giovedì 18 luglio 2013

PORTA DEL CIELO O ANCHE "CHIAVE"? Maria nella contemplazione della Vita Trinitaria



Chiave e porta del paradiso prega per noi...

(dalle litanie carmelitane alla Vergine Maria)



Nelle litanie lauretanee invochiamo Maria semplicemente come "Juana Coeli" -porta del Cielo-, ma la Vergine non è soltanto "porta", ma anche "chiave" di accesso al Paradiso.




L'insegnamento dei santi va in questa direzione: san Luigi Grignon de Montfort afferma che "tutte le grazie passano per Maria", San Bernardo sottolinea come "tutti ci salviamo per intercessione di Maria" , la quale è "mediatrice e dispensatrice di ogni grazia" (un vero "canale, acquedotto di grazie"!).

Tutte le grazie, tanto quelle di ordine materiale quanto quelle spirituali (compresa la nostra eterna salvezza)-  per DISPOSIZIONE STESSA DI DIO, ci vengono dunque elargite dalle mani di Maria Vergine.

Andare a Maria, farsi guidare da lei (che lo sappiamo o meno), non è quindi solo trovare la "porta" che ci conduce a Dio, ma anche la "chiave di accesso" per la vita eterna e per ogni grazia.

Queste considerazioni possono portarci ad un parallelo con il ruolo di Maria "chiave" e non solo porta anche nella vita contemplativa, in particolar modo nella penetrazione nel mistero della Vita Trinitaria.

Maria è stata resa "onnipotente per Grazia" ed è entrata -più di chiunque altro- nella Santissima Trinità, con il ruolo di Figlia di Dio Padre, Sposa dello Spirito Santo, Madre dell'Unigenito Salvatore del mondo.

La Madonna è come una "padrona di casa" che è stata messa a parte dei segreti della Famiglia divina, potendo avere accesso a tutta la "Casa" che è la stessa Vita Trinitaria.

Maria è quindi la creatura più contemplativa di tutte, colei che ha "visto" più cose della Santa Trinità.

San Francesco Antonio Fasani diceva che "la Madonna è contemplativa per natura, con la mente è con il cuore sempre assorbiti nella Santissima Trinità, anche quando era attiva, perché l'Immacolata.
Perciò l'Immacolata si può chiamare primo teologo della Santissima Trinità.
Ella è il più grande segno che conduce a Lui" 
("La vita contemplativo-attiva di San Massimiliano Maria Kolbe"- "Immacolata Mediatrix" n2. 2011) 

Quando nella contemplazione si "afferra" parte del mistero divino, avviene quello che Matteo descrive al capitolo 13,51

"ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".

Cose antiche, perché Dio è da sempre e per sempre Immutabile, cose nuove perché ogni luce di contemplazione è per la creatura un nuovo spiraglio sul mistero della Trinità.

Maria è per eccellenza la "padrona di casa", entrata nella Famiglia Trinitaria come Figlia, Sposa e Madre (non resa divina, ma onnipotente per Grazia!), e questo mette nelle sue mani un "potere" particolare, quello di dispensare le grazie contemplative, di far "entrare in casa", illustrando i segreti di Dio.

Pensare al ruolo di Maria nella contemplazione può forse sembrare strano, ma aiuta a calarsi in una realtà stupenda: la preghiera contemplativa non è solo un "faccia a faccia con Dio", ma è un penetrare sempre più profondamente in quel mistero Uomo-Creatura che ha visto e vede coinvolta la Madre Santissima in modo sublime ed unico.

Lasciamoci allora prendere da Maria, per mano, come ospiti che vogliono entrare in casa del più grande Re, e facciamoci attenti alla voce dolce di questa Mamma che desidera che i suoi figli conoscano e amino di più il Dio Uno e Trino.
Maria è la CHIAVE CHE CI CONSENTE DI ACCEDERE AL MISTERO DEL "CUORE DI DIO"!
 
Che la Vergine ci renda capaci di questa umiltà: affidarci alle sue cure di Maestra, per addentrarci sempre più nell'Infinito Amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. 

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