lunedì 21 novembre 2011

GIORNATA MONDIALE DELLE CLAUSTRALI-PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA




Chiostro del monastero delle Carmelitane Scalze-Parma
Il 21 novembre la Chiesa celebra la memoria della presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria e festeggia contemporaneamente la giornata mondiale delle claustrali.
L'episodio della presentazione non viene narrato dai Vangeli, sono invece gli apocrifi ad abbondare di particolari al riguardo...di certo con la loro innata propensione alla fantasia un po' "forzata".
Tuttavia, se la Chiesa festeggia questa ricorrenza mariana, vuol dire che, sebbene ce la possiamo immaginare  meno pomposa di quella citata dagli apocrifi, essa abbia realmente avuto luogo.
Sappiamo infatti che Maria stessa risponde all'Angelo Gabriele, al momento dell'Annunciazione : "Non conosco uomo"...traducibile come un "e non intendo conoscerne, non intendo unirmi a carnalmente a nessuno"!
Maria si era "consacrata" tutta a Dio e lo stesso Onnipotente gradisce e "rispetta" la scelta totalmente donativa della Vergine, tanto da renderla Madre del Figlio Suo in maniera  straordinaria, preservando la sua verginità.
In Maria si coniugano il ruolo di madre e vergine, di sposa dello Spirito Santo e sposa di Giuseppe, di contemplativa e attiva...


Per questo è possibile -ed è significativo- che la giornata mondiale delle claustrali cada proprio in questa giornata tutta mariana.
La Vergine Santissima può ben definirsi la prima grande "claustrale" del cristianesimo: "Meditava tutte queste cose nel suo cuore", ci dice di lei il Vangelo di Luca.
Ora, se si va a scandagliare l'insieme di regole dei vari ordini claustrali, di certo viene fuori quello che, ad esempio, per l'ordine carmelitano suona così: meditare la legge di Dio giorno e notte.
Chi ha la fortuna di conoscere personalmente delle monache di clausura, sa bene quanto possa essere diverso il modo di approcciarsi a loro che si ha quando le si osserva da lontano...oppure più da vicino.
Chi le guarda a distanza le vede in un certo senso come avvolte da un alone di mistero, che le fa apparire quasi fuori dal comune.
Ed è vero, in un certo senso sono fuori dal comune: hanno raggiunto una perfetta capacità di sintesi fra la vita attiva di ogni giorno (che anche in clausura si svolge: far da mangiare, lavare la biancheria, pulire la casa...) e la meditazione interiore della Parola di Dio.
Come Maria, le claustrali sono chiamate a "meditare tutte queste cose" nei loro cuori, "giorno e notte": a vivere intensamente un rapporto di unione con il Signore fattoSi Parola Vivente.


Guardando da vicino una monaca di clausura, ci si accorge infatti che non è diversa da noi nel modo di agire quotidiano: compie le nostre stesse azioni, dorme, mangia, beve, partecipa alla Santa Messa, rimane in adorazione davanti al Tabernacolo.
Quello che la rende "speciale", quello che dovrebbe essere per noi motivo di ringraziamento, ed anche stimolo all'imitazione (in base al proprio stato di vita), è il MODO IN CUI COMPIE CIASCUNA DI QUESTA AZIONI.


Meditare la Parola giorno e notte nel proprio cuore significa infatti diventare dei "contemplativi nell'azione": la contemplazione diventa un habitus del cuore, che riveste ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio, ogni sguardo.
Tutto quello che si fa, allora, lo si fa alla presenza di Gesù, tenendo bene a mente la Parola di Dio, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, con lo sguardo interiore fisso sulla meta: l'incontro con lo Sposo.

Non è una contemplazione riservata solo alle claustrali: fare memoria, in questa giornata, della loro donazione totale a Dio per tutti noi, significa anche volerle "imitare" in qualcosa.
Ci offrono una testimonianza della chiamata all'unione sponsale con Cristo Sposo e ci dicono che è già possibile adesso vivere come "sposi" del Signore.
Possiamo farlo anche noi, nel nostro quotidiano, se riusciamo a tenerLo sempre presente in noi, vivendo secondo quello che la Parola di Dio ci dice, seguendo i suggerimenti dello Spirito Santo, operando sempre a maggior gloria del Padre.

E' un cammino forse arduo, che richiede un'ascesi costante, ma tutti possiamo provare ad incamminarci su un percorso di questo genere.
Approfondire la Parola di Dio, con una meditazione quotidiana, quindi sistematica, nutrirsi dei Sacramenti, pregare in maniera anche spontanea (colloquiare con Gesù come con un amico, direbbe Santa Teresa d'Avila) sono tutte "tessere" di un mosaico che ci aiutano a farci anche noi "claustrali" nel mondo, contemplativi come Maria.

Nel volume "La novità dello Spirito", il teologo ortodosso Pavel Evdokimov, ricorda una verità importante, ma a volte trascurata (il suo discorso si riferisce al monaco, ma è facilmente "reversibile" anche alle monache!):


"Spiritualmente, il laicato forma lo stato del monachesimo interiorizzato: assume nel mondo il ministero di testimonianza.
Secondo i Padri, i monaci sono coloro che conducono la vita evangelica, cercano l'unico necessario e si fanno violenza in tutto.
E' evidente che queste esigenze si estendono ad ogni uomo.
Quando Cristo- dice San Giovanni Crisostomo- ordina di seguirlo sulla via stretta, si rivolge a tutti.
Il monaco e il secolare devono raggiungere le stesse altezze.
Coloro che vivono nel mondo, anche se sposati, devono in tutto somigliare ai monaci.
Colui che ha lo spirito di obbedienza, di umiltà e di purezza, è un vero monaco del monachesimo interiorizzato.
E' questione per tutti del modo di adattamento, di un equivalente personale dei voti monastici".

Che la Vergine Maria ci ottenga dal Figlio, anche attraverso la preghiera di intercessione delle claustrali di tutto il mondo, il desiderio e la capacità di arrivare anche noi a questo stato di "monachesimo interiorizzato"!

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