lunedì 16 gennaio 2012

BICENTENARIO NASCITA DI DON BOSCO.....2011-2012: la storia




Lo scorso anno è stato indetto dal Rettor Maggiore dei Salesiani, il triennio in preparazione al bicentenario della nascita di don Bosco.
Si tratta di un progetto appunto articolato in tre fasi, che prevede, nel primo  periodo   (16 agosto 2011- 16 agosto 2012) l'approfondimento della storia del santo di Valdocco.

Nella lettera di Don Chavez, così si legge:

"La prima tappa è centrata sulla conoscenza della storia di Don Bosco e del suo contesto, della sua figura, della sua esperienza di vita, delle sue scelte. 
Durante questo primo anno di preparazione dobbiamo proporci un cammino sistematico di studio e assimilazione di Don Bosco. 
Sono ormai venute meno le generazioni di coloro che avevano conosciuto Don Bosco o che erano venuti a contatto con i suoi primi testimoni. 
È necessario perciò attingere alle fonti e agli studi su Don Bosco, per approfondirne prima di tutto la figura. Lo studio di Don Bosco è la condizione per potere comunicarne il carisma e proporne l'attualità. Senza conoscenza non può nascere amore, imitazione e invocazione; solo l'amore poi spinge alla conoscenza. Si tratta quindi di una conoscenza che nasce dall'amore e conduce all'amore: una conoscenza affettiva".

Indubbiamente, le "Memorie Biografiche" costituiscono uno strumento privilegiato per questo studio, ma non vanno dimenticate neanche le "Memorie" dell'Oratorio, scritte dallo stesso don Bosco, un materiale che offre uno sguardo diretto ed anche "affettivo" sull'opera che il Signore volle realizzare attraverso la figura e l'impegno del fondatore dei salesiani.

La stessa premessa del testo ce lo fa comprendere, dalle parole che don Bosco utilizza:
"Figli miei, quando leggerete queste memorie e io non ci sarò più, ricordatemi come un papà che vi ha voluto bene, e ha lasciato queste pagine come segno del suo affetto".

Pensando a queste parole di Don Bosco ed in generale alla storia dell'oratorio -inserito nel grande progetto divino della Società di San Francesco di Sales-  credo che un ottimo punto di partenza per un piccolo contributo anche sul blog, sia il famoso sogno dei nove anni, che vede il piccolo Giovannino...alle prese con capretti, cani, gatti...orsi....
Il sogno raffigurava Giovannino Bosco che, affidato da Gesù alla Vergine Maria...avrebbe trasformato finanche i giovani più scapestrati -animali feroci- in docili agnellini da condurre alla Madonna ed a Suo Figlio.
"A suo tempo tutto comprenderai" gli disse allora la Vergine!
Ed a suo tempo...don Bosco tutto comprese, mostrandosi proprio come un papà, tanto colmo di affetto per i suoi figli, da non poter fare altro che piangere davanti allo svelarsi di un disegno di amore che lo aveva portato a spendersi totalmente per i suoi figli!

Roma, Basilica del Sacro Cuore-
Altare di Maria Ausiliatrice
Il sogno non è una "categoria" nuova nella storia dei Santi, anzi, siamo di fronte ad una delle "modalità" con cui Dio si è spesso rivelato anche nella Bibbia, basti pensare al famoso sogno della scala di Giacobbe, per non parlare poi dei sogni di San Giuseppe, attraverso i quali il Padre Celeste guidava e proteggeva la Sacra Famiglia.

Che il sogno di Don Bosco fosse stato proprio preludio e guida per la sua stessa opera, ce lo rivela un momento "speciale" della vita del nostro santo, quello che ebbe luogo a Roma il 16 maggio 1887.
La Basilica del Sacro di Cuore di Roma, Tempio internazionale della devozione al Cuore di Gesù (e la cui costruzione era stata affidata dal Papa proprio a Don Bosco) era stata consacrata da poco; Don Bosco celebrò una Messa all'altare di Maria Ausiliatrice.


Da quel giorno, ogni anno, il 16 maggio, viene celebrata la Messa delle Lacrime, per fare memoria di quanto capitò al Santo salesiano.
E' un momento di grande "intensità" spirituale ed "affettiva": i fedeli si "stringono" intorno alla Madonna, vicinissimi quindi al sacerdote che celebra Messa proprio come don Bosco, rivolto verso quell'Altare che lo vide comprendere il filo rosso che aveva legato tutta la sua vita!
Ecco come raccontano il fatto le Memorie Biografiche:

"Non meno di quindici volte durante il divin sacrificio si arrestò, preso da forte commozione e versando lacrime.
Don Viglietti che lo assisteva, dovette di quando in quando distrarlo, affinché potesse andare avanti.
Mentre poi si allontanava dall'altare, la folla intenerita gli si strinse intorno, baciandogli i paramenti e le mani libere dal calice, e seguendolo in sacrestia...
Qui gli si domandò a voce la benedizione.
-Sì, sì, rispose.
La targa commemorativa della "Messa delle lacrime" situata
accanto all'altare di Maria Ausiliatrice
E saliti i tre gradini della porta che mette in comunicazione la prima sacrestia con la seconda, si volse indietro, alzò la destra, ma subito ruppe in pianto, e coprendosi con ambe le palme il volto: 

Benedico....benedico....ripeteva con voce soffocata, senza poter finire la frase.
Fu necessario prenderlo dolcemente per le braccia e condurlo via.



Gli astanti impressionati si muovevano per tenergli dietro, ma fu chiusa la porta.
Chi non avrebbe desiderato saper quale fosse stata la causa di tanta emozione?
Don Viglietti, quando lo vide ritornato nella sua calma abituale, glielo domandò.
Rispose: Avevo dinanzi agli occhi viva la scena di quando sui dieci anni sognai la Congregazione.
Vedevo proprio e udivo la mamma e i fratelli questionare sul sogno....
Allora la Madonna gli aveva detto: A suo tempo tutto comprenderai...
Trascorsi ormai da quel giorno sessantadue anni di fatiche, di sacrifici, di lotte, ecco che un lampo improvviso gli aveva rivelato nell'erezione della Chiesa del Sacro Cuore a Roma il coronamento della missione adombratagli misteriosamente sull'esordire della vita.
Dai Becchi di Castelnuovo alla Sede del Vicario di Gesù Cristo com'era stato lungo e arduo il cammino!
Sentì in quel punto che l'opera sua personale volgeva al termine, benedisse con le lacrime agli occhi la divina Provvidenza e levò lo sguardo fiducioso al soggiorno dell'eterna pace in seno a Dio"!

Credo che parlare di Don Bosco, voler approfondire la sua storia, significhi anche entrare un po' -ed in punta di piedi- nella storia non solo di un grande progetto divino per la gioventù, di una vocazione, di una santità....ma anche nella delicatissima psicologia e spiritualità di un uomo che, ormai avanti negli anni, è stato ancora capace di piangere come un "fanciullo" che si inchina con riconoscenza al Datore di ogni bene....
Fa tenerezza un don Bosco così: il padre, l'amico, il maestro dei giovani...che si commuove perché, in un solo sguardo, in un momento preciso, ai piedi di un altare su cui celebra il più grande mistero del mondo.... si commuove, comprende di essere stato il piccolo strumento di un disegno maestoso che ha contribuito, contribuisce e contribuirà, a condurre tante anime giovani (e non solo!) al Cuore di Cristo che dona la vita eterna!

2 commenti:

  1. Carissima Maria,

    bella e "simpatica" la figura di San Giovanni Bosco, uomo straordinario, padre e fratello di tanta gioventù che ha conosciuto e sentito da LUI il palpito divino dell'AMORE. Di questi Santi il mondo, assetato di verità e di vera felicità, ha bisogno per riscoprire la bellezza di sentirsi amati, sorretti, accompagnati nel cammino della vita.
    Grazie, Maria! Continua a farci conoscere persone positive, per crescere e per donare come hanno fatto loro con libertà e larghezza di cuore e di spirito.
    Un abbraccio!
    Tua amica Paolisa

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  2. Tra pochi giorni avrò la gioia di sostare alla Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Roma ove si venera San Giovanni Bosco e ci sono i suoi figli spirituali, i nostri bravissimi sacerdoti salesiani. Pregherò per te, per i tuoi genitori, per la nostra gioventù perché trovi in questo splendido testimone di Cristo un modello credibile del suo amore.
    Un saluto cordialissimo
    Paolisa

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