venerdì 24 gennaio 2014

NOVENA A SAN GIOVANNI BOSCO. Terzo giorno: don Bosco comunicatore della sua esperienza di Dio


O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre 
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare Gesù Sacramentato, 
Maria Ausiliatrice 
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona morte,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso.  AMEN!

 


TERZO GIORNO: DON BOSCO COMUNICA AI GIOVANI LA SUA ESPERIENZA DI DIO


Non si può pensare a don Bosco e alla sua capacità di "santificare" senza ritornare con la memoria ad un incontro, quello fra lui e S.Domenico Savio.
Visitando a Torino la stanzetta di questo "a tu per tu" colpisce la frase "Da mihi animas caetera tolle". E' la scritta che campeggia nello stemma della Congregazione salesiana, impressa come un marchio di fabbrica 


Dalla Strenna 2014:



Don Bosco: profondamente uomo e totalmente aperto a Dio  ha vissuto un progetto di vita assunto con decisione: il servizio ai giovani.

Lo rileva Don Rua: «Non diede passo, non pronunciò parola, non mise mano ad impresa alcuna che non avesse di mira la salvezza della gioventù». 

Con la sua dedizione ai giovani, Don Bosco voleva comunicare loro l’esperienza di Dio. 


La sua era non solo generosità o filantropia, ma carità pastorale.

Questa viene detta «centro e sintesi» dello spirito salesiano. 


L’amore rappresenta il punto massimo di arrivo della maturazione di qualsiasi persona, cristiana o no. L’impegno educativo si propone di portare la persona ad essere capace di donarsi.


Per Don Bosco, come per tutti i santi, la carità è centrale e viene raccomandata in forme molteplici: come base della vita di comunità, principio pedagogico, fonte della pietà, condizione dell’equilibrio e della felicità personale, pratica di virtù specifiche, quali l’amicizia, la buona educazione, la rinuncia a propri interessi.   


I testimoni della prima ora e la riflessione successiva della Congregazione hanno portato alla convinzione che l’espressione che riassume la spiritualità salesiana è proprio il Da mihi animas, cetera tolle”: DAMMI LE ANIME, TOGLIMI TUTTO IL RESTO.


"L’espressione ricorre con frequenza sulle labbra di Don Bosco e ha influito sulla sua fisionomia spirituale.

È la massima che impressionò Domenico Savio nell’ufficio di Don Bosco ancora giovane sacerdote e lo mosse a un commento rimasto famoso: «Ho capito che qui non si fa negozio di denaro, ma di anime. Ho capito: spero che l’anima mia farà anche parte di questo commercio».  Per questo ragazzo fu chiaro dunque che Don Bosco non gli offriva solo istruzione e casa, ma soprattutto un’opportunità di crescita spirituale”.




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