domenica 23 maggio 2010

I doni dello Spirito Santo. Una spiegazione semplice, per comprendere la loro grandezza!


Sul sito degli Araldi del Vangelo, è stato pubblicato un interessante articolo che illustra i sette Doni dello Spirito Santo, in maniera semplice -potremmo dire intuitiva, per immagini!-, ma anche tale da far comprendere quali grandi regali il Signore ci riservi!


Tutti noi riceviamo lo Spirito Santo il giorno della Confermazione, ma occorre pregare perché possa operare in noi, portare il frutto massimo che Dio stesso ha "previsto" per ciascuno, e così fare in modo che quello che riceviamo gratuitamente, altrettanto gratuitamente possiamo dare agli altri!

Noi siamo il "sale della terra", ma se diventiamo "insipidi" in quanto non chiediamo al Signore di donarci e accrescere in noi i suoi Doni, come possiamo dar sapore alla terra?

"La fecondità dell'apostolato dei laici dipende dalla loro vitale unione con Cristo" (Apostolicam Acuotisitatem, Concilio Vaticano II) e "con il Sacramento della Confermazione i battezzati vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo e, in questo modo sono più strettamente obbligati a difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo" (Catechismo della Chiesa Cattolica).
Chiediamo a Maria Santissima, che ci aiuti ad invocare lo Spirito Santo perché faccia abbondare in noi i suoi Doni, e poter vivere la nostra "Pentecoste" personale, secondo quanto quest'oggi ha affermato il Santo Padre, prima del Regina Coeli: "non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria. Così è stato all’inizio, nel Cenacolo, dove i discepoli "erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la Madre di Gesù, e ai fratelli di lui" – come ci riferisce il libro degli Atti degli Apostoli ".

Buona lettura!

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Passiamo alla spiegazione dei sette Doni: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio. È necessario capire ogni concetto ed il suo significato.
- La Sapienza è il dono che permette al cristiano di percepire, intuire e gustare le cose spirituali. Si diletta nelle cose di Dio e per questo motivo inizia a temere Dio, a rispettarLo di più. Dice il salmo che il timore di Dio è il principio della sapienza.
- L' Intelletto è il dono della conoscenza, perché la persona riesce a capire e conoscere ciò che si trova nel cuore e nella mente delle persone. Padre Pio era un sacerdote che aveva il dono dell'intelletto. Egli si serviva del suo dono per aiutare molte anime. Quando un penitente si recava da Padre Pio e, per dimenticanza o timidezza, nascondeva qualche peccato, Padre Pio glielo ricordava: "Ti manca questo peccato che hai commesso due o tre volte". Questo dono è utilizzato unicamente per il bene del penitente.
- Il dono del Consiglio: colui che lo possiede riesce a guidare, orientare e consigliare le anime alla loro propria salvezza e felicità. Il dono del consiglio che é concesso dallo Spirito Santo, non è inconveniente, non ha secondi fini, non consiglia secondo la convenienza personale, ma consiglia soltanto per il bene della persona. Questo dono costituisce una preziosità, perché ci avverte degli errori che commettiamo o delle soluzioni di cui abbiamo bisogno.
- Il dono della Fortezza è anche una virtù. La virtù è un bene e un dono concesso dallo Spirito Santo che dice "no" al peccato, ad una buona proposta, alla pressione sociale, a certe mode che danneggiano la vita spirituale dell'uomo o della dona. Il dono della fortezza fa sì che il cristiano sappia resistere a certe influenze sociali e non si lasci condurre dalla pressione del gruppo sociale o di amici in cui è inserito. Con questo dono la persona mantiene la propria personalità, essendo ciò che è in realtà, conservando i valori cristiani.
- Il dono della Scienza permette all'uomo di percepire e sentire, attraverso la natura e gli avvenimenti del quotidiano, la presenza ed il linguaggio di Dio.
Colui che possiede il dono della scienza riesce a lodare Dio, ammirando le bellezze della natura, le bellezze di un giardino, delle montagne, dell'acqua del mare, del cielo azzurro, delle stelle. Attraverso la natura, l'anima legge e loda il proprio Dio, ringraziandoLo mentre osserva un bel fiore. Invece di soffermarsi soltanto nella bellezza del fiore, loda l'autore della creazione, loda il Creatore.
- Il dono della Pietà conduce il cristiano alla preghiera, alla lode, all'adorazione, alla contemplazione; porta il cristiano a sentire il piacere della preghiera, a sentire il desiderio ed il piacere di stare con Dio, il piacere di pregare e di parlare con Dio per mezzo della preghiera.
Il dono della pietà fa sì che la persona non si stanchi di pregare e si senta bene nel pregare. Attraverso questo dono, Dio rivela gli aspetti spirituali che molti non percepiscono.
L'anima pietosa ha più luci e percepisce meglio le cose a livello spirituale. Colui che non prega non percepisce, non capisce e non vede perché non gli è permesso vedere.
Vi sono persone che dicono: "Ma padre, io prego tanto!" e io chiedo: "Come prega?". Non basta pregare, è necessario pregare bene, meditando sulle parole e sui misteri che contempliamo della vita di Gesù. Provate a pregare bene, concentrati, convinti e vedrete le meraviglie che Dio realizzerà nelle vostre anime.
È bello pregare bene. La persona sente nell'anima una grande pace, soavità, godimento e gioia.
- Il dono del Timore di Dio ci porta a fuggire dal peccato per paura di offendere e di perdere Colui che amiamo - il nostro Dio. Questo dono è, in una certa misura, associato al dono della fede perché ci fa sentire e percepire che siamo in presenza di Dio e, se sono dinnanzi ad Egli non voglio peccare.
Il timore di Dio è un grande dono poiché fa sì che l'uomo faccia di tutto per non perdere la grazia di Dio, il Suo amore e la Sua presenza. Per questo motivo, il timore di Dio è il principio della sapienza.
In questo modo, abbiamo discorso sul significato di ogni dono e di ogni frutto dello Spirito Santo, per meglio comprendere la necessità di invocare e supplicare lo Spirito Santo, affinché faccia crescere in noi i Suoi doni e i Suoi frutti, perseverandoci in essi fino alla morte.

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