venerdì 19 marzo 2010

SAN GIUSEPPE: modello di sposo “perfetto” anche per l'uomo contemporaneo


San Giuseppe, padre putativo di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, pregate per noi e per gli agonizzanti di questo giorno e di questa notte.


San Giuseppe, vero sposo di Maria Vergine, il Santo che festeggiamo quest'oggi, si offre -all'uomo contemporaneo- come il modello perfetto di sposo cristiano.
Ai coniugi di oggi (e a quanti sono chiamati alla vita familiare!) insegna, in primo luogo, a lasciarsi guidare da Dio nella ricerca della persona con cui costruire una santa famiglia, sul modello di quella di Nazareth. 
E come cercare di seguire il suo esempio? 
Innanzitutto con la preghiera, secondariamente, provando a non dare ascolto solo agli impulsi dell'attrazione fisica, nel momento in cui cerchiamo il/la compagno/a della nostra vita.
San Giuseppe “riceve” in sposa Maria, modello perfetto di sposa cristiana, che in cima ai suoi pensieri, alle sue azioni, pone sempre Dio. 
Nell'accogliere questa sposa che il Signore gli concede, Giuseppe sa di andare sul sicuro: un matrimonio che si costruisce sul fondamento della fede (o dell'impegno a crescere insieme nella fede, qualora uno dei due non sia cristiano o fervente praticante!), ha una garanzia in più. Dio stesso fa da garante, ma spetta a noi accordarGli fiducia e impegnarci nel faticoso (ma bellissimo!) cammino in ascesa della santità nel matrimonio. 
Gesù Bambino, che Giuseppe e Maria educano, ne è il frutto più bello. 
Verissimo che Gesù non sia figlio “naturale” di Giuseppe, ma un padre “terreno” non è semplicemente colui che genera, ma colui che cresce, che dona amore, che trasmette i veri valori della fede e della vita secondo giustizia e carità.

San Giuseppe è anche l'uomo del silenzio. 
I Vangeli non ci riportano una sola parola da lui pronunciata. Finanche quando Gesù Bambino viene ritrovato nel Tempio, il falegname di Nazareth lascia che sia Maria a parlare. “Figlio, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. (Lc 2,48)
Che dire di questo atteggiamento? Un semplice “delegare” alla Madre di Gesù? Un “disinteresse”?
Niente affatto!
Prima di tutto, c'è una grandissima delicatezza dello sposo nei confronti della sua sposa.
Egli ne riconosce il privilegio e l'autorità, in quanto Madre del Figlio di Dio (madre reale, non putativa!) e, nel fare “un passo indietro”, le dimostra un amore senza pari. E' un atto di squisitezza estrema, pieno di attenzione per la propria sposa, un'attestazione anche di stima, di fiducia. 
Giuseppe si fida di Maria in quanto Madre e Sposa. Non teme che lei dica cose fuori luogo, eccessivamente dure o eccessivamente deboli. Il padre putativo di Nostro Signore dimostra una “sintonia” di pensiero e di azione con la propria sposa, nell'educare il bambino Gesù. Non c'è nemmeno bisogno di “accordarsi” prima, di lanciarsi un'occhiata, di scambiarsi qualche cenno di intesa.
No, la fiducia di Giuseppe è concessa a priori, proprio perché è basata sull'amore. E l'amore è fiducia. 
Ecco un bellissimo insegnamento che arriva, per l'uomo contemporaneo, dal falegname di Nazareth: fiducia fra coniugi nella vita sponsale, fiducia nell'educazione dei figli. 
Ma, attenzione: la fiducia di Giuseppe non è a senso unico. Maria Santissima ne dimostra altrettanta  in lui, nel momento in cui ne riconosce a sua volta l'autorità, anteponendolo a sé stessa, nel muovere rimprovero a Gesù: “Tuo padre e io”
In un rapporto di vera stima e di vero rispetto, chi fa un passo indietro, per “lasciare spazio” all'altro, si vede a sua volta venire incontro il proprio coniuge. E in questo modo, non c'è mai distanza fra marito e moglie!
In secondo luogo (non in riferimento a questo episodio in particolare) si potrebbe dire che San Giuseppe coltivi il silenzio alla stessa maniera di Maria Santissima.
Molto spesso, nei Vangeli, si dice di quest'ultima che “serbava tutte queste cose nel suo cuore”.
Ecco, San Giuseppe sembrerebbe fare la stessa cosa: custodisce in silenzio tutto ciò che attraversa la sua vita (vita straordinaria, essendo chiamato ad essere lo sposo di Maria ed il custode di Gesù!) per  ascoltare Dio, che, in quel silenzio, dispiega la Sua presenza nelle varie vicende della sua personale esistenza. 
Ed in questo silenzio l'orecchio di Giuseppe si fa attento, si affina.... e il Signore gli si rivela anche nel “silenzio” della notte, attraverso i sogni che fanno per lui da “bussola” quando è angustiato dalla notizia della gravidanza di Maria e poi ancora quando viene invitato a proteggere, scappando in Egitto, Gesù dal piano diabolico ordito da Erode. Ecco, Giuseppe è l'uomo del silenzio che ascolta Dio, dal quale riceve le “giuste ispirazioni” per guidare e proteggere la propria famiglia, per essere degno sposo di Maria Vergine e degnissimo “custode” di Gesù.

Certamente la vita del nostro Santo non è stata sempre facile: ha dovuto compiere un “salto nel buio”, dando fede alle parole dell'Angelo circa il concepimento verginale di Maria Santissima, è fuggito in Egitto per mettere in salvo Gesù, ha faticato nell'umile lavoro di falegname. 
Il suo coraggio e la sua forza sono venuti da Dio, sicuro dell'esistenza di un Suo progetto, anche  se imperscrutabile ed altrettanto sicuro del sostegno che avrebbe sempre trovato nella sua sposa.
Preghiamo San Giuseppe di intercedere per noi, affinché possiamo ottenere e nutrire quella fede che ci rende sempre fiduciosi davanti ai disegni divini, specialmente quando ci appaiano difficili da comprendere, da affrontare, da vivere.
Che sull'esempio della santa famiglia di Nazareth, anche le nostre famiglie possano essere piccole Chiese domestiche ricolme dell'amore di Dio Padre, fondate sul rispetto reciproco, sulla fiducia, sulla lealtà. 
Che in esse possa germogliare il frutto sincero della fede comune che fa ascendere alle vette della santità, come nella santa famiglia si fortificò il frutto del Si di Maria e del Si di Giuseppe, rappresentato dal Figlio di Dio che vuole “abitare” anche in mezzo a noi.
Buona festa di San Giuseppe a quanti oggi festeggiano l'onomastico e a tutti i papà !

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