domenica 6 febbraio 2011

NOVENA ALLA BEATA VERGINE DI LOURDES- Quinto giorno: i sacrifici del quotidiano ci rendono umili




NOVENA ALLA BEATA VERGINE DI LOURDES          




O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, Tu conosci i miei bisogni, le mie sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto.

Con l'apparire nella grotta di Lourdes, hai voluto ch'essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie, e già  molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali.

Anch'io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera, e colmato dei tuoi benefici, mi sforzerà d'imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. 
Amen.

3 Ave Maria
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione
 della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio




"Una prova ha privato Bernadette delle grazie eccezionali, per ricondurla nell'alveo della fede ordinaria e comune.
Questa prova, Bernadette non l'ha mai esplicitata nei particolari; l'ha lasciata intendere solo di sfuggita, quando disse a mons. Bourret che l'interrogava sulle apparizioni:
-Non mi piace parlarne...se mi fossi ingannata...
Le luminose esperienze di Massabielle erano come svanite nelle tenebre, fino a trasformarsi in motivo di dubbio e di sofferenza".

(René Laurentin- Bernardetta vi parla)




In questo quinto giorno di novena, riflettiamo sull'umiltà, meditando su come Bernadette, colei che ebbe l'onore di vedere e parlare nientemeno che con la Vergine Maria, si mantenne umile nel corso della sua vita, realizzando la sua vocazione nel più totale nascondimento, lontana dalla vita attiva (impossibile anche per via della sua salute).



Quello che oggi ci dice la veggente di Lourdes è questo: a volte possiamo, nel corso della nostra vita spirituale, essere favoriti da qualche grazia speciale.
Può trattarsi di una maggiore capacità contemplativa, di una comprensione più acuta di certi passi della scrittura, di una maggiore coerenza di vita cristiana, di una maggiore fermezza nel tenerci lontani dal peccato e dalle occasioni prossime.
Non facciamo l'errore, per questo motivo, di ritenerci migliori degli altri, santi già fatti, esponendoci così al pericolo dell'orgoglio.
Quand'anche dovessimo effettivamente vivere alcuni momenti della nostra interiorità con una intensità fuori dal comune, ricordiamoci sempre che il Signore dà a chi vuole e quando vuole e che non è su questi "doni straordinari" che si basa la nostra fede.
Al contrario, la nostra Fede si deve basare esclusivamente sulla Rivelazione, che contiene tutto ciò che ci serve per vivere da buoni cristiani, e che interpretata dalla Tradizione e dal Magistero.

I doni ulteriori che il Signore ci potrà concedere nel corso della nostra esistenza, potranno essere un sovrappiù, al quale però non è mai bene "attaccarsi".
Infatti, così come ci sono donati, possono esserci tolti.
A volte ci servono solo in momenti specifici della nostra vita, al fine di progredire meglio; altre volte il Signore se ne serve come fossero degli "incentivi" a non abbandonare il cammino in momenti di particolare fragilità; altre volte ancora, Dio vuole vedere se "reagiamo" con umiltà a fronte di questi regali, per saggiare la nostra effettiva "piccolezza" e la nostra capacità di rendimento di grazie senza superbia e sapendo che siamo solo "servi inutili".

Che l'esempio della Vergine, la prima "umile ancella del Signore" e quello di Bernadette, umilissima nonostante il privilegio delle visioni di Maria, ci siano di aiuto per camminare sempre in umiltà, senza insuperbirci per gli eventuali doni gratuiti del Signore alla nostra anima.

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