venerdì 18 maggio 2018

Novena a Maria Ausiliatrice 2018 /4

MADRE PER TUTTI, 
NESSUNO ESCLUSO


La novena di quest'anno prende le mosse dalla proposta pastorale salesiana per il 2018 sulla Chiesa, vista come "Casa per molti, madre per tutti, nessuno escluso".
Anche Maria Santissima, figura e modello della Chiesa (come la definisce il Vaticano II) è madre per tutti, senza eccezioni. Riflettiamo allora sulla figura di Maria Ausiliatrice in chiave salesiana, ma, prima ancora e soprattutto, "materna".
Buona novena a tutti!




PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE COMPOSTA DA DON BOSCO

O Maria, Vergine potente, 
Tu grande illustre presidio della Chiesa; 
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani; 
Tu terribile come esercito schierato a battaglia; 
 Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo; 
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze 
difendici dal nemico 
e nell'ora della morte accogli l'anima nostra in Paradiso!  



Maternità e sofferenza: un binomio purtroppo non scontato, non banale. Chi genera vita sperimenta, purtroppo, anche la sofferenza. Perché la vita è fatta non solo di momenti felici, ma pure di incomprensioni, di malattia, di dolore e di morte. E spesso una madre vede con i propri occhi e condivide sulla propria pelle le sofferenze di un figlio. Così Maria è passata attraverso le ordinarie (oltre che straordinarie) vicende della realtà umana e ricevendo non solo annuncio gioioso dell'angelo Gabriele, ma anche quello cupo di Simeone, che nel Tempio le aveva prefigurato il momento della tristezza accanto a Gesù, racchiudendolo nell'immagine della spada che le avrebbe trafitto l'anima (cfr. Lc 2,35). 
Essere madri e "aiutare" i propri figli si esprime anche nell'essere pronti a soffrire per loro, nelle diverse situazioni che giorno dopo giorno chiedono di essere affrontate. Per Maria molte sono state le sfide che l'hanno vista coinvolta a motivo di Gesù: l'imbarazzante situazione di essere incinta prima della coabitazione con Giuseppe; un parto lontano dalla propria casa e in condizioni che oggi definiremmo disumane; la minaccia rappresentata da Erode; la vita in una terra straniera; gli anni difficili della vita pubblica di Gesù, osteggiato da scribi, farisei e sacerdoti; la Crocifissione e la morte del Cristo. 
Maria non si è dileguata nei pericoli e nelle fasi dolorose della vita di suo Figlio. Non ha gettato la spugna, non se n'è lavata le mani. Ha continuato a stare, così come è stata ai piedi della Croce, in quello che certamente per lei deve aver rappresentato l'apice della sua sofferenza di donna e di madre, ma anche di credente, saggiata come «oro nel crogiuolo» (Sap 3,6) dinanzi all'apparente sconfitta del Figlio, all'apparente dissolversi in una bolla di sapone delle promesse di Dio. A volte anche una semplice presenza è di aiuto, di conforto, per chi soffre. Con questa consapevolezza, di avere accanto a noi una Madre che non scappa nel momento del nostro maggior bisogno, possiamo vivere i nostri personali dolori. Maria segue ciascuno di noi nel personale tragitto doloroso, quando scaliamo le montagne delle difficoltà, della solitudine, della malattia. Davanti alle difficoltà, la sua presenza deve incoraggiarci, nonostante tutto, alla speranza: Dio è più grande di ogni ostacolo, di ogni limite umano. La nostra fede non può vacillare. Possiamo fare nostra l'esperienza di don Bosco: «La sua fiducia  non si appoggiava sulle speranze umane, sibbene nella protezione di Maria SS.» [1], quella di cui il santo dirà, riguardando al passato e scorrendo tutta la propria vita: «Ha fatto tutto lei»!

[1] Memorie Biografiche, VI, 500.

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