domenica 9 gennaio 2011

FINE DEL TEMPO DI NATALE....E' ora di tornare alla "quotidianità"?




Il tempo di Natale si conclude oggi -festa del Battesimo di Gesù- e si potrebbe pensare che con questa ricorrenza si metta la parola "fine" (per quest'anno liturgico) alla fase propizia alla meditazione, all'orazione, ad un incontro più intenso col Signore, come è di norma il periodo natalizio, in cui aspettiamo e contempliamo il mistero di Dio fattosi Carne...magari usufruendo anche di qualche giorno di riposo...

Ma, in verità, possiamo dare una svolta al nostro "tempo ordinario" seguendo i consigli di una grande santa e aiutandoci con una riflessione mariana molto bella.
In questo modo, eviteremo di fare del nostro ritorno alle attività "quotidiane", al lavoro, alla Liturgia Domenicale senza la successione di feste ravvicinate, un momento di pausa per lo spirito. 
Al contrario, potremo trasformarlo in un'occasione per sentirci maggiormente vicini al Signore!

La grande santa cui ho accennato sopra, è Santa Teresa d'Avila, che nelle "Fondazioni" parlando dell'orazione, precisava che non sono le occupazioni materiali a "distrarci" dalla compagnia di Nostro Signore (a meno che noi stessi non lo vogliamo) e che dunque possiamo incontrare sempre Gesù, anche quando nel corso della giornata non ci sia modo di "isolarci" per dedicarci a Lui solo.
Se ci applichiamo con amore, obbedienza, a maggior gloria di Dio, ai doveri del nostro stato (siano essi i compiti familiari, domestici o di lavoro) allora questi non saranno ostacoli per il nostro profitto spirituale, anche quando non ci lasceranno...tempo libero!



Ecco cosa scriveva la mistica carmelitana:


"Conosco alcune persone che mi hanno aiutato a capire questa verità, allorché ero molto afflitta di avere poco tempo disponibile; nel vederle sempre occupate in affari e in numerosi impegni loro imposti dall'obbedienza, pensavo fra me- e lo dicevo anche- che non era possibile in tanta baraonda progredire nello spirito.

Oh, Signore, quanto sono diverse le vostre strade dalle nostre grossolane immaginazioni!

E come da un'anima ormai risoluta ad amarvi e abbandonatasi nelle vostre mani, voi non volete altro se non che obbedisca e che, resa ben edotta di ciò che accresce di più la vostra gloria,  desideri solo questo!

Non ha bisogno di cercare e di scegliere le strade, visto che ormai la su volontà è la vostra!

Andate disponendo le nostre anime e le nostre occupazioni in modo tale che, senza saper come, ci troviamo così avanzati nel cammino spirituale da restarne del tutto meravigliati.


Non vi affliggete quando l'obbedienza vi tenga occupate in cose esteriori: se attendete alla cucina, rendetevi conto che il Signore si aggira fra le pentole, aiutandovi interiormente ed esteriormente".

Entre los pucheros anda el Señor...
anche tra le pentole si trova il Signore.
Particolare del PRESEPE realizzato dalle monache Carmelitane Scalze di Parma


Anche fra le pentole, dunque, si incontra il Signore...e ugualmente si potrebbe dire per ogni altro lavoro!
Basta cercare il "silenzio" interiore, provare a lodare Dio per tutto quello che ci capita fra le mani, pensare che veramente Gesù sia vicino a noi, mentre ci applichiamo ai nostri doveri....

Volendo rimanere sul tema della cucina, a cui Teresa si riferiva nello specifico, si potrebbe aiutare la meditazione in molti e "piccoli" modi:
  1. prima di tutto, ringraziando il Signore per la "provvidenza" che ci dona ogni giorno e con cui ci sostentiamo
  2. poi, lodandolo per ogni cosa bella e buona che ha creato, che è anche frutto del lavoro dell'uomo... pensiamo solo a quanti artisti abbiano creato capolavori, come i  meravigliosi canestri di frutta di Caravaggio! Ebbene, noi, in cucina, ogni giorno abbiamo davanti ai nostri occhi un'infinita varietà di cibi, colorati, nutrienti, dono dell'Amore di Dio!
  3. pensiamo che davvero il Signore ci sia vicino mentre lavoriamo.                                        Spegniamo magari la radio, proviamo ad immaginare di parlare con Lui mentre cuciniamo.                                                                                                                             ConfidiamoGli quello che abbiamo nel cuore: speranze, timori, preoccupazioni particolari. Oppure, semplicemente, parliamoGli della nostra giornata, come faremmo con un buon amico. PreghiamoLo che aumenti in noi la Fede, che ci renda capaci di vederLo "in tutto", proprio come diceva Santa Teresa, per restare sempre in comunione con Lui!
Infine, c'è anche un bel pensiero mariano, che ci potrebbe aiutare a progredire nello spirito, anche mentre ci occupiamo...della cucina.
Capita, a volte, di sentirsi stanchi, magari non si avrebbe voglia di dedicarsi a pentole e fornelli.
Capita anche che quello che abbiamo preparato non riesca come dovrebbe e che qualcuno se ne lamenti....
Pensiamo, allora, alla Vergine Maria, che nella sua vita di sposa e mamma, tante volte preparò  cibi semplici e deliziosi per Gesù e Giuseppe.
Lo faceva senza le comodità che abbiamo noi oggi, non per sentirsi ringraziare...ma a gloria di Dio!
E vorrei condividere con voi una splendida riflessione, che ieri sera mi è stata "regalata" da un amico:


 "Ancor più che pensare alla Madonna in cucina, pensare con quale pensiero Lei cucinasse per il Bambino Gesù. 
Con che tenerezza preparasse il cibo. 
Cosa facesse per donare più gioia al Bambino Gesù: immaginare con che cura, delicatezza e nobiltà, Lei preparasse tutto per il Bambino Gesù e per San Giuseppe.

E siccome Gesù è Dio... immagina una "Cuoca" di Dio"!!!  

Noi non prepariamo da mangiare direttamente per il Signore, ma Gesù stesso ci dice:
 "Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa". (Mc 9, 41)

e anche:
"Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 

 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere. 

Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 

Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. (Mt 25, 34-35; 37;40).

Possiamo anche noi, allora, farci "cuochi di Dio", anche se in maniera indiretta, lavorando in cucina con amore, come fece la Vergine Maria, sicuri che, anche se non dovessimo riceverne gratificazioni su questa terra, le riceveremo di certo in Paradiso!
E allora, come diceva Santa Teresa, anche fra le pentole si aggirerà il Signore e noi riusciremo a vederLo con gli occhi dell'anima!

Buona conclusione del Tempo di Natale e buona ripresa del Tempo Ordinario!


4 commenti:

  1. Grazie di questo meraviglioso post. Incontre e amore al signore nei nostri impegni nella vita di tutti i giorni. Un carissimo saluto

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  2. Un abbraccio e l'augurio di una "buona" ripresa del tempo ordinario :)

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  3. Mi associo a Mirta!! E' un articolo splendido, che dona coraggio a tutte le casalinghe (e non solo) che a volte si sentono serve inutili nelle faccende quotidiane!

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  4. Un abbraccio anche a te, carissima!

    Si, è vero, dona coraggio, specie quando c'è stanchezza, o quando ci si sente meno utili di altre "categorie"....ma questo potrebbe capitare in ogni lavoro ed in circostanze particolari della vita!

    Pensiamo che chi si occupa, nello specifico, della cucina, vanta un modello di tutto rispetto, quindi, coraggio!

    E' un bel sistema quello di unire l'orazione mentale (compagnia a Gesù) con la meditazione mariana, facendo tutto con tenerezza verso i nostri cari.
    Ci consente di crescere nell'amore verso Dio e verso il prossimo!

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