Glorioso San Giuseppe, sposo di Maria e padre verginale di Gesù, pensa a me, veglia su di me,
insegnami a lavorare per la mia santificazione e prendi sotto la tua pietosa cura i bisogni urgenti che oggi io affido alle tue sollecitudini paterne.
Allontana gli ostacoli e le difficoltà e fà che il felice esito di quanto ti chiedo sia per la maggior gloria del Signore e per il bene dell'anima mia.
E in segno della mia più viva riconoscenza, ti prometto di far conoscere le tue glorie, mentre con tutto l'affetto benedico il Signore che ti volle tanto potente in cielo e sulla terra.
AMEN
Dal "Libro della Vita" di Santa Teresa d'Avila:
"Dovrebbero amarlo specialmente le persone che attendono all'orazione, giacché non so come si possa pensare alla Regina degli angeli nel tempo in cui tanto soffrì con Gesù Bambino, senza ringraziare San Giuseppe per essere stato loro di grande aiuto.
"Dovrebbero amarlo specialmente le persone che attendono all'orazione, giacché non so come si possa pensare alla Regina degli angeli nel tempo in cui tanto soffrì con Gesù Bambino, senza ringraziare San Giuseppe per essere stato loro di grande aiuto.
Chi non dovesse trovare un maestro che gli insegni l'orazione, prenda questo glorioso santo per guida e non sbaglierà nel cammino".
Di San Giuseppe, nella Sacra Bibbia, non si conserva nemmeno una parola, un sospiro, un pensiero.
Trapela qualche sentimento, qualche ipotesi d'azione, da alcuni passaggi, come quello sulla decisione di "licenziare in segreto" Maria Santissima, sui sogni che lo guidarono nella conduzione della Santa Famiglia.
Del suo vivere immerso nel lavoro, nell'amore del focolare domestico, nella preghiera, non sappiamo niente.
Eppure questo è un silenzio eloquente: Giuseppe, l'uomo giusto, è uomo che, come Maria Santissima, "meditava tutte queste cose nel segreto" del proprio cuore, contemplando continuamente il Figlio di Dio ed il delizioso quadretto che offrivano Lui e la Sua dolce Madre.
Tutta la vita di San Giuseppe si è svolta dunque come un'orazione mentale, un porsi in un rapporto di fiduciosa, ma anche rispettosa, amicizia con Gesù, con il Verbo Incarnato; la sua esistenza è stata un porsi in ascolto della Parola del Dio vivente che aveva accanto, che ha dovuto custodire, proteggere, nutrire, educare alla vita ed al lavoro materiale.
La stessa cosa potremmo dire dei rapporti di San Giuseppe con Maria Santissima: ogni attimo della vita terrena del nostro amato Patriarca fu speso per essere sposo fedele, protettore e custode di Maria Santissima, per non farle mancare nulla, per crescere nella fede attraverso il legame sponsale.
Scrive padre Luis Lallemant: "Ogni anima che vuole progredire nelle vie interiori deve faticare a farsi eminente nella devozione a S. Giuseppe, con la speranza di ottenere, per la sua intercessione, la direzione dello Spirito Santo: poiché avendo questo gran Patriarca avuto l'incarico di governare, sotto la direzione dello Spirito Santo, il Figlio di Dio e la sua Santa Madre, per il merito di questo impiego si è acquistato come una specie di diritto a condurre interiormente le anime fedeli.
Si vede infatti sensibilmente che quelle che lo prendono per direttore, fanno sotto la sua condotta progressi meravigliosi".
La serva di Dio Madre Costanza Zauli, nei suoi scritti ha lasciato testimonianza di alcune sue intuizioni e visioni, che ci dicono che "San Giuseppe, insieme alla Madonna, continuano le loro adorazioni a Gesù Sacramentato" anche su questa terra!
Ciò non deve apparire strano: potrebbero, i santi genitori di Gesù, lasciare da solo il Figlio, che ha deciso di rimanere prigioniero d'amore nel Tabernacolo, fino alla fine dei tempi?
Che grande mistero!
Come essi contemplano ormai Gesù in Paradiso, allo stesso modo, continuano ad adorarlo in terra, per indicarci la via della vera amicizia con Lui!
Ciò non deve apparire strano: potrebbero, i santi genitori di Gesù, lasciare da solo il Figlio, che ha deciso di rimanere prigioniero d'amore nel Tabernacolo, fino alla fine dei tempi?
Che grande mistero!
Come essi contemplano ormai Gesù in Paradiso, allo stesso modo, continuano ad adorarlo in terra, per indicarci la via della vera amicizia con Lui!
In San Giuseppe, cresciuto in perfezione osservando ed imitando la sua dolcissima sposa anche nell'adorazione a Gesù, "spiccano le virtù caratterstiche del vero adoratore: umiltà, silenzio, annientamento".
Seguiamo allora il consiglio di Santa Teresa d'Avila e, corroborati dai pensieri di Madre Zauli, prendiamo San Giuseppe a nostro "direttore", per proseguire con costanza e frutto nella vita d'orazione!
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