martedì 9 luglio 2013

IL MUTISMO DEL MALE E IL GRANDE COMANDAMENTO DELL'AMORE. RIflessioni a margine del Vangelo di oggi



Il Vangelo di oggi (Mt 9,32-38) mi colpisce per i primi due versetti:

"Presentarono a Gesù un muto indemoniato. 
E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare".


Pensando al "mutismo" di quest'uomo posseduto dal diavolo, ho tracciato una pista personale di riflessione, in cui sono TRE i silenzi che il diavolo ci impone -o ci vorrebbe imporre- nel peccato e -sebbene in misura minore ed in diverso modo- anche nella tentazione.


1)  l'opera di satana ci rende muti nei confronti di Dio: non riusciamo ad interagire con Lui se siamo presi dal desiderio di soddisfare il nostro volere, piuttosto che il Suo.
In questo senso, farci abitare dal peccato o consentire alla tentazione di spingersi troppo oltre, ci conduce all' ìincapacità di parlare con Colui che sempre ci dice ciò che è bene o male, attraverso la Parola e l'insegnamento della Santa Madre Chiesa.
Perseverare sulla strada del mutismo porta quindi  all'ostinazione nel peccato o impedisce di vincere prontamente la tentazione.
In sostanza, più si lascia parlare il nemico, più si mette a tacere Dio!

2) il diavolo rende l'uomo muto nei confronti degli altri: il peccato vissuto e la tentazione non prontamente respinta determinano l'egoismo di chi si lascia vincere dal male nella caduta o allettare da esso nell'idea della tentazione.
L'uomo finisce così per soffocare in sè l'amore per il prossimo, dando spazio solo all'egoismo.

3) infine, il diavolo rende l'uomo muto verso sé stesso, verso quella voce della coscienza che alberga in lui ed attraverso la quale Dio stesso vorrebbe parlare, far venire fuori il meglio della creatura, le potenzialità nascoste, farle sviluppare i talenti ricevuti, rendersi dono per i fratelli.
Il male mette a tacere quell'essere "cosa molto buona" (Gn 1,31) per l'uomo, creato ad imamgine e somiglianza divina.
 

Solo scacciando il demonio da noi, sconfiggendo il peccato, resistendo alla tentazione, sarà possibile vincere il triplice mutismo che annulla il triplice amore e realizzare così pienamente la "perfezione" della carità cui Cristo ci invita, il GRANDE COMANDAMENTO che porta a compimento tutta l'antica Legge e i Profeti:


" «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 

Questo è il grande e primo comandamento.

 Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 

Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti»".

(Mt 22, 37-40)

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