullo sfondo. I Vangeli accennano appena a qualche sua presenza occasionale in un momento o nell'altro della predicazione di Gesù e nulla dicono di un'eventuale presenza nel Cenacolo al momento dell'istituzione dell'Eucaristia. Ma la funzione che svolge a Cana accompagna, in qualche modo, tutto il cammino di Cristo. La rivelazione, che nel Battesimo al Giordano è offerta direttamente dal Padre ed è riecheggiata dal Battista, sta a Cana sulla sua bocca, e diventa la grande ammonizione materna che Ella rivolge alla Chiesa di tutti i tempi: « Fate quello che vi dirà » (Gv 2, 5). È ammonizione, questa, che ben introduce parole e segni di Cristo durante la vita pubblica, costituendo lo sfondo mariano di tutti i 'misteri della luce'”.

Preghiamo affinché diveniamo capaci di accogliere anche noi la Vergine Maria nella nostra vita, come fece Gesù, sentendoci onorati di avere una guida, un'accompagnatrice così materna e buona, ma anche “discreta”, che ci aiuterà, se noi sapremo 
chiederle aiuto e

ascoltare la sua voce, non solo nel cammino della vita interiore, ma anche nella nostra “vita pubblica”, sul lavoro, nei rapporti con i familiari, gli amici, con i semplici conoscenti.
Che possiamo anche noi, come i servi delle nozze di Cana, mettere in pratica l'invito della Madonna: “fate quello che vi dirà” (Gv 2,5)

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