giovedì 22 agosto 2013

MOLTO VALE LA PREGHIERA DEL GIUSTO... Riflessioni sul ruolo orante di San Giuseppe, nella Sacra Famiglia


Quando penso alla "preghiera" nella (e della!) Santa Famiglia, non riesco a fare a meno di tratteggiarla come una preghiera....ESPLOSIVA!

Pensate a cosa accade quando vengono posti -l'uno accanto all'altro- dei fuochi d'artificio, o delle cataste di legna che ardono: le fiamme, le scintille gli uni degli altri si attirano e creano un fuoco unico, più intenso del precedente, risplendente e molto, molto luminoso.
Normalmente è il fuoco più intenso che attira gli altri, fungendo da catalizzatore.

L'orazione della Santa Famiglia mi pare essere proprio di questo tipo: tre fuochi ardenti che formano un unico fuoco, catalizzato dal Fuoco Divino che arde nel Sacratissimo Cuore di Gesù.

Se la preghiera è come "fuoco", allora si può dire -continuando a ricorrere al paragone delle fiamme- che più la fiamma è alta e brillante, più ha la capacità di ottenere il suo scopo: fare luce, dare calore, bruciare quello che vi si getta dentro.

La capacità della preghiera dei tre membri della Santa Famiglia è quella di consumare in noi quello che c'è di contrario a Dio, ottenerci i lumi spirituali per progredire nella vita di fede (o per avviarla!), impetrarci le grazie materiali e spirituali che ci occorrono.

L'immagine dei tre fuochi ardenti, delle tre fiamme oranti, ultimamente la sintetizzo spesso così:

GESU' ONNIPOTENZA DIVINA

MARIA ONNIPOTENZA PER GRAZIA

GIUSEPPE ONNIPOTENZA PER FEDE


Che la preghiera del Figlio al Padre sia "Onnipotente" è cosa....ovvia: Gesù è Dio, è l'Onnipotenza stessa!
E' tanto onnipotente in quanto Verbo Incarnato, poi, per i Suoi meriti infiniti, quelli della Sua Passione e Morte, tanto che nel Santo Vangelo Egli stesso ci dice:
 "Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò" (Gv 14,13)

L'Onnipotenza di Maria è una "onnipotenza per grazia", come ci insegnano moltissimi santi, da Sant'Agostino ("O Vergine, quello che Dio può per la Sua Volontà, Tu lo puoi per la Tua preghiera") al beato Bartolo Longo; da San Pier Damiani ("Avvicinati, o Vergine, all'altare del perdono, non già per supplicare, ma per comandare come Regina, poiché nelle Tue mani sono tutti i Tesori della Misericordia di Dio") a Sant'Antonio ("La preghiera della Madre di Dio ha carattere di comando, e non è che non sia esaudita"); da San Bernardino da Siena ("Al comando di Maria tutti obbediscono, anche lo stesso Dio! Basta che la Vergine voglia e tutto sarà  fatto") a San Massimiliano Maria Kolbe e a San Pio da Pietralcina, che pagine e pagine di memorie di confratelli e penitenti ci presentano come convintissimo assertore dell'Onnipotenza per Grazia di Maria Vergine.

E San Giuseppe?

La sua è la preghiera...del "giusto" (Mt 1,19) che è così pieno di fede da credere ad una storia che rasenta l'inverosimile: la sua promessa sposa aspetta il Figlio di Dio! Ed è una Vergine!

La preghiera di Giuseppe è la preghiera del giusto che vive di fede tanto da lasciarsi guidare dalla Sapiente Provvidenza Divina che gli indica mosse, percorsi, strategie attraverso i sogni.
Giuseppe ha compreso che nell'economia divina, tutto può celare la Mano di un Dio che ama i Suoi Figli e vuole condurli al Bene.

La preghiera di Giuseppe è l'orazione del giusto che -al pari di Maria- medita tutto nel cuore e conserva gelosamente ogni particolare.
Il Santo Patriaca è così impregnato di fede che non ha bisogno di parlare: si muove nel silenzio, è arrivato al nocciolo della preghiera, al suo succo, all'essenza: LA CONTEMPLAZIONE AMOROSA DI DIO.
Di quel Dio che ogni giorno vede, in Carne ed Ossa, invisibile Bimbo nel grembo verginale di Maria, Neonato fra le braccia della Sua Sposa; Bambino che muove i primi passi, che lo chiama "papà".... Fanciullo che cresce in età, sapienza e grazia (Cfr Lc 2,52), nella sua casa, la casa del falegname di Nazareth.

Ora, se San Giacomo ci dice che "molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza" (Gc 5,16), che cosa mai si potrà dire della preghiera dell'uomo considerato talmente giusto da essere elevato all'onore di "Padre putativo" di Nostro Signore?

Farà bene rimeditare sulle parole scritte da Santa Teresa d'Avila, nel Libro della Vita:

"E' cosa che riempie di stupore pensare alle straordinarie grazie elargitemi da Dio e ai pericoli da cui mi ha liberato, sia materiali sia spirituali, per l'intercessione di questo santo benedetto.

Mentre ad altri santi sembra che il Signore abbia concesso di soccorrerci in una singola necessità, ho sperimentato che il glorioso San Giuseppe ci soccorre in tutte.

Pertanto, il Signore vuol farci capire che allo stesso modo in cui fu a lui soggetto in terra- dove San Giuseppe, che gli faceva le veci di padre, avendone la custodia, poteva dargli ordini- anche in cielo fa quanto gli chiede".

 E Origene scriveva: “Giuseppe capiva che Gesù gli era superiore pur essendo sottomesso a lui in tutto e, conoscendo la superiorità del suo inferiore, Giuseppe gli comandava con timore e misura. 
 Che ciascuno rifletta su questo: spesso un uomo di minor valore è posto al di sopra di gente migliore di lui e a volte succede che l’inferiore ha più valore di colui che sembra comandargli. 
Quando chi ha ricevuto una dignità comprende questo non si gonfierà di orgoglio a motivo del suo rango più elevato, ma saprà che il suo inferiore può essere migliore di lui, così come Gesù è stato sottomesso a Giuseppe

Non diremmo allora un'eresia se affermassimo che quanto detto dai santi con riferimento a Maria (Dio obbedisce a lei!) possa valere anche per San Giuseppe! Santa Teresa ce lo manifesta espressamente!
Naturalmente, è un concetto che va compreso nella sua "sottigliezza teologica":questo avviene perché Maria e Giuseppe desiderano solo il Volere di Dio, cioè la Sua Maggior Gloria e la salvezza delle anime! La loro volontà coincide con quella divina. La loro preghiera "smuove" le montagne per ottenere quanto Dio stesso desidera, anche quando l'uomo è ostinato!
 
D'altronde...non è forse questo uno dei tanti "privilegi" che al Santo Patriarca deriva dall'essere sposo della Santa Vergine?
Sposo e Sposa diventano "comproprietari" di tutto ciò che sono e che è loro: così come Gesù -Figlio di Dio e di Maria- divenne "Figlio" di San Giuseppe, così pure quell'Onnipotenza per Grazia che a Maria deriva dall'essere Madre di Dio e Sposa dello Spirito Santo, diviene per San Giuseppe un'onnipotenza per fede.
Naturalmente, ciascuno degli sposi riceve in "grado" diverso: Maria come creatura immacolata, quindi in grado più elevato e più perfetto!

Allora, perché non affermare, anche di Giuseppe: "E beato colui che ha creduto"! ? (cfr Lc 1,45)

Giuseppe ebbe quella fede che smuove le montagne, la sua preghiera fu fiamma ardente di carità, unita al fuoco di carità del Cuore Immacolato di Maria e a quello della Fornace Ardente per eccellenza, che è il Cuore di Cristo.
Giuseppe pregò nel Nome Infallibile del Figlio di Dio! 
Che sarà mai stato l'incontro di Gesù, Giuseppe e Maria, su questa terra, per la preghiera di lode e di intercessione al Padre?

Chissà quante grazie, già su questa terra, ottenne all'umanità intera, questa preghiera "esplosiva della Sacra Famiglia...chissà quante ancora, dal Cielo, essa riversa su di noi!

Rivolgiamoci, allora, nei nostri bisogni, ala Santa Famiglia di Nazareth: Gesù, Giuseppe e Maria vegliano su di noi con amore indicibile, desiderandoci ogni bene e specialmente il Bene Unico e Sommo che è il possesso eterno di Dio!

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