martedì 27 gennaio 2015

NOVENA A SAN GIOVANNI BOSCO - L'amicizia - sesto giorno


 
NOVENA A SAN GIOVANNI BOSCO
 

O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare
 Gesù Sacramentato,
Maria Ausiliatrice
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso. 

Amen.
 
 
 
 
"L'amicizia è fondata essenzialmente proprio sulla comunicazione. 
 Di norma è impossibile che l'amicizia non ci faccia partecipare delle qualità della persona amata".
 (San Francesco di Sales, Filotea, cap. XXXI)
 
 
 
Nella biografia di Luigi Comollo, scritta da don Bosco, si legge che "il ragazzo santo":
"aveva un compagno di special confidenza per conferire di cose spirituali,  il trattare, e parlare delle quali, gli era di grande consolazione". 
 
 (Don Bosco, cenni storici sulla vita del chierico Luigi Comollo p.24 in www.donboscosanto.eu)

E' abbastanza facile intuire che l'amico in questione fosse proprio don Bosco, come anche si evincerebbe da quella stretta confidenza tra i due testimoniata dallo scambio di lettere, dagli incontri frequenti anche nel periodo delle vacanze dal seminario  e da altri particolari raccontati nelle Memorie Biografiche, specialmente legate al periodo della malattia e della morte del giovane Comollo.
La frequentazione assidua e soprattutto queste "comunicazioni spirituali" tra i due ragazzi furono certamente alimento per la loro amicizia.
C'è un particolare che mi spinge a chiedermi quale sia stato l'influsso di Luigi su don Bosco nella sua concezione dell' "uso del tempo".
Nel narrare la vita di Comollo, Giovanni insiste su dettagli specifici: l'attenta osservanza dei doveri giusti al momento giusto; un rigoroso ordine nei tempi di preghiera, meditazione, visite a Gesù Sacramentato.
Tutto questo già fin dai tempi degli studi a Chieri, prima ancora dell'ingresso in seminario.
Ad un certo punto, don Bosco scrive che Luigi: "aveva letto nella vita di sant'Alfonso, come esso aveva fatto quel gran voto di non perdere mai tempo, e studiavasi con tutto l'impegno d'imitarlo; perciò fin dal suo primo entrare nel Seminario, s'appigliò con tal diligenza alle cose di studio, e di pietà, che di tutte le occasioni, e di tutti i mezzi approfittava, che al suo scopo tendessero all'esatta occupazione del tempo
(ibidem pp. 27-28)
 
Non è forse un caso se, proprio prima dell'ingresso in Seminario, don Bosco - come racconta nelle sue Memorie Biografiche - smise "di fare il saltimbanco, e" si diede "alla lettura di libri religiosi", pur continuando a svolgere anche quelle sue attività con i ragazzi, preludio del futuro oratorio, tra racconti, giochi, catechismo e preghiere. (cfr. San Giovanni Bosco, Memorie dell'Oratorio, p.66, Elledicì, 1986)

Indubbiamente furono anche altri i fattori che influirono..ma la vicinanza amichevole con un giovane come Luigi, che proprio del tempo aveva fatto uso sapiente, nonostante la giovane età, ebbe certamente il suo peso.
Don Bosco stesso attestò che in tutto aveva cercato di imitarlo, fuorché nella mortificazione: "aveva solo 19 anni e figiunava rigorosamente per tutta la quaresima, digiunava ogni sabato in onore della Madonna.
Sovente saltava la colazione, a volte pranzava a pane e acqua".

(San Giovanni Bosco, Memorie dell'Oratorio, p.77, Elledicì, 1986)
 
 
 
 Rileggendo oggi queste parole di don Bosco:
 
"Comprendi la forza di queste tre parole: 
un Dio,un momento,un'eternità.
  • Un Dio che ti vede, 
  • un momento che ti fugge,
  • un'eternità che ti attende.
Un Dio che è tutto, un momento che è nulla, un'eternità che toglie o che dà tutto.
Un Dio che tu servi così male, un momento di cui ti approfitti così poco, un'eternità che tu rischi così temerariamente"
 
...mi piace pensare che in esse sia possibile scorgere la traccia di un'amicizia stupenda tra un ragazzo considerato santo da tutti, tanto da cambiare la vita di molti (anche quella dello stesso don Bosco!) ed un ragazzo che ha puntato anche lui alla santità, tanto da essere ricordato, ancora oggi, dopo duecento anni di storia salesiana!

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