"Guardiamo alla vita consacrata
come ad un incontro con Cristo:
è Lui che viene a noi, portato da Maria e
Giuseppe,
e siamo noi che andiamo verso di Lui, guidati dallo Spirito Santo.
Ma
al centro c’è Lui.
Lui muove tutto, Lui ci attira al Tempio, alla Chiesa, dove
possiamo incontrarlo, riconoscerlo, accoglierlo, abbracciarlo".
(Papa Francesco, omelia per la XXVIII giornata per la vita consacrata, 2 febbraio 2014)
"Voi siete LUCE del mondo"! (Mt 5,14) |
E' bello il tema dell'"INCONTRO": sentiamo spesso dire che la consacrazione è una RISPOSTA, ma -ci pensavo giusto ieri cercando di organizzare le idee per una riflessione odierna- se qualcuno risponde, è perché un Altro ha chiamato...e se si riponde ad una chiamata, allora avviene un INCONTRO, tra chi chiama e chi risponde!
Dio che AMA PER PRIMO va incontro alla creatura.
La chiama: le mostra il Suo progetto...un progetto speciale, unico, irripetibile.
Magari spiazzante, quando ad una vocazione alla vita consacrata non si pensava (ricordiamo la storia di San Francesco d'Assisi), altre volte proponendo un cammino che si presenta pieno di difficoltà (ricordiamo le peripezie di S.Teresina per entrare in monastero...), o, in altri casi, prospettando situazioni spiritualmente e materialmente "difficili" che richiedono un aiuto della Grazia straordinario ed una continua ascesi (mi viene in mente, uno per tutti, Padre Pio!)
Incontrare Colui che chiama è molto più che "ascoltare" la Sua Voce: è compiere anche un gesto di responsabilità personale, nella fiducia in Dio.
Il consacrato comprende che la sua risposta non sarà una passeggiata su un tappeto di petali colorati: tentazioni, pressioni umane, difficoltà materiali saranno compagne del cammino quotidiano.
Non "spettri" o spauracchi: ma è bene tenerne conto, se la consacrazione vuole essere una scelta "matura" alla luce di quanto oggi ci dice anche la psicologia applicata alla vita consacrata.
Ecco il senso dell'incontro vero: IN-CONTRARE.
E' un verbo che contiene una contraddizione etimologica, lessicale, significativa, METAFORICA.
L'incontro è un "addentrarsi" nell'Altro, sapendo che questo porterà ad un essere "contro" ciò che allontana da Lui, dalla Sua Chiamata, dalla risposta coerente.
Contro sè stessi, quando l'umanità vorrebbe prevalere sulla "spiritualità" e sulla fedeltà.
Entrare in Cristo, per essere "contro" i desideri della carne, le aspirazioni di carrierismo (come disse Papa Benedetto il 26 maggio 2010!), lo spirito mondano (come ripete Papa Francesco!), e finanche contro quanto potrebbe essere buono in sè, ma non risponde al disegno di Dio sul consacrato (cosa sarebbe successo se Madre Teresa non avesse risposto alla richiesta di Dio sulla sua missione in India?).
Dio incontra la creatura, la creatura incontra Dio.
Dio chiama, la creatura risponde.
L'uomo vecchio comincia a morire quando dà la sua risposta.
La consacrazione battesimale arriva a pienezza nel consacrato perché si opera questo perpetuo "ri-morire" per "ri-nascere", un continuo "Ri-vestirsi" di Cristo Sposo, un essere sempre "Ri-Illuminati" come nel ricevere la Candela battesimale, segno della Luce di Cristo:
Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti
insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per
mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita
nuova » (Rm 6,3-4)
Un pensiero di augurio ed un ricordo nella preghiera per tutti i consacrati -religiosi, sacerdoti laici secolari : riconoscenti per il dono delle loro vite "spese" per i fratelli, affidiamoli al Signore nelle nostre orazioni: loro si offrono a Cristo, con cuore indiviso, per tutti noi.
Il mio augurio per i consacrati è che possano veramente attuare un quotidiano entrare IN CRISTO, deponendo tutto ciò che è CONTRO di Lui, per essere pienamente uomini, donne, pienamente consacrati, "tutti" di Dio, totalmente Suoi, modellati a Sua Immagine e Somiglianza nel Progetto speciale che Lui ha su ciascuno di loro.
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