venerdì 26 agosto 2011

BEATA MARIA BELTRAME QUATTROCCHI


Maria con il marito Luigi 

Maria nasce a Firenze il 24 giugno 1884, educata alla fede e ai principi morali, cresce obbediente, giudiziosa e incline alla pietà.
Conosce il futuro marito, il beato Luigi Beltrame Quattrocchi, avvocato, nel 1902, a Roma.
I due si sposano nel novembre 1905 nella Cappella di S. Caterina nella Basilica di S. Maria Maggiore.
Il fidanzamento e poi il matrimonio saranno occasione per i due di una "cordata" verso l'alto: Maria, già più avanti nelle vie dello spirito, aiuterà inizialmente il fidanzato e novello sposo, che pur avendo ottimi principi morali, si educherà realmente alla vita spirituale con l'aiuto della sua amata Maria.
In seguito, i due, trovandosi ormai a vivere intensamente il proprio rapporto personale con il Signore, faranno del proprio matrimonio realmente una continua ricerca di Colui nel cui amore sono stati uniti.
Dimostreranno grande coraggio nell'affidarsi al Signore in una prova fortissima, che li toccò nei primi anni di matrimonio: il rischio della morte di Maria, per portare avanti una gravidanza difficilissima....andata poi a buon fine con la nscita di Enrichetta, la quale rimarrà, pur consacrandosi al Signore, a vivere in casa con la madre, occupandosi di lei fino alla morte.
Gli altri tre figli sceglieranno tutti la vita religiosa, e le loro vocazioni saranno accolte con gioia dai genitori, ma anche con sano e prudente discernimento.
Impegnati nella vita lavorativa, ma anche e soprattutto in quella di apostolato e servizio,si separeranno, su questa terra, nel 1951, anno in cui Luigi morirà a causa di un infarto.
Maria tornerà invece alla casa del Padre nel 1965, a 81 anni.

Dopo la morte del marito, Maria -già impegnata nella carriera di scrittrice e nell'apostolato di penna- mise nero su bianco un bellissimo testo, intitolato "L'ordito e la trama".
Eccone qualche passo, che getta luce sul bellissimo rapporto, vissuto alla luce di Dio e avendo Lui solo per fine.

"...Un passato che cominciò tra i venti e ventiquattro anni della nostra esistenza- che dalla sua luce prevalentemente umana acquistò la propria luce soprannaturale, a poco a poco, dalla nascita dei figli- dalla dedizione a loro, completa, totale, da parte di entrambi- da una guida spirituale che trasfuse poco a poco l'amore della conoscenza sempre più approfondita di Gesù- dal bisogno che ne derivò dalla formazione interiore.
La frequenza della Comunione diventò quotidiana anche per lui, senza incitamento alcuno, ma per consapevole euritmia, specie dopo un lungo periodo di ansietà per vita della compagna e di una creaturitina in arrivo.
Tutto ciò uperato dalla Fede e dalla Grazia di Dio, operò una stabilizzazione di contatto con Gesù Eucaristia, come pegno di gratitudine-come stimolo di ascesa.

Vita laborosiosa -respsonsabile- perciò talvolta faticosa- ma sempre benedetta, e confortata sempre da Dio, anche in eventi di altra natura, anche in lotte e contrasti e sacrifici, inevitabili nella vita.

Ai quindici anni del primo figlio, prima spontanea, inattesa manifestazione di vocazione sacerdotale- seguita da quella del fratello, e da quella claustrale di una sorella.
Signore quale onore!
I genitori, d'accordo -all'unisono- consentono sereni, superando col soprannaturale le resistenze opposte dall'affetto umano.

Così già i primi vent'anni circa di questa unione che sembra già incomparabile.
Ma l'assenza dei tre figli più grandi, con il loro giovanile fragore- con le cure umane e soprannaturali che richiedevano- con l'assistenza agli studi che occupava tutte le ore libere del papà, ebbe come conseguenza una fusione più esclusiva, direi, dei genitori fra loro.
Il loro tempo libero, la Messa e la Comunione, da allora furono sempre insieme.
Letture spirituali, discussione sui testi -passione di approfondire nella luce del Vero.
Il dono fatto a Dio degi assenti colmò il vuoto da essi lassciato nella famiglia, investendone i donatori di tanta tenerezza reciproca, di tanto bisogno di aiutarsi -di confortarsi vicendevolmente.

Vita spicciola di ogni momento-fatta di mille e mille pensieri, osservazioni, riflessioni- diventata sempre più in prodondità, in estensione, in altitudine, vita di comunione totale "ut unum sint"- di mille azioni anche piccine- di mille attivitià di ogni genere - di mille aspirazioni comuni - di mille piccole gioie effettivamente gustate e godute".


Invochiamo i beati Luigi e Maria, affinché aiutino le famiglie di oggi a ritrovare la strada dell'Unico e Solo Vero Amore che può rendere pieni i rapporti fra marito e moglie e fra genitori e figli, permettendo che realmente ogni gruppo familiare sia "cellula della società" e "piccola Chiesa domestica".



PREGHIERA AL SIGNORE PER INTERCESSIONE DI LUIGI E MARIA
Signore Gesù, Tu hai chiamato i Beati Luigi e Maria,
sposi e genitori secondo il tuo Cuore,
a vivere giorno dopo giorno,
nel contesto del mondo presente,
la grazia santificatrice del sacramento nuziale,
scalando insieme, anche nel rischio, le vette della perfezione cristiana.
Tu che con la tua presenza consacrasti l'amore di Maria e Giuseppe
e santificasti le dimore di Cana e di Betania,
imprimendo sulla famiglia umana il divino sigillo dell'amore del Padre,
fa' che la luminosa testimonianza e l'amorevole intercessione di questi due sposi concorrano,
con l'aiuto della Vergine Madre,
a consolidare la perseveranza delle famiglie cristiane
che ti seguono nel cammino iniziato ai piedi dell'altare,
a pervadere della tua presenza le giovani coppie
impegnate a colmare di Te le anfore del loro focolare,
ad aprirle, riconoscenti, al dono divino della fertilità,
consapevoli della vocazione, a formare con Te qui sulla terra
i futuri cittadini del cielo,
a recuperare ai valori del Vangelo le famiglie e le persone in difficoltà.
Donaci la gioia santa di tendere senza compromessi alle vette di santità
a cui ciascuno fin dall'eternità è stato chiamato dall'Amore Misericordioso del Padre Tuo.
Amen.

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