domenica 14 ottobre 2012

TRIDUO A SANTA TERESA D'AVILA- La fede- terzo giorno




O Santa Teresa di Gesù,
 che in terra hai tanto amato il tuo e nostro Dio ed ora in cielo lo ami con amore più puro e più grande: 
tu che hai sempre desiderato di vederlo amato da tutti gli uomini, 
ottieni, ti preghiamo, anche per noi 
la scintilla di questo santo amore. 
Fa' che tutte le nostre opere siano sempre impiegate nel compiere la volontà di Dio, che merita di essere infinitamente ubbidito e amato. 
Ottienici queste grazie, tu che tanto puoi presso di Lui, affinché veniamo a goderLo con te, nella beata eternità del Paradiso. 

Amen





Avere fede, amare, conoscere e rispettare la Scrittura e la Dottrina, a cosa devono portarci?
Innanzitutto ad essere testimoni coerenti di ciò che professiamo, testimoni credibili, autentici e capaci di incarnare il nostro credo nella vita di tutti i giorni ed anche fino al martirio, se necessario (laddove il martirio potrebbe essere anche solo quello "del cuore", non per forza cruento e fisico).

Essere sale del mondo e luce della terra richiede quindi un impegno costante e quotidiano.

Il Papa, nel Motu Proprio Porta Fidei, ci ricorda infatti che "il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita dei credenti: con la loro stessa esistenza nel mondo i cristiani sono infatti chiamati a far risplendere la Parola di verità che il Signore Gesù ci ha lasciato. 

La Chiesa «prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio», annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga (cfr 1Cor 11,26). 
Dalla virtù del Signore risuscitato trae la forza per vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le vengono sia dal di dentro che dal di fuori, e per svelare in mezzo al mondo, con fedeltà anche se non perfettamente, il mistero di lui, fino a che alla fine dei tempi esso sarà manifestato nella pienezza della luce” 
(M.P.  Porta fidei, n.8)

Santa Teresa d'Avila era dello stesso parere.
Conoscere la Verità, potremmo dire parafrasando il suo pensiero, ci rende come dei valorosi sovrani, che avendo trovato un Regno ben più ricco del proprio, cercano di conquistarlo con tutte le forze e di farvi accedere anche altri che non credono nella sua esistenza:

"Felice l'anima alla quale il Signore fa conoscere la verità!
Oh, come sarebbe adatto questo stato per i re!
Come sarebbe di maggior vantaggio per essi cercare di guadagnarselo, anziché mirare alla conquista di un gran dominio!
Quanta giustizia vi sarebbe nel loro regno!
Quanti mali si eviterebbero e quanti se ne sarebbero evitati!
Qui non si teme di perdere la vita né l'onore per amor di Dio.
Che gran bene, questo, per chi, come re, è più obbligato di tutti i sudditi ad aver di mira l'onore del Signore perché deve essere loro di esempio!
Pur di accrescere di un punto la fede e d'illuminare almeno un po' gli eretici, un tale re sarebbe disposto a perdere mille regni.
E' una cosa ben diversa, infatti, guadagnare un regno eterno, tale che, con una sola goccia d'acqua che di esso l'anima beva, prova nausea per tutto ciò che è terreno".

(Teresa d'Avila, Libro della Vita 21,1)

Che cosa importa, a chi scopra l'esistenza del Regno dei Cieli, se per accedervi e contribuire alla salvezza di altre anime, sia necessario sopportare insulti, persecuzioni, piccole e grandi umiliazioni e sofferenze anche fisiche?
La vera libertà è quella che non ci incute paura per le tribolazioni del e nel mondo, ma che ci rende capaci di testimonianza fedele a Cristo ed anche eroica!

"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8,32)

Che Santa Teresa ci aiuti ad ottenere questa conoscenza e questa libertà!

Nessun commento:

Posta un commento