mercoledì 22 maggio 2019

Triduo a Maria Ausiliatrice /2

DONNA CHE PORTA FRUTTO






In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
(Gv 15,1-8)





Maria, donna che ben conosce le potature che nella vita declinate sotto forma di progetti stravolti, di fughe last minute, di distacchi dolorosi. E forse proprio il distacco è la potatura più violenta, più sanguinosa, più sofferta, nell'esistenza di Maria, Madre che assiste al delirio dell'onnipotenza altrui sulle carni del proprio del Figlio e lo vede agonizzare e morire – senza nessuna colpa – sotto i propri occhi. Ma Maria fa anche esperienza delle piccole e grandi potature di ogni vita... e in questo ci assomiglia. La sua pienezza di grazia non la esenta da tagli,  strappi e "rapine" feriali dell'esistenza. Sono gli "scippi" quotidiani che anche noi sperimentiamo quando la superficialità, le incomprensioni, la cattiveria altrui vorrebbero privarci della rispettabilità, dell'onore, della dignità umana, dei beni materiali e finanche degli affetti. Sono i furti del tempo che qualcuno o qualcosa ci chiede di indirizzare ad altro diverso da noi stessi e dai nostri interessi; sono le privazioni involontarie di intenzioni e progetti che altri pensano di poter interpretare a modo loro; sono le mancanze di successo nei piccoli sogni coltivati in silenzio. Ma sono anche potature dell'io interiore, quando posti davanti al mistero e alla presenza di Dio si disvela la chiara necessità di lasciarci plasmare, perdendo ciò che non serve, lasciando che il vestito vecchio sia trasformato in  vestito nuovo, che il vino cattivo faccia spazio al vino nuovo, saporito, gioia per gli occhi e per il cuore. Ecco: le potature ci fanno belli, più belli già in questa vita, perché più capaci di mostrare Dio in noi. Proprio come Maria, bella della sua bellezza che rifrange la bellezza di Dio. 


PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE
composta da San Giovanni Bosco ​

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!

Amen

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