lunedì 17 agosto 2009

Sguardo cristiano su notizie di attualità / 1


 IL GUADAGNO DEL RIPOSO
Considerazioni sulla legge francese sull'apertura domenicale dei negozi

È diventata legge quella che fino a ora era semplicemente una proposta: aprire i negozi delle città di Parigi, Lille, Marsiglia e di altre località turistiche, anche la Domenica.
La Francia era rimasta uno dei pochi Paesi in cui non si era ancora consacrato allo shopping la festa domenicale.
Tuttavia, la vecchia legge del 1906 - come si legge anche nell'edizione odierna di "Le Monde" - era ormai a parere del presidente Sarkozy, un "arcaismo" nazionale, tanto più che la normativa in questione era stata oggetto di varie deroghe, creando cosi' disparità e confusione nel trattamento della disciplina.
Per la visita di Michelle Obama e prole, lo stesso presidente era intervenuto, consentendo alla first Lady di svolgere i suoi acquisti proprio di domenica.
La normativa consente l'apertura domenicale dei negozi nei centri sopra indicati, fissando invece in tutti gli altri, un numero totale di cinque Domeniche lavorative.
Apparentemente, il testo sembrerebbe poggiarsi sulla "volontarietà" dei lavoratori e sulla busta paga raddoppiata per loro, ma giustamente, lo stesso quotidiano francese sottolinea -evidenziando quindi l'aspetto subdolo della stessa legge - che " in un settore economico in cui l'impiego è troppo spesso parziale e precario e i sindacati poco presenti, questa libertà di scelta rischia di essere bene illusoria".
I grandi marchi presenti sul territorio parigino, puntano ovviamente, come d'altronde anche il ministro del lavoro, sulla crescita dei consumi, dell'occupazione e non mancano, dunque, di definire la normativa come "une bonne nouvelle".
In realtà, la buona novella sarebbe un'altra: ritornare a consacrare la domenica a giorno di riposo, anche al di la' di quelle che possono essere, per i credenti, le "ragioni della fede".
Consacrarla per tutti: per il turista che pare trovare divertimento solo nella frenetica attività di ingresso-uscita dai negozi, stracolmi di cose spesso inutili, dimenticando i sani piaceri di una passeggiata, di una chiaccherata, di un gelato consumato in un parco, di una giornata trascorsa all'aria aperta; per il lavoratore, spesso ingabbiato in un meccanismo di ricatto -psicologico e non solo - che lo costringe ad accettare a denti stretti ciò che non desidera, diventando "schiavo" del mercato e del "cliente che ha sempre ragione" (e che vuole spendere o solo guardare la bella merce esposta nelle vetrine, anche alla domenica); dei grandi imprenditori e commercianti, che senza sosta vorrebbero inseguire il mito di Re Mida e far diventare oro tutto ciò che toccano, senza perdere nemmeno le 8--9 ore di consumismo domenicale.

Ricordandoci che nessuno è indispensabile, ma tutti possiamo renderci utili, scendiamo dal piedistallo di consumatori e turisti accaniti che vogliono a ogni costo fare del tempo un valore svilito e avvilente, mercificandolo al pari delle cose che si acquistiano nei negozi.
Nella vita, il vero "relax" è tutt'altra cosa che la spesa frenetica!
Nella vita, il vero guadagno, è anche altro "oltre" l'incasso giornaliero.

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