domenica 17 maggio 2015

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE - terzo giorno: Maria è la taumaturga



 PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE
(composta da San Giovanni Bosco)

O Maria, Vergine potente,
Tu grande e illustre difesa della Chiesa,
Tu aiuto mirabile dei cristiani,
Tu terribile come esercito schierato a battaglia,
Tu, che hai distrutto da sola
tutti gli errori del mondo,
Tu, nelle angustie, nelle lotte, nelle necessità
difendici dal nemico
e nell'ora della morte
accoglici nei gaudii eterni.
AMEN






"Maria Ausiliatrice è la taumaturga, è l'operatrice delle grazie e dei miracoli per l'alto potere che ha ricevuto dal suo divin Figliuolo.
Ella conosce che Don Bosco ha bisogno di quattrini per dare da mangiare a tanti poveri giovanetti che gli pesano sulle spalle; conosce che è povero e che senza soccorsi materiali non può tirare avanti le opere intraprese a vantaggio della religione e della società, e quindi che cosa fa Maria? 
Da buona madre va alla cerca, e va da ammalati e dice loro: - Vuoi guarire? Ebbene fa' la carità a quei poveri giovani, da' una mano a quelle opere, e io farò a te la carità della guarigione. - Vede in quella casa regnare la desolazione per causa di un figlio scapestrato e dice al padre e alla madre: - Vuoi che questo disgraziato si ritiri dalla mala via? 
Ebbene tu dal tuo canto aiuta a togliere dal pericolo dell’anima e del corpo tanti altri poveri figli abbandonati, e io richiamerò a più savi consigli il tuo figliuolo. - Insomma per non andare troppo per le lunghe Maria Ausiliatrice in mille maniere consola quelli che aiutano l'Oratorio, e a noi non resta altro da fare che di non renderci indegni della sua protezione. "                                                 

(MB XVI, 292) 

Ai tempi di don Bosco non mancò qualche voce fuori dal coro che, con una certa malignità, vociferò che il santo facesse "commercio" di grazie, chiedendo denaro in cambio di guarigioni.
In realtà don Bosco - a detta di Domenico Savio, il suo gioiello di santità più bello - faceva "commercio di anime" nel senso che non risparmiava nulla pur di ottenere la salvezza di quelli che gli venivano affidati, ma di certo non era affetto dalla "simonia delle guarigioni", se così potessimo definirla.
Quanti si recavano da lui erano persone di estrazione sociale diverse e di certo non vi era preferenze tra ricchi e poveri; d'altrocanto è pur vero che a quelli che godevano di disponibilità economiche non mancava di ricordare che lasciassero un'offerta per le sue opere...ma, pensiamo a quello che accadeva nelle comunità dei primi cristiani, come testimoniato anche dagli Atti degli Apostoli: quanti possedevano dei beni li vendevano e mettevano in comune il ricavato, cosicché nessuno si trovava nel bisogno (cfr. At 2,45; 4,34).
Don Bosco ci lascia dunque una parola che ricorda quella della Bibbia, definendo Maria come una taumaturga in virtù del potere ricevuto da Dio, ma anche come una Madre che provvede al bene di tutti i suoi figli...di "tutti" e non solo di "alcuni".
Ecco, il problema è allora un problema di "solidarietà": quale madre gioisce nel vedere che un figlio è nell'abbondanza e l'altro nell'indigenza?
Maria allora viene a spronare i suoi figli e concede delle grazie, ma sembra quasi suggerire (anche attraverso la voce dei santi!) che così come si è ricevuto gratuitamente, altrettanto gratuitamente bisogna dare (cfr. Mt 10,8).
Ecco che la Vergine torna ad essere una guida sicura, che non fa altro che ripeterci le parole di Gesù, suo Figlio.
Nulla ci è dovuto, tutto è dono e grazia di Dio. Se prendiamo coscienza di questo non possiamo rimanere indifferenti davanti alle necessità di quelli a cui Dio vuole dispensare qualcosa servendosi di noi.
Maria viene a ricordarci proprio questo: farsi aiuto dei fratelli e delle sorelle, come lei si è fatta aiuto nostro.

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