S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma |
PREGHIERA AL SACRO CUORE
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen
(dalla Liturgia)
Ci sono due litanie al Sacro Cuore che ben si ricollegano al mistero della Croce: "Cuore di Gesù, annientato dalle nostre colpe" e "Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia".
Il
mistero del Cuore di Dio che "soffre" è grande, apparentemente
difficile da comprendere, ma è proprio un Dio che Si fa Carne che può
soffrire e patire fino alla morte per amore degli uomini.
In
questa sofferenza umana e "divina" del Verbo trova espressione tutta la
gamma dei sentimenti (se così volessimo dire in termini umanissimi) di
un Dio che, secondo le parole di Benedetto XVI "freme di compassione" (secondi Vespri della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, 19 giugno 2009).
Il
Cuore di Cristo è un Cuore annientato dalle colpe dell'uomo perché il
mistero della redenzione Lo carica di tutti i nostri peccati; perché la
sofferenza che che questo Cuore vive e sopporta è la conseguenza
dell'allontanamento dell'uomo da Dio; ma è un Cuore che patisce anche
per la mancanza di comprensione da parte degli uomini del Suo e di ogni
tempi; per il non-amore che riceve da essi.
“Ecco il cuore che tanto ha amato gli uomini e che dagli uomini è così poco riamato"! : sono le parole rivelate proprio dal Sacro Cuore a Santa Margherita Maria Alacoque.
Il
Cuore di Gesù è un Cuore annientato dalle nostre colpe nel vedere la
cattiveria con cui gli uomini trattano i propri simili; nell'ascoltare
giudizi frettolosi e maliziosi; nel constatare i dolori morali, fisici,
sociali dell'umanità.
Questa sofferenza interiore del Cuore di Cristo (nelle sue sfumature psicologiche e spirituali) trova uno "sfogo" anche fisico.
Sebbene
il Cuore di Gesù sia un Cuore dotato di grande "fortezza", dono dello
Spirito Santo che in Esso palpita, già nell'Orto degli Ulivi la
sudorazione di sangue ci immette nel mistero di un Dio che soffre un
dolore umanissimo e divinissimo allo stesso tempo.
L'angoscia
che Gesù vive nel Suo Cuore, per il prossimo tradimento di Giuda, per
l'arresto, per il rinnegamento di Pietro, per la Crocifissione e per
quelle anime ingrate che nonostante tutto questo non Lo accoglieranno
nelle loro anime, si traduce in questo fenomeno scientificamente
spiegabile.
Si spezzano dei capillari ed il Suo sudore appare frammisto al Suo Sangue.
La sofferenza toccherà il vertice nel momento del dolore supremo: sulla Croce.
Il
dolore del Cuore di Cristo sarà acutissimo: patimenti fisici
strazianti; l' abbandono da parte di quasi tutti i Suoi discepoli, il
tradimento dell'amico più caro e lo sconforto di una notte oscura in cui
si sente privato anche del Padre; il pensiero di una Madre che sta
patendo pene indescrivibili e dei due amici più cari (Giovanni e la
Maddalena) che sono lì con Lei; il rifiuto, di uno dei due ladroni che
non vuole accogliere quel perdono che anche a lui viene offerto.
La scena "globale" di tutta la porzione di umanità che, a dispetto di quel sacrificio, non vorrà amarLo...non vorrà amare Dio...
Il Cuore di Gesù è al culmine della sopportazione: sopraggiunge l'infarto e si spacca.
E' la morte, cui fa seguito, ancora prima della trafittura della lancia, la raccolta del sangue dal pericardio.
Quando
il soldato colpisce il Costato di Cristo e Lo trafigge, si verifica
quella che Giovanni descrive come fuoriuscita di "sangue ed acqua": il
siero ed il plasma.
Il Cuore di Gesù ha versato per gli uomini tutto il Suo Sangue, fino all'ultima goccia.
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