venerdì 1 marzo 2019

Pensieri per lo spirito

LA FEDELTÀ NELL'AMORE
La scommessa del per sempre



Una bocca amabile moltiplica gli amici, 
una lingua affabile le buone relazioni. 
Siano molti quelli che vivono in pace con te, 
ma tuo consigliere uno su mille. 
Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova e non fidarti subito di lui. 
C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo, 
ma non resiste nel giorno della tua sventura. 
C’è anche l’amico che si cambia in nemico e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore. 
C’è l’amico compagno di tavola, ma non resiste nel giorno della tua sventura.
Nella tua fortuna sarà un altro te stesso e parlerà liberamente con i tuoi servi. 
Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te e si nasconderà dalla tua presenza. 
Tieniti lontano dai tuoi nemici e guàrdati anche dai tuoi amici. 
Un amico fedele è rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro. 
Per un amico fedele non c’è prezzo, non c’è misura per il suo valore. 
Un amico fedele è medicina che dà vita: lo troveranno quelli che temono il Signore. 
Chi teme il Signore sa scegliere gli amici: come è lui, tali saranno i suoi amici.
(Sir 6,5-17)





Il Libro del Siracide tratteggia un bellissimo ritratto dell'amico per eccellenza, ma più ancora, fornisce a ciascuno di noi le coordinate per trovare veri amici e quell'amico che diventa l'uno su mille, il consigliere fidato. Alla base di tutto sta la fedeltà, perché il vero amico è quello che rimane fedele anche nella sventura, colui che non si ritorce contro, che non sparla, che non si nasconde.
Anche il Salmo (118) parla di fedeltà, a leggerlo con attenzione. Custodire la legge del Signore e camminare sotto la sua guida sul sentiero dei suoi comandi altro non è che rispondere con la fedeltà all'amore fedele ed eterno di Dio, di Colui che non tradisce mai, che attende sempre, fino all'ultimo, la conversione dell'uomo. 
Anche il Vangelo (Mc 10,1-12) ha per tema la fedeltà, e più in particolare quella nel matrimonio. Un legame indissolubile, attraverso il quale i due diventano una carne sola, inscindibile. 
Questo percorso biblico parte, nella progressione cronologica delle letture, dall'amicizia e arriva all'amore sponsale. Al centro sta l'amore di Dio per l'uomo e quello dell'uomo per Dio. In realtà è proprio questo "centro" il "principio". Se l'uomo è capace di amare è perché Dio lo ha amato per primo. E se l'uomo ama Dio diventa suo amico, come furono amici di Dio Abramo e Mosè. Tant'è che Gesù stesso parlerà del suo amore come amore di amicizia, quell'amore che non è superato da altri amori, ma è talmente grande da arrivare a dare la vita per l'amico.
Allora, a partire dall'esperienza dell'amore di Dio, si può sperimentare l'amore di amicizia, e arrivare anche alle vette della splendida relazione amicale. Già nell'amicizia si può sperimentare l'essere una cosa sola. È bellissima la pagina che san Gregorio Nazianzeno scrive parlando della sua amicizia con san Basilio: 

«Sembrava che avessimo un'unica anima in due corpi. Se non si deve assolutamente prestar fede a coloro che affermano che tutto è in tutti, a noi si deve credere senza esitazione, perché realmente l'uno era nell'altro e con l'altro. L'occupazione e la brama unica per ambedue, era la virtù, e vivere tesi alle future speranze e comportarci come se fossimo esuli da questo mondo, prima ancora d'essere usciti dalla presente vita. Tale era il nostro sogno. Ecco perché indirizzavamo la nostra vita e la nostra condotta sulla via dei comandamenti divini e ci animavamo a vicenda all'amore della virtù» 
(Ufficio delle letture del 2 gennaio).

Questa unità diventa unione di anime e di corpi nel vincolo del matrimonio. Un legame alla base del quale ci deve sempre essere anche l'amore di amicizia. 

«Dopo l’amore che ci unisce a Dio, l’amore coniugale è la "più grande amicizia"», scriveva il papa nell'Amoris Laetitia (n. 123).  «È un’unione che possiede tutte le caratteristiche di una buona amicizia: ricerca del bene dell’altro, reciprocità, intimità, tenerezza, stabilità, e una somiglianza tra gli amici che si va costruendo con la vita condivisa. Però il matrimonio aggiunge a tutto questo un’esclusività indissolubile, che si esprime nel progetto stabile di condividere e costruire insieme tutta l’esistenza». 

Ecco, allora, ancora una volta, il tema della fedeltà. Fedeltà... parola che richiama un altro concetto importante: la fede (fedele, dal lat. fĭdēlis, der. di fides «fede»). E allora il cerchio si chiude, i conti tornano...
Non c'è fedeltà senza fede. Non c'è fedeltà a Dio se non si crede veramente in Lui, nella sua esistenza, nel suo amore. Non c'è amicizia fedele se non si è disposti a "fidarsi", ad avere fede nell'altro, a scommettere nella bontà e nell'onestà di colui che ci sta di fronte come amico. Non c'è amore coniugale senza la più grande scommessa di fede umana (e, si potrebbe osare... anche divina): credere nella promessa del per sempre contratta tra due creature fragili, deboli... umanissime.
Ma se al centro di tutto (dell'amicizia umana e dell'amore coniugale) rimane Dio, nella fedeltà del nostro rapporto con Lui, allora la scommessa è possibile, la fedeltà raggiungibile. Perché Dio diventa garante di quell'amore di amicizia, di quell'amore coniugale. E Dio è fedele, sempre.

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