giovedì 3 maggio 2012

LA PAROLA, LE PAROLE, LE OPERE: "IO SONO NEL PADRE E IL PADRE E' IN ME"




La liturgia della Parola di oggi -festa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo- ci presenta un connubio interessante fra la Prima lettura e la Terza, ossia il Santo Vangelo.

Partendo dal Vangelo si può risalire alla Prima, oppure percorrere la strada inversa, ma in entrambi i casi si arriva alla conclusione unica che lega le parole, la Parola e le opere.

C'è una premessa da fare, non di poco conto: siamo catapultati nel capitolo 14 del Vangelo di Giovanni, il capitolo in cui Gesù è ancora vivo e sta preparando i Suoi alla Passione, assicurandoli che non li lascerà soli, ma invierà loro  il Paraclito.
Li sta anche aiutando a comprendere meglio la relazione Trinitaria che intercorre fra Padre, Figlio e Spirito Santo, ma soprattutto il rapporto di fiigliolanza divina che lega Gesù alla Prima Persona della Trinità.
In questo contesto si rivolge a Tommaso, dicendogli: "Io sono la vita, la verità e la vita".
E' quasi...."bonariamente ironico" (non fosse per la serietà di Chi parla e di quello che afferma) questo dialogo: Gesù si indirizza proprio a Tommaso...il futuro incredulo, lo rende depositario diretto di una grande "evidenza". 
Guardandolo negli occhi (mi piace immaginare così la scena), gli confessa qualcosa del "Suo segreto" divino....povero Tommaso.... messo a parte di una rivelazione così grande, si sentirà poi dire: "Tommaso, Tommaso...perché mi hai veduto, hai creduto"!
Tommaso non sa ancora che si farà il più ostinato incredulo dei discepoli, Tommaso non ha ancora capito niente di morte e Risurrezione, gli altri 11 non sono in grado di prevedere quel "se non vedo e non tocco" che caratterizzerà l'agire, il fare, il pensare del loro compagno.
Gesù, però, sa già, e per questo mette sull'attenti il Suo discepolo.... gli sarebbe bastato ricordare questo suo dialogo con il Cristo e tutto sarebbe stato più facile....

In questo parlare di Gesù a Tommaso, in realtà c'è il parlare di Cristo a tutti noi, increduli di turno nelle varie vicende della vita....Gesù, ai Tommaso di ogni tempo, dice: "Io sono la via, la verità, la vita"....non dimenticatelo!
E noi, Tommaso a modo nostro, di volta in volta -invece- ce ne scordiamo:  ci nutriamo del Corpo di Cristo ogni Domenica, magari anche con maggiore frequenza, ma poi non rammentiamo che Gesù è il DIO VERO, VIVO e VIA di salvezza....

Gesù conosce le nostre resistenze di uomini, anche di esseri a volte troppo attaccati alla razionalità delle cose, alle nostre "sicurezze".
Per questo, nel rivolgersi poi a Tommaso, ci incoraggia tutti....ci dona speranza: Nostro Signore si rivela all'incredulo pur sapendo che avrà il suo momento di "dubbio".
Gesù si rivela a ciascuno di noi, pur conoscendo le nostre debolezze.

Non solo: Gesù fa di più. Dona quasi "spiegazioni" tecniche, istruzioni per l'uso per fare della nostra fede non un sentimentalismo di passaggio, ma per collegare fede e ragione e dare quindi anche un fondamento "razionale" al nostro credere. Gesù vuole che crediamo con "intelligenza".
Egli dice: "Io sono nel Padre e il Padre è in me. 
Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane in me, compie le sue opere".

L'essere di Gesù nel Padre e l'essere del Padre in Gesù è la "sintesi" comprensibile di un'alta verità teologica: DIO E' LA PAROLA, GESU' E' IL VERBO.
Dunque, se Dio che è Parola ha parlato con la Parola dell'Antico Testamento, Gesù, che è VERBO INCARNATO, è quella Parola Vivente che dal Vecchio al Nuovo si porta a compimento, si realizza...si fa Carne, si rende conoscibile ad un livello maggiormente evidente, sperimentabile concretamente dall'essere umano.
Dio realizza le Sue Opere nel Figlio, per mezzo del Figlio e per opera dello Spirito Santo: sono le opere che erano già state profetizzate, descritte, anticipate in tutta l'Antica Legge.
Gesù qui, allora, rimarca ai discepoli una grande verità: DIO VI HA QUASI DATO....LE PROVE DEL FATTO CHE IO SIA IL MESSIA CHE VOI ATTENDEVATE!

"Se non altro, credetelo per le opere stesse", dice ai Suoi il Cristo.
E perché queste opere sono "prova" di verità?
Appunto perché non si tratta semplicemente di opere "straordinarie": quelle le hanno compiute già i profeti, a volte anche come Taumaturghi.
Perché non si tratta semplicemente di opere di bontà: quelle può realizzarle qualunque uomo di buon cuore e animo retto.
Credete, crediamo alle opere perché sono quelle che Dio, nella SUA PAROLA aveva già descritto come "segni" per riconoscere il Messia.

Nel momento in cui Gesù si rivolge con queste espressioni ai dodici apostoli, non si è ancora compiuta la Sua Passione, non c'è ancora stata Risurrezione.
Gli apostoli saranno tutti...il Tommaso di turno: dimenticheranno troppo facilmente questo sillogismo di prova per credere in Gesù nonostante la Sua morte.
Se avessero ricordato il trinomio: "TRINITA'-PAROLE-OPERE" avrebbero creduto da subito.
San Paolo stesso, nella prima lettura, ce ne dà un saggio esplicito: 
"Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e fu sepolto
è risorto il terzo giorno secondo le Scritture".

Ecco la nostra prova del nove, quella che nel Vangelo di oggi Gesù cerca di inculcare nei Suoi: chi ha visto Lui ha visto il Padre perché sono Parola e Verbo in stretta relazione di "coabitazione" (per usare un termine spicciolo); perché Gesù ha compiuto le opere del Padre già narrate nella Parola, ma soprattutto perché in Lui si è realizzata quella Parola profetica che mai in nessun altro aveva avuto compimento: LA MORTE E' STATA SCONFITTA DALLA RISURREZIONE.

Noi siamo nelle stesse condizioni dei dodici di questo brano, di Tommaso, di Filippo: vediamo Gesù (sotto le specie Eucaristiche e nella Parola di Dio) e tante, troppe volte, dubitiamo.
Anche a noi, oggi, sempre. Cristo dice: Credi in Me, perché se vedi Me vedi non un Dio lontano, che si dimentica di te, ma un Dio Vivo, Vero, ed io Ti conduco come strada diretta al Padre Mio.
Credi in me perché anche tu hai delle "prove": la testimonianza di chi ha creduto prima di te, e che ha creduto sulla base delle opere...che hanno adempiuto le Scritture.

GESU' E' RISORTO! ALLELUIA!

Buon proseguimento del Tempo di Pasqua e buon onomastico a tutti i Filippo e Giacomo!

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