NOVENA ALLA MADONNA DI FATIMA- Terzo giorno: le virtù care a Maria...

Preghiera di Benedetto XVI alla Madonna di Fatima 

(composta in occasione del viaggio a Fatima nel maggio 2010)

Signora Nostra 
e Madre di tutti gli uomini e le donne,
eccomi come un figlio
che viene a visitare sua Madre
e lo fa in compagnia 
di una moltitudine di fratelli e sorelle.

 Madre amabilissima,
tu conosci ciascuno per il suo nome,
con il suo volto e la sua storia,
e a tutti vuoi bene
con la benevolenza materna
che sgorga dal cuore stesso di Dio Amore.

Tutti affido e consacro a te,
Maria Santissima, 

Madre di Dio e nostra Madre.

Dal volume "La Madonna nella vita di Padre Pio":

"Ricordiamoci che questa visita è una grazia tutta speciale, che ha voluto prepararci questa Mamma celeste.

Ma ella si aspetta qualche cosa anche da noi, specialmente la pratica delle virtù...che più a lei stanno a cuore; specialmente la virtù della purezza: purezza nella mente, purezza nel cuore, purezza nell'intenzione, purezza nelle azioni.

Si, è aspro il cammino..., ma se quesa Mamma lo vuole, come lo vuole in realtà, è pronta a darci una mano, perché possiamo osservare tutto quello che lei ci propone.

Quindi mettiamoci di santo proposito e raccomandiaci a questa Mamma la qule non desidera altro che il nostro bene, la nostra santificazione, la nostra perfezione, il nostro raggiungimento per il Paradiso".

Maria Santissima è la tutta pura, Immacolata Concezione, Sposa Verginale dello Spirito Santo e mantenne questa purezza per tutta la durata della sua vita terrena...e continua ancora oggi, in Paradiso, a rimanere risplendente in questa sua purezza.

Fu pura nella mente, non concependo mai un pensiero contrario a questa bella virtù; fu pura nei cuore, cioè nei sentimenti, lo fu dunque nelle intenzioni e tanto più nelle azioni.

Agire con purezza di intenzione significa fare, di ogni nostra azione, un qualcosa di rivolto alla maggior gloria di Dio.

In tal modo, si capisce bene, la purezza è molto più della verginità "fisica", ma coinvolge l'intero essere umano, nella sua dimensione più totale: pensieri, intenzioni, moti dell'agire ed in infine atti pratici.

Oggi la purezza è minacciata sotto tanti aspetti, a cominciare da quello esteriore.

Suor Lucia così scrisse:

"Magari i vestiti d'oggi avessero anche soltanto l'ombra della modestia- riguardo della dignità umana- di quelli delle contadine di allora"!

E ricordando l'episodio biblico della genesi, in cui, dopo che Adamo ed Eva ebbero mangiato della mela -"Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelle e li vestì"- così commenta: 

"Dio coprì i corpi che, peccando, si erano spogliati dell'abito della grazia.

Per questo tutti abbiamo il dovere di vestirci con decenza, modestia e dignità

Le persone che si presentano vestite in modo indecente diventano un incentivo al peccato, e sono responsabibili non solo dei propri peccati, ma anche dei peccati commessi da altri per causa loro.

Pensate che la moda, se indecente, è uno stratagemma diabolico, una astuta rete, con la quale il demonio cattura le anime, come i cacciatori prendono la cacciagione nei boschi e nei campi.

L'abito non ci è stato dato da Dio come ornamento per servire la vanità e la leggerezza umana, ma come difesa contro il peccato, come segno di penitentza per il peccato commesso e di castigo per lo stesso, e per ricordarci le leggi di Dio che tutti noi siamo obbligati a rispettare".

Paiono parole esagerate, ma sappiamo che non è così: la persona umana si è resa oggetto e schiava delle mode, per cui tutto ciò che è di tendenza si considera indossabile...anche quando ci fa apparire ridicoli, o eccessivi, o volgari....

La Vergine Maria fu sempre modestissima anche nel vestire, eppure, pensiamo a quanto la virtù della sua purezza interiore sia apparsa anche all'esterno, rendendola più bella di tutte le regine di questo mondo!

Chiediamole aiuto, affinché ci guidi nel cammino della purezza, che pare dalle cose più piccole, come la modestia e la decenza nel vestire, per arrivare a quelle più alte e nobili, come le intenzioni, i pensieri, l'agire.