Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che,
dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto,
la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.
(Lc 8, 15)
Nella catechesi di mercoledì 3 agosto, il Santo Padre Benedetto XVI ci ha rammentato l'importanza della lettura e meditazione personale della Bibbia, invitandoci a dedicare quel tempo che -spesso in vacanza- destiniamo ai libri, proprio all'approfondimento della Parola di Dio.
"Molti cristiani non leggono mai la Bibbia, e hanno di essa una conoscenza molto limitata e superficiale" , ha detto il Papa, e purtroppo è vero, per molti di noi l'incontro con la Parola di Dio si limita al suo ascolto in Chiesa, durante la Messa domenicale, ma dimentichiamo che solo una maggiore interiorizzazione di questo meraviglioso e ricco testo ci può aiutare a vivere meglio sia la nostra vita spirituale, che la stessa partecipazione attiva al Santo Sacrificio.
Il Papa ci ha allora esortato a riprendere in mano questo Testo Sacro, magari cominciando da quei piccoli libri dell'Antico Testamento che sono meno conosciuti ai più.
E' infatti necessario ricordare che la Bibbia è un continuum di libri, che non c'è "scissione" fra vecchio e nuovo Testamento; che alcuni dei drammi esistenziali dell'uomo sono presenti anzi con maggiore risalto proprio nei libri che precedono la venuta del Cristo e che sottolineano la continua ricerca del senso della vita, del dolore...ricerca che l'uomo riesce a "elevare" proprio e solo in Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza.
Ecco che allora il Santo Padre ci ha invitati ad iniziare, ad esempio, con "il Libro di Tobia, un racconto che contiene un senso molto alto della famiglia e del matrimonio; o il Libro di Ester, in cui la Regina ebrea, con la fede e la preghiera, salva il suo popolo dallo sterminio; o, ancora più breve, il Libro di Rut, una straniera che conosce Dio e sperimenta la sua provvidenza.
Questi piccoli libri si possono leggere per intero in un’ora".
Ma poi ci ha spinto a fare un passo verso libri "più impegnativi, e autentici capolavori, sono il Libro di Giobbe, che affronta il grande problema del dolore innocente; il Qoèlet, che colpisce per la sconcertante modernità con cui mette in discussione il senso della vita e del mondo; il Cantico dei Cantici, stupendo poema simbolico dell’amore umano. Come vedete, questi sono tutti libri dell’Antico Testamento".
C'è infine un salto di qualità che per noi cristiani cattolici è necessario:
"E il Nuovo? Certo, il Nuovo Testamento è più conosciuto, e i generi letterari sono meno diversificati. Però, la bellezza di leggere un Vangelo tutto di seguito è da scoprire, come pure raccomando gli Atti degli Apostoli, o una delle Lettere".
La lettura "continua" del Vangelo è un'esperienza, in un certo senso, unica: ci consente, poco per volta, di scoprire quel filo rosso che lega ogni azione, parola, gesto di Gesù e ne fa realmente un significato continuo, una realizzazione piena della Sua missione salvifica!
C'è poi, e il Papa lo ha in parte rammentato, un legame strettissimo fra Bibbia e Liturgia.
C'è poi, e il Papa lo ha in parte rammentato, un legame strettissimo fra Bibbia e Liturgia.
Legame che nella Messa N.O. salta maggiormente agli occhi perché si attinge di più alla ricchezza biblica, con le varie letture ed anche perché queste vengono proclamate in italiano.
Come si legge nella costituzione conciliare sulla Liturgia, la Sacrosantum Concilium, "massima è l'importanza della Sacra scrittura nella celebrazione liturgica.
Da essa infatti vengono tratte le letture da spiegare nell'omelia e i salmi da cantare, del suo afflato e del suo spirito sono permeate le preci, le orazioni e gli inni liturgici, e da essa prendono significato le azioni e i segni.
Cristo è sempre presente nella sua chiesa, specialmente nelle azioni liturgiche. E' presente nella sua parola, giacché è Lui che parla quando nella chiesa si legge la sacra Scrittura.
E' presente quando la chiesa prega e salmeggia".
L'ordinamento generale del Messale Romano (OGMR) sottolinea proprio come "dell'afflato e dello spirito della Sacra Scrittura sono permeate appieno le preghiere, le orazioni e gli inni" della Santa Messa "e da essa derivano il loro significato le azioni e i segni sacri".
C'è dunque uno stretto legame fra Bibbia e Liturgia: la Santa Messa ha un fondamento, un carattere (per dirla alla buona) biblico, e allo stesso, la Liturgia della Parola prepara il fedele alla Liturgia Eucaristica, all'incontro con Gesù Vivo e Vero nel Santissimo Sacramento.
Dice infatti l'OGMR: "La Messa è costituita da due parti, la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica; esse sono così strettamente congiunte da formare un unico atto".
Occorre dunque, come diceva il Cardinale Albino Luciani (poi Papa Giovanni Paolo I), "studiare la Bibbia, leggere, amare la Bibbia.
La liturgia è pervasa da capo a fondo nella Bibbia.
E' necessario che la conosca, che la legga non solo il sacerdote, ma anche il popolo, altrimenti non può capire la liturgia.
Dobbiamo quindi leggere e far leggere di più la Bibbia.
La Bibbia è parola di Dio viva; suscita e alimenta nella comunità cristiana di tutti i tempi la fede;
la Bibbia è soprattutto storia di salvezza. Il suo modo di procedere è conforme ai gusti esistenzialistici dell'uomo d'oggi, che si chiede, sulle cose, non tanto cos'è, ma che utilità mi porta?
Strumento validissimo per formare la comunità cristiana a vera e profonda religiosità è considerata la Liturgia.
Ma la Liturgia è tutta impregnata di Bibbia; e non pratica bene, se non si conosce la Bibbia".
Rendiamoci conto della "fortuna" che abbiamo a disposizione: "i tesori della Bibbia" (Sacrosantum Concilium) ci sono stati offerti con grande magnanimità!
Pensiamo solo al fatto che un tempo -neanche troppo lontano!- la Bibbia poteva essere letta soltanto in latino, cosa che la rendeva meno accessibile a molti.
Pensiamo solo al fatto che un tempo -neanche troppo lontano!- la Bibbia poteva essere letta soltanto in latino, cosa che la rendeva meno accessibile a molti.
Oggi tutti possiamo invece tenere nelle nostre case una copia della Parola di Dio nella nostra lingua; se pure non prendiamo parte alla Santa Messa quotidiana è pur vero che possiamo e dobbiamo cibarci giornalmente di questo nutrimento che è la Sacra Bibbia!
Leggiamo, meditiamo la Bibbia: la nostra partecipazione alla Santa Messa ne avrà beneficio, perché conosceremo meglio Dio stesso, attraverso le ricchezze che ci svela nella riflessione sulla Sua Parola (che ascoltiamo anche nel corso del Rito Sacro), la nostra vita interiore sarà più ricca, la nostra vita attiva sarà maggiormente coerente agli insegnamenti del Vangelo.
Diventeremo realmente il seme caduto nella terra buona, perché ascolteremo la Parola con cuore buono e perfetto e produrremo frutto con la nostra perseveranza!
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