Cari amici, riporto la meditazine postata poco fa sul blog dedicato al Sacro Cuore.
Buon Primo Venerdì a tutti!
"Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco,
e subito ne uscì sangue e acqua"
(Gv 19,34)
La
trafittura del Costato di Cristo è una porta sempre aperta: in questo
segno tangibile del Suo Amore per noi, possiamo trovare una via
privilegiata di accesso al Suo Cuore.
Se
da questa piaga sono scaturiti i Sacramenti, simboleggiati dal Sangue e
del'Acqua, questo vuol dire che noi, attraverso la vita sacramentale,
veniamo progressivamente introdotti nel Suo Sacratissimo Cuore.
Nel
Santo Battesimo "moriamo e risorgiamo in Cristo" e diveniamo figli di
quel Padre che il Figlio Unigenito ama anche col Suo Cuore di Uomo;
nella Santa Comunione riceviamo il Cuore Eucaristico di Gesù che Si è donato fino alla morte;
nella Santa Confessione è l'Amore Misericordioso del Cuore di Gesù che ci ottiene il perdono del Padre....
e si potrebbe andare avanti, tracciando - per ogni Sacramento - un parallelo con l'Amore del Sacro Cuore.
Vivere
una vita sacramentale e mantenersi quindi in Grazia di Dio, significa
anche "inabissarsi" nel cuore di Gesù: se noi attingiamo a quei
Sacramenti che dal Suo Cuore sono scaturiti, allora cibandoci di Lui, Lo
conosceremo e Lo ameremo sempre meglio e con sempre maggiore intensità.
E tutto
questo ci porterà ad essere anche più "rivestiti" dei Suoi sentimenti
(parafrasando San Paolo), in modo particolare della carità che nel Suo
Cuore arde come in una fornace.
Lo
scopo di questo inabissarci è divenire, poco per volta, sempre più come
un "puntino" perso in Lui, nel Suo Cuore che ama: il nostro amore deve
divenire solo e soltanto l'Amore di Cristo. Tutti dobbiamo amare col Suo
Amore. Tutti dobbiamo amare come Lui.
I
santi che, come Santa Margherita Alacoque, hanno avuto il grande
privilegio del dono dello "scambio del cuore" proprio con quello di
Gesù, hanno sperimentato tutto questo in modo singolare.
Per
molti altri, questo mistero avrà il suo compimento definitivo solo in
Cielo, ma comincia già qui, già ora... è quel medesimo ed indescrivibile
"mutamento" di vita descritto da San Paolo: "e non vivo più io, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).
Buon primo venerdì a tutti!
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