mercoledì 8 giugno 2016

Mese del Sacro Cuore 2016


UN CUORE RICCO DI MISERICORDIA /2
Riflessioni nell'Anno Giubilare


Nell'Anno Santo della Misericordia il mese di giugno, tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, permette di affrontare la riflessione sul Cuore di Cristo dall'angolazione dell'amore misericordioso. 
Il Cuore di Gesù è la "traduzione vivente" ed eterna della misericordia del Padre. Vedere Cristo all'opera è vederne il Cuore - motore di ogni sua azione, parola e sentimento -; scoprirne il Cuore è contemplare il Cuore di Dio, un Cuore ricco di misericordia.




IL CUORE DI GESÙ, "TRADUTTORE SIMULTANEO"
DELL'AMORE DI DIO PER L'UOMO

Il linguaggio di Dio

Il linguaggio divino, se dovesse arrivare all'uomo così com'è, senza alcun filtro, suonerebbe certamente incomprensibile, indecifrabile... intraducibile, per così dire. Non lo si potrebbe comprendere totalmente nel suo significato, se ne perderebbero le sfumature. Apparirebbe come insieme di vocaboli estranei al "sentire" dell'uomo. Si avrebbe, cioè, un enorme, infinito ammasso di termini che non si riuscirebbe ad associare ad alcuna cosa, interiore o esteriore rispetto a colui che lo ode.
Per questo Dio ha pensato di comunicare con le creature umane ricorrendo a modalità da esse comprensibili, per trasmettere  il proprio messaggio che essenzialmente è lingua, "parola" d'amore, di misericordia. Dio è venuto in soccorso dell'umo attraverso una serie di "dizionari comparati".
La natura è stata forse il primo di questi dizionari, e lo è per molti, ancora oggi. La sua bellezza, varietà e potenza trasmettono all'uomo il senso di bellezza, vastità e forza del divino. Neppure tra i santi sono mancati esempi di uomini e donne che, colpiti dal fascino del creato, si sono lasciati trasportare maggiormente verso Dio. 
Ma non si può neanche dimenticare che l'amore stesso, nelle sue molteplici manifestazioni, quando è privo di egoismo, quando non fa dell'altro un oggetto, quando è diventa trasparenza dell'amore di Dio. «Ogni gesto umano compiuto con tutto il cuore ci avvicina all'assoluto di Dio» [1].
Per un credente, questo diventa tanto più vero quanto più approfondisce la Parola di Dio, il vero vademecum necessario per capire meglio come Egli si rivolge all'uomo. Il dizionario "scritto" più completo per tradurre in maniera comprensibile il linguaggio divino.

La Parola e il Cuore

San Paolo afferma: «Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,1-2).
Dunque, passando dalla Parola alla Parola Incarnata, Dio si comunica all'uomo scegliendo degli uomini come propri "interpreti e traduttori". La Bibbia stessa nasce attraverso lo strumento umano: la mano, la penna, il cuore, la mente, lo spirito ispirato di chi ha vergato le pagine bibliche a noi oggi note, congiungendo epoche remotissime al nostro presente, unendo l'umano al divino, il tempo all'eternità.
La necessità della parola sembra spiegare all'uomo che le sole cose, per quanto animate (come gli elementi della natura) non bastano per comprendere Dio.
Occorre una persona, qualcuno che sappia come parlare di Dio e del suo infinito amore, "da uomo a uomo". Perché si è più propensi a capire quanto ci viene detto da chi è "nostro simile", da chi parla come lingua madre la nostra lingua madre, pur avendo fatto esperienza del divino. 
Allo stesso modo, il solo amore, per quanto bello, pulito, genuino, non basta. Potrebbe essere filantropia, filosofia, istinto. Ma occorre sapere che quell'istinto, quella filantropia, quella filosofia, possono essere nell'uomo come il seme, il segno, la presenza di un Amore più grande.
Per facilitare l'uomo in questa comprensione, Dio Padre irrompe nella storia in modo sorprendente: con una Parola di carne, che ha un Cuore di carne. Con un Dio che è Dio tanto quanto Egli lo è, ma chi si distingue da Lui perché l'uno è Padre, l'altro è Figlio. Perché l'uno è solo Dio, e l'altro è Dio ed è anche uomo. Uomo come noi. Con un linguaggio "anche" umano come il nostro. Con un cuore che palpita come il nostro. Con un cuore capace di amare, come anche il cuore dell'uomo ama.

Un Cuore che ama

L'umanità di Gesù è una sorta di "dizionario comparato vivente" dell'amore di Dio. Tutto, in Cristo Uomo, parla del Padre, ma anche del Verbo, e dello Spirito. Tutto Gesù è "amore". Un amore non fine a se stesso, ma "per" l'altro. Per Dio Padre, per gli uomini.
Se questo è quello che l'Uomo-Dio Gesù viene a dire all'uomo attraverso la propria persona umana, è il suo Cuore che si fa "traduttore simultaneo" del linguaggio dell'amore divino nel linguaggio dell'amore umano. Un linguaggio che diventa palpito, battito che si trasmette alla persona di Cristo sotto forma di gesti, parole, silenzi impregnati di misericordia, carità, tenerezza, rimprovero per la correzione e la salvezza, fino alla Passione, l'ora estrema dell'amore donativo e oblativo, l'espressione più totale dell'amore di Dio per l'uomo.
Il Cuore "muove" l'Uomo Gesù a vivere per l'uomo e per Dio Padre; ad agire solo per amore e a manifestare all'uomo la maniera di amare, lo stile dell'amore declinato "secondo Dio". Così, contemplando la Persona di Cristo se ne scopre il Cuore, contemplando il Cuore si comprende il perché - la causa prima, il motore - delle scelte di Gesù. Contemplando Gesù che ha un Cuore di carne, si rende visibile il Padre, nella sua infinita e totale misericordia.
Pio XII, nell'enciclica Haurietis Aquas, scrive che della «universale pienezza di Dio è appunto immagine splendidissima il Cuore stesso di Gesù Cristo: pienezza, cioè, di misericordia, propria della Nuova Alleanza, nella quale "apparvero la benignità e la filantropia del Salvatore nostro Dio", poiché: "Dio non ha mandato il Figliuol suo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui"» [2].
E questo Figlio lo ha donato per sempre all'umanità. Il Cuore palpitante del Cristo vivente e risorto, dunque eterno anche nella sua umanità glorificata, sarà per l'eternità la traduzione più immediata, più visibile, meglio udibile e comprensibile dell'amore misericordioso di Dio per l'uomo.

NOTE

[1] Ermes Ronchi, Ogni gesto d'amore avvicina a Dio, in Avvenire, 10 giugno 2010.

[2] Pio XII, Haurietis Aquas, IV.

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