mercoledì 16 giugno 2010

BEAUTIFUL TERAPIA?

"A volte mi è stato chiesto se la Madonna, in qualcuna delle apparizioni, ci ha suggerito quali specie di peccati offendevano di più Dio. Dunque, a quanto si dice, Giacinta, a Lisbona, menzionò quello della carne" (Suor Lucia)

(due edificanti scene della Beautiful-terapia: un tentativo di soffocamento e una "minaccia armata")


Lo ammetto: qualche volta, molti anni fa (molti: spero che sia un buon deterrente!), ho guardato anche io Beautiful, la soap-opera americana che da ben (anzi, da mal) venti anni (VENTI!) rimbecillisce molti con la storia della vita fra sfilate di moda, anche se di moda se ne vede davvero poco, e di vita...bhè...su quello, bisognerebbe capire quale metro di giudizio usare, per potersi intendere sul concetto!
Quando ho smesso di seguirlo (per mia fortuna!), avevano appena cominciato a “mescolare” i personaggi, come fossero carte da gioco, improvvisando (si fa per dire) improbabili (o meglio, rare nella realtà) storie d'amore fra giovani e vecchi, fratellastri e sorellastre...morti non morti...e via dicendo.
A questo si aggiungeva una buona dose di rancori, odi, coltelli e pistole, usate dai personaggi con un certo “charm” (si sa, se una cosa la si fa con classe, qualcuno pensa di far filtrare un messaggio meno pesante...)
Ora, chi ha visto questa soap qualche volta, sa bene di cosa parlo...chi non l'ha mai seguita, non si è perso nulla, e buon per chi ha impiegato meglio quei venti minuti televisivi.
Ma che c'entra tutto questo, con un blog di riflessioni cattoliche? Voglio fare la paternale a Beautiful?
In un certo senso si, ma sulla scia di una serie di “pensieri” che si sono intrecciati negli ultimi tempi.
Qualche settimana fa, discutevo con un amico della “pericolosità” subliminalmente evidente, di certi spot televisivi.
Pubblicità di costumi da bagno, peraltro piuttosto lunghe, realizzate come cortometraggi “tendenti al pornografico” (passatemi il termine forte!), in cui due ragazzi su una barca, “spiano” le signorine in costume...signorine a loro volta in ammiccanti pose.... il tutto, spalmato nel corso degli intervalli di un film del genere “romantic-comedy”, sicuramente guadato da molte adolescenti, attirate proprio dalla storia d'amore.
La sera successiva, mentre mia madre guardava la televisione, mi imbatto di nuovo in una specie di pseudo spot, di una crema snellente. Pseudo: eh si, perché si parte dalla scena “esterna” in cui un pittore scorge per strada una ragazza, e si passa a quella in cui la telecamera indugia molto a lungo sulla signorina-attrice (ovviamente, nuda), che ammicca come di buona regola per attirare di più.
In sostanza, il messaggio che passa è: non si compra il costume per andare al mare, né la crema anticellulite per eliminare la buccia d'arancia, no, si comprano per farsi notare...e attirare le attenzioni (non troppo pacifiche) dei signori uomini. E ovviamente, la parte della “conquistatrice” alla ricerca...è sempre della donna!
Parlando di questi temi con un amico, la sua analisi fu questa: chi è impuro vede tutto secondo il sesso e interpreta tutto secondo la sensualità.
Va da sé, che così, cose in loro stesse non cattive, come il costume da bagno, la crema e via dicendo, invece che essere sponsorizzate per quello che sono e per cui vengono normalmente finalizzate (andare al mare e perdere centimetri adiposi), verranno invece forzatamente usate e reinterpretate in chiave di “strumentazione atta alla conquista” (non amorosa, ma semplicemente e più bassamente ancora, sessuale).
Su questa scia di pensieri, mi sono ritrovata, ieri mattina, a “sfogliare” il corriere on line, trovandovi la video notizia della premiazione di Beautiful al Montecarlo Film Festival, come migliore soap-opera.
Ora, che vinca questo o l'altro programma, a me personalmente non cambia nulla, ma il fatto che venga premiata una spazzatura a così elevata concentrazione di “porcheria”, fa riflettere ancora di più su quelle argomentazioni del mio amico: oggi sono in molti (troppi) ad usare, come chiave di lettura del mondo, le passioni, specialmente la sensualità.
E a conferma di questi nostri pensieri, ecco le parole dell' "illuminante" intervista, rilasciata dal produttore dello sceneggiato, B.Bell: Succedono tante cose bizzarre nella vita della gente. Molte persone si chiedono come le trame possano essere così folli, ma quando vedo ciò che accade nella vita delle persone nei reality e sui giornali, allora penso che le soap siano uno specchio fedele della vita umana”.
Mi soffermo un attimo su queste parole (diceva Ungaretti: “MI ILLUMINO D'IMMENSO"!), per analizzarle brevemente.
E' vero che nella vita reale, a volte (mica sempre!) accadano cose bizzarre.
Non siamo sciocchi...basta leggere i titoli delle notizie: figli che fanno letteralmente a pezzi i genitori, magari li conservano anche nel freezer, per riscuotere intanto la pensione e tirare a campare...fidanzati “abbandonati" che diventano vendicativi e violenti con le loro ex, storie “d'amore” molto “libere”, quando non anche “incestuose” (famoso il caso di nonna e nipotino, con tanto di pargolo in arrivo. Per chi si fosse perso “l'edificante” storiella, vi potrete fare una cultura sulla moralità “moderna” a questo link)....
Ma, punto primo: non tutta la realtà è questa, non tutte le persone vivono questa “mondanità” folle, questa sentimentalità senza freni, né siamo tutti omicidio-dipendenti come la “famosa” Sheila Carter della soap-opera.
Allora, (e siamo al secondo punto) quale specchio della realtà è Beautiful (e le altre soap di questo filone)?
Di sicuro, di quella parte sopra le righe, "anormale", "innaturale", "immorale", "scorretta", da non prendere a modello, che sarebbe nettamente meglio non raccontare...p
er rispetto verso le sensibilità umane e verso il pudore (alle ore 14, quanti bambini guardano da soli la televisione?), per evitare di mettere in piazza, con una “normalità” stupefacente, il peggio del peggio della società umana...Alla faccia dello specchio della realtà! 
Devo vivere su un altro pianeta (e tanti, come me!), visto che se esco per strada, o ascolto i racconti della gente, non ho ancora sentito di nessuno che, qui dove abito, abbia avuto 5 o 6 mariti, un paio di relazione con quasi adolescenti...e via dicendo...
Ma andiamo avanti con il “saggio” psicoanalitico di B.Bell : “La soap permette una fantastica esplorazione della vita familiare e di ciò che la fa funzionare”.
Eh. vabbè, allora mi devo essere seriamente persa....qualche puntata!
Io ricordo cose come: personaggi sposati, in cui lui va a caccia di ragazzine, la moglie fa di tutto per tenersi stretto il suddetto marito (mi sembra di ricordare anche tentativi "poco leciti" per non dire quasi delittuosi); oppure, altre “famiglie” in cui lui e lei si prendono e si lasciano con intermezzi amorosi con altri (numerosi altri) partner....e ancora, fratello contro fratello (Caino e Abele docet) e, ancora, storie di madri che si mettono a rubare i fidanzati alle figlie, o viceversa..... 
Caspita, che modello “funzionante” di famiglia!
Ma le perle di saggezza americane, non finiscono qui:
“Penso che in un certo senso la soap sia terapeutica, sei fuori dalla tua vita per venti minuti al giorno nella vita di qualcun altro, nella famiglia di qualcun altro. La soap accende discussioni sulla moralità, la compassione...Penso che sia una terapia salutare, ecco cos'è".
Per fortuna, questa è la "stoccata" finale del compendio freudiano moderno di B. Bell...e non c'è da aggiungere molto, è così assurda, questa "lettura" della soap in questione, che fa quasi ridere!
Se ci bastano venti minuti di Beautiful-terapia al giorno, per riuscire a tirar fuori discussioni (ovviamente non serie!) sulla moralità (di chi dà libero sfogo a ogni impulso!), sulla compassione (solo verso sè stesso) e sulla famiglia (allargata), possiamo dire addio alla Bibbia sul comodino....abbiamo trovato una terapia molto più conveniente (canale 5 non chiede il canone!), in piccole dosi (bastano venti minuti al giorno) e per di più con illustrazioni a colori e sonoro incluso!
 E non dimentichiamo, che a noi compete solo l'arduo compito di impugnare il telecomando e pigiare qualche tasto...e stare seduti in poltrona!
Povero Bell...non ha capito che non c'è bisogno di girare 255 puntate all'anno, per sottoporsi ad una sana "terapia"...i cristiani, da già 2000 anni (non solo da 20!) hanno scoperto che bastano l'Eucaristia Domenicale, la Parola, la preghiera...l'AMORE!
Buona Gesù-Terapia a tutti!

1 commento:

  1. Ecco, la mia saggia Maria ha concluso in Bellezza (traduzione di Beautiful!!) dove per Bellezza si intende la Gesù-terapia. Dovrebbero cambiare titolo a quella soap-opera (opera????) e chiamarla Ugly!!! Se queste telenovelas sono le "istruzioni per l'uso" della vita odierna, per favore, distruggetele subito!! :o(

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