lunedì 24 gennaio 2011

Festa di San Francesco di Sales


Oggi si festeggia San Francesco di Sales (1567-1622), sacerdote, vescovo, dottore della Chiesa.


O Dio che hai voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità apostolica: concedi anche a noi di testimoniare sempre, nel servizio dei fratelli, la dolcezza del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN


Autore di vari testi, uno dei più famosi è la "Filotea, introduzione alla vita devota", nato come insieme di scritti che il Santo aveva indirizzato a Luisa de Charmoisy, per guidarla nella vita spirituale.
Infatti, all'epoca, il termine devozione era utilizzato come sinonimo di vita spirituale impegnata, tesa ad una crescita costante.
Il titolo deriva dal nome "Filotea" che in greco significa "amica di Dio", nome utilizzato dallo stesso San Francesco di Sales per indirizzarsi alla sua destinataria, ma anche ai lettori di ogni epoca.

Molto bella, all'interno del testo, la parte dedicata ai "Consigli opportuni contro le tentazioni più correnti".
 Uno dei capitolo è intitolato "Non lasciarsi scoraggiare dalle chiacchere della gente".
Eccone un estratto:

"Appena la gente si accorgerà che hai deciso di seguire la vita devota, scoccherà contro di te mille frecciatine di compatimento e altrettanti dardi di pesante maldicenza.
I più arrabbiati daranno al tuo cambiamento il nome di ipocrisia, di bigotteria, di tratimento.
I tuoi amici poi, si affretteranno a sommergerti di rimproveri, ritenuti prudenti e pieni di carità. 
Ti ricorderanno che bisogna vivere nel mondo stando alle sue regole, che l'anima si può salvare anche senza tante storie; e simili sciocchezze.
Credimi, sono tutte chicchere stupide e inutili.
A quella brava gente non importa proprio niente della tua salute, né dei tuoi affari.

Se voi foste del mondo, dice il Salvatore, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma siccome voi non siete del mondo, vi odia.

Passa trenta notti a ballare e nessuno troverà da ridire.
Per la sola veglia della notte di Natale, il giorno dopo, chi ha la tosse e chi il mal di pancia.

Chi non si accorge subito che il mondo è un giudice ingiusto?
Gentile ed accomodante con i suoi figli, ma duro e senza pietà per i figli di Dio.


Per andare a genio al mondo dobbiamo andare a braccetto con lui.
E poi non riesci ad accontentarlo lo stesso perché è matto.
Ci guarda tanto di traverso che per quanto ci sforiaaamo, non gli ndremo mai a genio.
Le nostre imperfezioni le ingigantisce e le classifica peccati, i nostri peccati veniali li fa mortali; i nostri peccati di debolezza li trasaforma in peccati di malizia,
Invece, secondo San Paolo, la carità è benigna, il mondo al contrario, è cattivo; la carità non pensa male; al contrario, il mondo pensa sempre male, e se proprio non gli riesce di accusare le nostre azioni, accusa le nostre intenzioni.
Sorveglierà tutti i nostri movimenti e per un piccolo scatto di collera dirà che siamo insopportabili.

La cura dei nostri affari la chiamerà avarizia, la nostra dolcezza, stupidità; quanto i figli del mondo, la loro collera è sincerità, la loro avarizia abilità amministrativa; le libertà che si prendono, franchezza.

Filotea, lasciamo perdere questo cieco: lascialo urlare finché non si stancherà, come fa il barbagianni per spaventare gli uccelli del giorno.

Restiamo saldi nei nostri propositi,
Sarà la perseveranza a dimostrare che sul serio e con sincerità ci siamo votati a Dio e incamminati nella vita devota.

Le comete e i pianeti hanno apparentemente la stessa luminosità.
Solo che le comete scompaiono in poco tempo, perché hanno soltanto una luminosità transitoria, mentre i pianeti godono di una luce continua.

Lo stesso di può dire dell'iprocrisia e della virtù.
Esternamente si assomigliano molto ma volendo, si possono distinguere con sicurezza l'una dall'altra: l'ipocrisia non dura nel tempo e si sciolgie come nebbia al sole, mentre la virtù autentica rimane stabile e costante.


Non è un vantaggio da poco, per ben cominciare il cammino della devozione, ricevere calunnie e improperi.
Evitiamo, in tal modo, il pericolo della vanità e dell'orgoglio.

Noi siamo crocifissi per il mondo e il mondo è crocifisso per noi; il mondo ci considera pazzi?
E NOI CONSIDERIAMOLO MATTO"!

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