lunedì 7 dicembre 2015

Novena a Maria Immacolata / 9


«INVIOLATA, INTEGRA E CASTA»
L'Inviolata


Prosegue la riflessione sul mistero di Maria Immacolata attraverso le più antiche preghiere mariane, in cui la sapienza e la fede dei credenti hanno saputo coniugare Bibbia, teologia e fiducia nella Madre di Dio.
Oggetto di questo nuovo approfondimento è l'«Inviolata» (tradotta in italiano come «Inviolato fiore»), preghiera estrapolata da un antico responsorio.


O Maria, sei intatta, integra e casta,
costituita come fulgida porta del cielo.
O carissima e benigna Madre di Cristo,
accogli le devote preghiere di lode.
Affinchè le nostre menti e corpi rimangano 
puri, i  nostri  devoti  cuori  e  bocche  ora  ti 
invocano.  Tu  per  le  nostre  risonanti 
preghiere, impetra per noi il perdono eterno.
O benigna! 
O Regina! 
O Maria, che sola rimasti intatta
___________________________________________

Inviolata, integra et casta es Maria:
quae es effécta fulgida caeli porta.
O mater alma Christi carissima
suscipe pia laudum praeconia.
Te nunci flagitant devota corda et ora
nostra ut pura péctora sint et corpora.
Tua per precata dulcisona
nobis concédas véniam per saecula.
O benigna!
O Regina!
O Maria!
Quae sola inviolata permansisti.


UNA PROSA DELL'XI SECOLO, DERIVATA DA UN ANTICO RESPONSORIO MARIANO

La preghiera «Inviolata» risale all'XI secolo. Nel Rito Ambrosiano compare espressamente nella Liturgia delle Ore, tra le antifone mariane di Compieta.
Di autore ignoto, si tratta di una prosa («prosula» in latino, ossia di un interpolazione di un responsorio, che cominciava e terminava con le stesse parole, ripetendo parte del responsorio stesso) derivata da un antico responsorio, il «Gaude Maria virgo cunctas haereses» [1], cui era stato aggiunto il tropo «Inviolata», godendo infine di una tale diffusione tanto da diventare un canto autonomo, staccato dall'antico elemento d'origine. L'importanza di questa «prosula» fu tale che, quanto con la riforma tridentina tutti i canti di questo genere vennero sopressi per l'uso liturgico (nel Messale del medioevo erano spesso usati al posto della «Sequentia»), l'«Inviolata» rappresentò l'unica eccezione, e lo si ritrova infatti all'interno del LIber Usualis (collezione di canti d'uso liturgico) e in altre raccolte di canti.

Sintesi biblica e teologica nella fede dell'orante

L'orante si rivolge a Maria sottolineando la sua integrità verginale con ben tre aggettivi: «intatta,integra e casta». Sembrano riecheggiare i versi del Cantico dei Cantici: «Giardino chiuso tu sei,
sorella mia, mia sposa,
sorgente chiusa, fontana sigillata» (Ct 4,12). 
Anche nell'«Inviolata», come nell'«Alma Redemptoris Mater», ritorna - nell'espressione latina «mater alma») l'immagine di Maria quale genitrice di Dio, che nutre il Verbo Incarnato; come nell'«Ave maris stella» compare la definizione di Maria quale porta del cielo, che porta nel mondo il Salvatore, e che a Lui conduce l'orante, affinché ottenga la salvezza eterna. Inoltre, anche in questa preghiera l'invito all'inviolata Vergine è che renda «puri» le «menti e i corpi».

Immacolata  e misericordiosa

Immacolata

L'«Inviolata» è un inno all'immacolatezza di Maria, sotto tutti i punti di vista. I tre diversi aggettivi sembrano identificare diverse prospettive da cui guardare alla purezza della Vergine. «Inviolata» implica il rapporto unico di Maria con il Signore. Ella è pura, immacolata, perché solo Dio vi ha avuto accesso, facendone il primo tabernacolo "vivente" del Figlio suo, la Sposa dello Spirito Santo, la figlia prediletta.
«Integra» può far pensare all'integrità non solo fisica, ma anche morale. Maria è la donna giusta, prudente, ricolma di ogni virtù, che agisce con assoluto discernimento. La sua immacolatezza, quale assenza di peccato, l'ha resa capace di camminare sul retto cammino, senza deviare né a destra, né a sinistra.
«Casta» è un termine che richiama l'atteggiamento di Maria nel suo complesso. La sua immacolatezza si trasfonde in una castità anche "comportamentale", in una morigeratezza di pensieri, gesti, parole, sguardi. La purezza di Maria si riflette (e , dunque, traspare) anche dal suo "modo di essere".

Misericordiosa

«Impetra per noi il perdono eterno». Maria è vergine e madre: non può restare indifferente alle «risonanti preghiere» dei suoi figli. L'orante si appella al cuore benigno e regale dell'Immacolata, di colei che più di chiunque altro può conoscere la necessità, per l'uomo peregrinante, del suo aiuto. Lei, «che sola» rimase «inviolata», può soccorrere le creature, e impetrare da suo Figlio il perdono del Padre, la forza necessaria per non tornare a cadere, gli aiuti soprannaturali per imitarla nella sua assoluta purezza.




NOTE

[1] Il testo del responsorio è il seguente:
«Gaude, Maria Virgo: 
cunctas haerese
sola interemisti
in universo mundo».

(Rallegrati, Vergine Maria:
tutte le eresie
tu sola hai distrutte
nel mondo intero).

«Secondo i due ricercatori A. EMMEN e H. BARRÉ quest’antifona è anteriore al 700, risale cioè ad un secolo prima di Carlo Magno, ed è la sintesi di un responsorio più articolato che, secondo Barré, suonava così:

Rallegrati, Vergine Maria,
tu sola hai distrutto tutte le eresie,
[manca in universo mundo]
tu che hai creduto alla parola dell’arcangelo Gabriele
quando, Vergine, hai generato
Dio [fatto] uomo,
tu sei rimasta inviolata dopo il parto.
Da questo responsorio è stata ricavata l’antifona, introdotta nel 1568 nel breviario e nel messale riformato di San Pio V per la festa dell’Annunciazione, con l’aggiunta di in universo mundo». L'antifona «Cunctas haereses sola interemisti», in Portale di mariologia del prof. Antonino Grasso La Theototokos

BIBLIOGRAFIA 

Officium Beate Mariae Virginis of the Ambrosian Rite. Its Origins, its similarities to and differences with other versions of the Officium Parvum, Sito Kellerbook.

Mariarosa Cortesi, Leggere i padri tra passato e presente. Atti del convegno internazionale di studi, Cremona 21-22 novembre 2008, Sismel - Edizioni  del Galluzzo, p. 120.

Gregory Dipippo, The feast of saint Nicholas 2015, Sito New Liturgical Movement.

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