mercoledì 15 giugno 2011

SIAMO AL SICURO NEL CUORE DI GESU'!




"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio:

tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini".
(Gv 1, 4)









Il prologo di Giovanni ci introduce in un grande mistero: Dio è l'essere increato, ma da sempre esistente, ed il Verbo, Vero Dio e vero Uomo lo è parimenti, ed in Lui noi abbiamo vita.
Si potrebbe dire, con parole più semplici, che noi esistiamo, in Dio, fin dall'eternità: temporalmente siamo venuti al mondo in un certo momento storico, abbiamo ricevuto esistenza umana in una determinata epoca, ma da sempre viviamo nel pensiero amoroso del Padre.

In Dio, in cui tutto è presente, in cui non esiste il tempo come come lo intendiamo noi, ma è tutto "istante" eterno ed immutabile, sappiamo di avere una grande "sicurezza": siamo da sempre amati, siamo da sempre al sicuro, siamo stati pensati per uno specifico progetto, da realizzare nel nostro libero arbitrio, su questa terra.

Questo nostro riposo in Dio è anche il nostro riposo nel Cuore di Gesù che, sul piano storico e temporale, si è manifestato al momento dell'Incarnazione, ma che in Dio esiste da sempre: in principio era il Verbo!
Il Verbo esiste da quando esiste Dio, essendo Dio Egli stesso e nell'atemporalità dell'Onnipotente, è dunque eternamente presente e palpitante anche il Cuore di Gesù, sorgente e regno dell'Amore.
In questo Cuore noi troviamo conforto, esistenza, riparo.

San Paolo scrive nella lettera ai Tessalonicesi:


"Egli è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili.

Tutte le cose sono state create per mezo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte sussistono in lui"

(Col 1, 15-17)


Tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui, ci dice San Paolo, e questo vuol dire che ogni cosa ci parla di Dio, come illustra bene Sant' Agostino nelle Confessioni, nel momento in cui, interrogando "il cielo, il sole, la luna, le stelle, esclamano a gran voce: E lui che ci fece.
Le mie domande erano la mia contemplazione la loro risposte, la loro bellezza."
Pensiamo ad una situazione paragonabile a quella descritta dal santo: quando siamo dinanzi ad un bel quadro, indubbiamente ritroviamo in esso qualcosa che ci parla dell'artista che lo ha realizzato; il modo di stendere il colore, di affiancare i toni cromatici, l'armonia della composizione dei vari elementi, la poesia della scena ritratta; tutto ci trasmetterà qualcosa dell'animo di colui che ha realizzato materialmente l'opera, della sua raffinatezza, della sua visione della vita....
Noi potremo conoscere, anche a distanza di secoli, un po' di quell'artista attraverso la sua opera.

La stessa cosa, chiaramente, avviene anche con le opere di Dio: in esse vediamo un riflesso della bontà, della tenerezza, della bellezza divina. 
Che si tratti di natura, di esseri umani, di un'opera d'arte....in ciascuno di questi elementi possiamo ritrovare il linguaggio di Dio che ci parla attraverso ciò che può colpire anche direttamente i nostri sensi!
Tutto è stato creata per mezzo del Verbo (Vero Dio, al pari del Padre, cui è unito nella Trinità), ed in vista di Lui: al fine dell'opera della redenzione, della sua incarnazione, della "ricapitolazione" in Cristo di tutte le cose.

Come ricollegare queste riflessioni al discorso del "riposo nel Cuore di Gesù"?

Per farlo, occorre partire da una considerazione molto semplice: Il Signore ama tutto ciò che ha creato, ama la natura, ama la creatura umana.
La lascia libera di scegliere, ma la ama infinitamente, senza riserve, fino a dare la vita per essa, fintanto che essa faccia parte del Suo Corpo ed abbia la possibilità di dire a Gesù il suo si per l'eternità.
Ora, quando noi amiamo qualcuno, con affetto sincero, cerchiamo di ricordarci spesso di quella persona e lo facciamo in vari modi: innanzitutto ricorrendo alla memoria, che solleciatiamo
guardando una foto, ripensando a degli episodi che la riguardano...
In questo modo ci sforziamo di rammentare le sue fattezze esteriori, la voce, i tratti del viso, il modo di gesticolare, le parole che ci ha detto.

Sant'Agostino dedica pagine bellissime al concetto della memoria, in "cui dispongo di cielo e terra e mare insieme a tutte le sensazioni che potei avere da essi, tranne quelle dimenticate".
Anche Gesù ha una memoria, dunque in essa ci ricorda, ma la sua è una memoria eterna e perciò gli siamo tutti presenti come in un' "attualità continua": Gesù non dimentica mai niente e nessuno!

Sant'Agostino dice anche: "Là incontro anche me stesso e mi ricordo negli atti che ho compiuto, nel tempo e nel luogo in cui li ho compiuti, nei sentimenti che ebbi compiendoli Là stanno tutte le cose di cui serbo il ricordo, sperimentate di persona o udite da altri".
Portiamo questa spiegazione su Nostro Signore: in Gesù il momento della vita terrena è sempre "attuale" perché in quanto Dio è senza tempo, in questo senso possiamo dire, che essendo in Lui presente anche la Sua Passione, è come se Gesù "rammentasse" continuamente e vividamente la Sua morte in Croce per amore nostro, e avesse presente ciascuno di noi, poiché ci conosce tutti fin dall'eternità...e per tutta l'eternità!
Insomma, Gesù, parafrasando Sant'Agostino, incontra Sé stesso nella Sua memoria, si ricorda della Sua vita spesa per noi sulla terra e trattiene in essa tutti i sentimenti che ha provato per noi, condensabili in un'unica parola: AMORE.


Prosegue Sant'Agostino, sempre riferendosi alla memoria: "dalla stessa, traggo sempre nuovi raffronti tra le cose sperimentate, o udite e sulla scorta dell'espeienza credute; non solo collegandole al passato, ma intessendo sopra di esse anche azioni, eventi e speranza efuture, e sempre a tutte pensando come a cose presenti".

Quante speranze su di noi, si "accumulano" dunque nella mente di Gesù: la Sua memoria infinita è un "archivio" immenso dei progetti che Egli aveva/ha/avrà sopra ciascuno di noi e che Egli attende noi realizziamo pur nella nostra libertà!

Sant'Agostino ha detto che noi, attraverso la memoria, ricordiamo anche i sentimenti...in realtà, potremmo dire, i sentimenti li "alimentiamo" attrverso il ricordo, ma la sede principale di essi rimane sempre il cuore: chiunque abbia fatto l'esperienza del ricordo di una persona umana sa bene che, nel momento stesso in cui la si ricordi, il cuore comincia ad accelerare il battito e percepiamo qualcosa di molto simile a quello che sentiamo quando le siamo vicini!

Così è anche per il Cuore di Gesù, ma essendo il Suo Cuore un cuore umano perfetto, ed essendo Gesù Dio, in cui Volontà, pensiero e azione concreta sono contemporaneamente presenti, in essere, ecco che allora per il Signore, ricordarsi di ciascuno di noi significa contemporanemamente amarlo con tutto il cuore!

Pensiamo, ad esempio, a quello che accade nella Santa Messa: si rinnova il sacrificio della Croce, in maniera incruenta.
Il Signore, in quell'istante, è come se si "ricordasse" di ciascuno di noi, dell'offerta di Sè che ha fatto per riscattarci ed in quel momento, in cui nella Sua Mente si ripresenta e si rinnova la Sua dolorosa Passione, con il Cuore ci ama "attualmente" di amore infinito!


Sant'Agostino sentenzia: "anche i sentimenti del mio spirito contiene la stessa memoria, non nella forma in cui li possiede lo spirito all'atto di provarli, ma molto diversa, adeguata alla facoltà della memoria".
In Gesù è vero il contrario, se Dio si ricorda di noi, in quell'atto di memoria ci ama allo stato attuale, prova quei veri sentimenti!
Che mistero di amore!

COGITO ERGO SUM, diceva Cartesio! Penso, dunque sono.

Se dunque Gesù, nel momento in cui pensa, si ricorda di noi, ci ama concretamente, attualmente, ecco che allora si può dire: Pensa,esiste, dunque ama! E si arriva anche al punto in cui Giovanni dice che "Tutto sussite in Lui":  noi siamo attualmente presenti nel Cuore di Gesù che ci ama, noi viviamo in quel cuore perché Lì siamo amati, in una sintesi identitaria perfetta di parola, azione, volontà che si fanno amore, sintesi di passato, presente e futuro.

Scrive ancora Sant'Agostino: "Così ci chiami a comprendere il Verbo, Dio presso te Dio, proclamato per tutta l'eternità e con cui  tutte le cose sono proclamate per tutta l'eternità.
In esso non finiscono i suoni pronunciati, né altri se ne pronunciano perché tutti possano essere pronunciati, ma tutti insieme ed eternamente sono pronunciati.
Nulla dunque nella tua parola scompare o appare, poiché davvero è immortale ed eterna".

Anche noi, quindi, creature di Dio, esistiamo eternamente in Lui, perché già visti, pensati come esseri da creare anche materialmente nel mondo, e così lo saremo per l'eternità!

Sant'Agostino aggiunge: "La volontà di Dio non è una creatura, bensì anteriore a ogni creatura, perché nulla si creerebbe senza la volontà preesistente di un creatore.
Dunque la volontà di Dio è una cosa sola con la sua sostanza".

La dimensione di Dio è l'eternità: noi siamo già presenti in questa eternità, nel Cuore di Gesù che ci ama ciascuno singolarmente e tutti insieme, in un atto di amore sempre presente, stabile, in perfetta unione di memoria e sentimento del Cuore.
In questo senso possiamo dire che tutto si orgina, anche la nostra esistenza, in questo dolcissimo Cuore di Gesù.
Noi viamo nel Cuore di Gesù, siamo in esso contenuti, come se fosse un grande e meraviglioso scrigno in cui vengono riposti dei tesori preziosi, , come se fosse una serra che protegga le nostre piantine più delicate, piantine che abbisognano sempre di calore, affinché si sviluppino e crescano rigogliose.
Se non avessimo questa "protezione" del cuore di Gesù, saremmo esposti a mille pericoli, anzi, non avremmo vita!

Questa mirabile sintesi di eternità che si opera nel Cuore di Gesù, ben ce la spiega, ancora una volta, Sant'Agostino: "Se il futuro e il passato sono, desidero sapere dove sono.
Se ancora non riesco, so tuttavia che, ovunque siano, là non sono nè futuro nè passato, ma presente.
Futuro anche là, il futuro non esisterebbe ancora; passato anche là, il passato là non esisterebbe più.
Quindi ovunque sono, comunque sono, non sono se non presenti.
Nel narrare fatti veri del passato, non si estrae già dalla memoria la realtà dei fatti, che sono passati, ma le parole generate dalle loro immagini, quasi orme da essi impresse nel nostro animo mediante i sensi al loro passaggio.

Un fatto è  allora limpido e chiaro: né futuro né passato esistono.
E' inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro.

Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro.
Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell'animo e non le vedo altrove.
Il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l'attersa.
mi si permettano queste espressioni, e allora vedo e ammetto tre tempi, e tre tempi ci sono.

Sant0'Agostino dice che "è in te, spirito mio, che misuro il tempo".

Ma nel cuore di Gesù sappiamo di poter superare questa divisioni di tempi: tutto è presente, attuale, nella memoria e nel Cuore di un Dio che vive immerso nell'eternità.
Allora, in questo Cuore che ci ama e ci custodisce, in cui noi viviamo e traiamo alimento, possiamo dire che è già cominciata la nostra eternità e che siamo al sicuro, nel Cuore di Gesù.



Nessun commento:

Posta un commento