lunedì 28 marzo 2011

"LA DIFFUSIONE DEI BUONI LIBRI E' UNA VOCAZIONE CHE VIENE DALLA DIVINA PROVVIDENZA"....


"La diffusione dei buoni libri è una vocazione che viene dalla Divina Provvidenza": lo scriveva Don Bosco in una circolare indirizzata ai suoi salesiani, nel 1885, in occasione della festa di San Giuseppe.





Potremmo dire che oggi più che mai c'è bisogno di questa "vocazione" e di persone ad essa richiamate dallo Spirito Santo.

Basta entrare in una qualsiasi grande libreria per comprenderlo, o semplicemente guardare gli scaffali dei supermarket e centri commerciali, sezione libri.
Si trova un po' di tutto del genere spazzatura, dal romanzetto senza senso, che forse è la cosa più innocua in mezzo al resto, alla pseudo narrativa di certe giovani penne che sono solo pretesti per raccontare relazioni umane disastrate e assenze di valori, per finire alla sempre bene imbandita tavola di scrittori anticlericali, o che, con la pretesa di dire la verità, dicono solo le falsità....

Naturalmente, non possiamo credere che sia tutto il frutto di una pura casualità: chi gestisce il mondo dell'editoria, come quello dell'informazione, sa bene cosa possa essere più o meno dannoso per la società!
Possiamo al massimo ritenere   -nei casi più banali- che siano solo i fini commerciali, a far proporre la merce più "vendibile", in quelli peggiori, non resta che la convinzione di una vera e volontaria diffusione della la stampa falsamente cattolica o palesemente anticlericale.

I "consumatori" cattolici di libri possono fare poco contro queste logiche di mercato, nel senso che se dovessimo recarci solo presso le VERE librerie di buona stampa cattolica, avremmo veramente una scelta ben limitata, e probabilmente anche a distanze chilometriche dalle nostre residenze.



Possiamo però tutti agire secondo quello che era proprio l'insegnamento consigliato da Don Bosco ai suoi salesiani: diffondere buoni libri!


Ecco cosa scrisse Don Bosco nella circolare alla sua congregazione:

"I buoni libri sono tanto più necessari in quanto che l'empietà e l'immoralità oggigiorno si attiene a quest'arma per fare strage nell'ovile di Gesù Cristo, per condurre e per trascinare in perdizione gli incauti e i disobbedienti.
Quindi è necessario opporre arma ad arma.
Quante anime furono salvate dai libri buoni, quante preservate dall'errore, quante incoraggiate nel bene.
Chi dona un libro buono, non avesse altro merito che destare un pensiero di Dio, ha già acquistato un merito incomparabile presso Dio.
Eppure quanto di meglio si ottiene".

Don Bosco parla di due categorie di persone: incaute e disobbedienti.
Nella prima potremmo inserire anche i "semplici", incaute semplicemente perché sprovvedute del mezzo efficace della VERA CULTURA che promuove solo la verità, e quindi più facilmente manipolabili da chi afferma la menzogna.
I disobbedienti trovano pane per i propri denti quando qualcuno offre loro delle "tesi scientifiche" per non credere o per credere il falso, opponendosi così al magistero della Chiesa, alla morale, ai valori etici e sociali.



Ma perché il libro può essere così efficace, a volte molto più delle nostre parole "volanti"?


E' Don Bosco stesso che lo spiega nella sua lettera, sottolineando una caratteristica del libro, ossia la sua "immutabilità": il libro rimane sempre lo stesso e rimane sempre dove noi lo lasciamo, ma possiamo ritrovarlo in momenti particolari della nostra vita, o rileggerlo in situazioni diverse o può trovarlo chi non ne era il diretto destinatario -per un disegno della Provvidenza!-
In sostanza, potrebbe essere l'ausilio del momento giusto al momento giusto.....cosa che non sempre può accadere alle parole, pronunciate magari nell'occasione sbagliata o che facilmente possono essere dimenticate!



Scrive ancora Don Bosco:


"Il buon libro entra persino nelle case ove non può entrare il sacerdote, è tollerato eziando dai cattivi come memoria o come regalo.


Presentandosi non arrossisce,
trascurato non s'inquieta,
letto insegna verità con calma,
disprezzato non si lagna
e lascia il rimorso
che talora accende il desiderio di conoscere la verità;
mentre esso è sempre pronto ad insegnarla.

Talora rimane polveroso sovra un tavolino o in una biblioteca.
Nessuna pensa a lui.
Ma viene l'ora della solitudine,
o della mestizia,
o del dolore,
o della noia,
o della necessità di svago,
o dell''ansia dell'avvenire,
e questo amico fedele depone la sua polvere, apre i suoi fogli 
e si rinnovano le mirabili conversioni di S. Agostino,
del Beato Colombino e di S. Ignazio".


Rimanendo in tempi più vicini al nostro secolo, potremmo ricordare la conversione di Edith Stein, ebrea, filosofa, atea: leggendo l'autobiografia di Santa Teresa d'Avila trovò la VERITA' si convertì al cattolicesimo e divenne in seguito monaca carmelitana, offrendo la sua stessa vita come testimonianza (morì in una camera a gas, ad Aushwitz).


Don Bosco continua così a parlare del "buon libro":



"Cortese coi paurosi per rispetto umano

si intrattiene con essi senza dare sospetto a veruno;
famigliare coi buoni è sempre pronto a tener ragionamento;
va con essi in ogni istante,
in ogni luogo.
Un libro in una famiglia,
se non è letto da colui a cui è destinato o donato,
è letto dal figlio o dalla figlia,
dall'amico o dal vicino.
Un libro in un paese talora passa nelle mani di cento persone.

Iddio solo conosce il bene che produce un libro 
in una città, in una biblioteca circolante, in una società di operai,
in un ospedale,
donato come pegno di amicizia.

Né bisogna temere che un libro possa essere da certuni rifiutato perché buono.
Al contrario...."

E' forse falsa l'ultima affermazione??
No, se pensiamo che chi scrive per "diffamare" Gesù, dimostra una buona conoscenza del Santo Vangelo, sebbene si tratti di conoscenza errata, manipolata per gli scopi "personali" dello scrittore.
Ma chi ci assicura che, in futuro, proprio quel buon libro, torni in mano al "persecutore" della nostra fede e non operi per il bene della sua anima?

Allora, seguiamo l'esempio di Don Bosco: diffondiamo i buoni libri cattolici e preghiamo affinché il Signore, servendosi di tali mezzi, possa condurre tante anime alla vera fede!

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