lunedì 30 giugno 2014

IL REGALO DI GESU' AL PADRE....riflessioni per la conclusione del mese dedicato al Sacro Cuore


"Gesù, quando ritorna al Cielo, porta al Padre un regalo. 
Quale è il regalo? Le sue piaghe. 
Il suo corpo è bellissimo, senza lividi, senza le ferite della flagellazione,
ma conserva le piaghe. 
Quando ritorna dal Padre gli mostra le piaghe e gli dice: 
Guarda Padre, questo è il prezzo del perdono che tu dai”. 

Quando il Padre guarda le piaghe di Gesù ci perdona sempre, non perché noi siamo buoni, ma perché Gesù ha pagato per noi. 
Guardando le piaghe di Gesù, il Padre diventa più misericordioso. 

Questo è il grande lavoro di Gesù oggi in Cielo: fare vedere al Padre il prezzo del perdono, le sue piaghe. 
È una cosa bella questa che ci spinge a non avere paura di chiedere perdono; il Padre sempre perdona, perché guarda le piaghe di Gesù, guarda il nostro peccato e lo perdona".

(Papa Francesco, Regina Coeli 1 giugno 2014)







Mi piace concludere il mese di giugno, dedicato al Sacro Cuore, con una riflessione personale che introduco però, con le parole di Papa Francesco. 
Sono le parole da lui pronunciate in occasione del Regina Coeli del 1 giugno...inizio del mese in cui la tradizione popolare ricorda con particolare intensità ed affetto il Sacro Cuore.
Il Figlio ascende al Cielo, torna al Padre.
E' come uno stratega, che rientrando dal Re gli espone l'esito della missione presentandogli i tesori conquistati e gli armistizi di pace siglati.
Le Sue Piaghe sono i Suoi tesori, il pegno della "conquista", della buona riuscita della Missione Salvifica.
La Passione e Morte di Cristo hanno riconciliato l'uomo con Dio.
Gesù ha mostrato a tutti, con la Sua Vita e soprattutto con la Sua Passione e Morte, l'Amore che il Padre ha per ciascuno dei Suoi Figli.

"Nel Cuore di Gesù è posto davanti a noi il centro del Cristianesimo.
In Esso è espressa tutta la novità che avviene nella nuova Alleanza.
Questo Cuore invoca il nostro cuore" ci spinge " a trovare nell'amore reciproco, la pienezza dell'amore". 
(J.Ratzinger-Benedetto XVI "Mistero Pasquale e devozione al Cuore di Gesù" Ed.ADP) 

Questa reciprocità è valida in primo luogo tra l'uomo e Dio.
"L'uomo è un cuore che adora Dio, Dio è un cuore che ama", scriveva don Barsotti.
Il nostro adorare Dio è amarLo nella maniera più elevata e sublime.
E' rispondere al Suo Amore.
Gesù è venuto nel mondo per dirci e dimostrarci che Dio ci ama e per essere amato come Dio e come Uomo.
Ecco perché, tra le piaghe che Egli presenta al Padre, ascendendo al Cielo, vi è anche il Cuore trafitto.
La piaga del Costato non è altro che la piaga del Cuore squarciato dalla lancia del soldato romano, quando oramai Gesù ha già dato la Vita per noi.
In questo Cuore troviamo infatti il "segno" più bello della vittoria riportata da Cristo e consegnata al Padre: quel Cuore è colmo dell'Amore con cui Dio ha "amato di amore eterno" (Ger 31,3) e con cui gli uomini di tutti i tempi Lo hanno ricambiato.
Presentare il Cuore al Padre equivale a presentare la corrente di amore che il mistero dell'Incarnazione, Passione e Morte di Gesù hanno riattivato tra la Santa Trinità e l'umanità.

Ecco perché è tanto importante la devozione al Sacro Cuore, come teneva a sottolineare anche Papa Pio XII nell'enciclica Haurietis Aquas:
"questo culto, considerato nella sua propria essenza, è un atto eccellentissimo della virtù di religione, cioè un atto di assoluta e incondizionata sottomissione e consacrazione da parte nostra all’amore del Redentore Divino, di cui è indice e simbolo quanto mai espressivo il suo Cuore trafitto; è vero parimente, ed in un senso ancora più profondo, che tale culto è il ricambio dell’amore nostro all’Amore Divino". 

Se parlassimo rimanendo su un piano umano, potrebbe portarsi un paragone con quanto accade tra innamorati. L'uno dice all'altro: "ti porto nel cuore".
Dio ci porta nel Cuore, in un Cuore reale, che ha Carne umana ed è anche Divino.
E' nostro "dovere" amare questo Cuore che, come disse apparendo a Santa Margherita Maria Alacoque, "ha tanto amato gli uomini ed è così poco riamato da essi".
Gesù ha "sete" di amore: essere devoti del Sacro Cuore è molto più che recitare qualche preghiera.
E' amarLo in Sè Stesso e nei fratelli, perché Egli stesso ci ha detto: "Imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Mt 11,29) e "come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri". (Gc 13,34)
Il Cuore di Gesù possa trovare in noi creature capaci di rispondere all'amore eterno e fedele di Dio, consapevoli che amare è conoscere, conoscere è amare è imitare, amare è servire.
Ci aiuti Maria, il cui Cuore ha realmente battuto all'unisono con quello del Figlio, nella gioia come nel dolore, sulla terra, come ora in Cielo.
  

venerdì 27 giugno 2014

SOLENNITA' DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESU'

 
S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
 
 
 
 
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen
 
 
(dalla Liturgia) 










"Cuore di Gesù, gioia di tutti i santi" : il nostro Paradiso è Gesù, stare con Lui, in Lui vedere Dio e nei fratelli vedere il volto di Cristo che Si rispecchia nei santi.
Scrive don Benzi:
"Noi non vedremo mai Dio faccia a faccia, nel senso che Egli apparirà a noi; Lo vedremo nell'unione mistica con Lui.
Però vedremo Dio sempre in Gesù, nel quale noi siamo; Lo vedremo in coloro che sono in Cristo Gesù - come Lo siamo noi - e che rendono visibile la luce".
(Don Benzi, L'unione mistica con Cristo, pp. 93-94)

Per i devoti del Sacro Cuore, questo mistero è già, in un certo qual modo, svelato su questa terra, e le stesse dodici promesse rivelate a Santa Maria Margherita Alacoque, ne sono un pegno.

1. «Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato».
2. «Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise».
3. «Li consolerò nelle loro afflizioni».
4. «Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
5. «Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere».
6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia».
7. «Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore».
8. «Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione».
9. «Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata».
10. «A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
11. «Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato».
12. «Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale... Essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema».


Queste promesse, che costituiscono la "grande" promessa del Cuore di Gesù rivelata a santa Margherita, sottolineano come il Cuore di Cristo sia fonte di consolazione, conversione. benedizione. Già per questo motivo di gioia.
Ma è stupendo leggere ciò che assicura ai Suoi devoti che ne propagheranno in modo particolare la devozione: che il loro nome sarà scritto in quel Cuore per l'eternità.
Come a dire: il Sacro Cuore sarà il loro "rifugio" sicuro, per sempre, il luogo del riposo, il posto privilegiato in cui si manifesterà verso di loro l'Amore di Dio, "incarnatoSi" nel Cuore di Cristo.

Che veramente il Signore ci doni la grazia grande di essere devoti ardenti del Suo Sacratissimo Cuore, per poter dire, già in questa vita: Cuore di Gesù, mio amore e mia gioia!

Riporto, per comodità, l'ATTO DI CONSACRAZIONE che trovate anche sulla barra in alto del mio blog dedicato al Sacro Cuore.
Vi esorto a rinnovare o a pronunciare per la prima volta la vostra formula di consacrazione al Cuore Sacratissimo di Gesù.




 

ATTO DI CONSACRAZIONE AL SACRO CUORE DI GESU'


 (di Santa Margherita Maria Alacoque)

Paliotto d'Altare raffigurante il Sacro Cuore. Parma-Monastero delle Carmelitane Scalze    
 
 
Io (nome e cognome), dono e consacro al Cuore Adorabile di nostro Signore Gesù Cristo la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze, per non voler più servirmi d'alcuna parte del mio essere, che per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
E' questa la mia volontà irrevocabile: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando di cuore a tutto ciò che potrebbe dispiacergli.

Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del mio amore, come custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell'ora della mia morte.
Sii, o Cuore di bontà, la mia giustificazione presso Dio, tuo Padre, e allontana da me la sua giusta indignazione.
O Cuore amoroso, pongo tutta la mia fiducia in te, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.

Consuma, dunque, in me quanto può dispiacerti o resistertiil tuo puro amore s'imprima profondamente nel mio cuore, in modo che non ti possa più scordare o essere da te separato.
Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio concretizzare tutta la mia felicità e la mia gloria nel vivere e morire come tuo servo.



AMEN

giovedì 26 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Nono giorno: "Cuore di Gesu', salvezza di chi spera in Te" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
 
 
 
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni. 

Amen
 
 
(dalla Liturgia) 










 
Nelle Litanie, invochiamo il Cuore di Gesù come "re e centro di tutti i cuori": è un'invocazione che sembra carica di risonanze paoline, laddove viene detto che il "disegno del Padre" è "fare di Cristo il cuore del mondo".
La preghiera litanica ci spinge a riflettere proprio se la rileggiamo in ottica biblica: Cristo è il centro, il cuore del mondo, perché così ha voluto il Padre fin dall'eternità, che gli uomini ne siano consapevoli o meno.
Ma far sì che tutti raggiungano la piena coscienza di questo è anche compito di ogni cristiano: solo ponendo Gesù e quindi il Suo Cuore segno dell'Amore di Dio per l'umanità, come centro della propria vita, annunciando e testimoniandoLo con coerenza, è possibile raggiungere i lontani o rafforzare i deboli nella fede.
La devozione al Cuore di Gesù impegna personalmente il discepolo.
Diceva Benedetto XVI, nel corso dell'Angelus dell' 1 giugno 2008:
"Ogni persona ha bisogno di un centro della propria vita, di una sorgente di verità e di bontà a cui attingere nell’avvicendarsi delle diverse situazioni e nella fatica della quotidianità. 
Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo". 

Sentire Cristo come "centro" del proprio cuore, della propria vita, implica poi la cooperazione "attiva": che sia di preghiera, di apostolato fattivo, di offerta del dolore e delle gioie.
"Il mistero del Sacro Cuore è dunque il mistero della nostra cooperazione all'atto divino.

Tale cooperazione dell'uomo all'atto divino dimostra ed è l'espressione del massimo amore di Dio verso l'uomo, di un amore che non tollera più che l'uomo debba soltanto ricevere, ma che esige che possa anche donare; lo associa al suo stesso mistero, lo fa grande con Sè, lo uguaglia a Sè stesso.
Noi dobbiamo vivere la devozione al S. Cuore come impergno ad associar
ci a questo lavoro immenso, a quest'opera divina della redenzione del mondo.

Non come se dovessimo portare qualcosa, aggiungere al prezzo del Cristo il nostro piccolo prezzo, ma in modo che Cristo viva nella nostra medesima vita il mistero della sua Morte Redentrice". 

(Don Divo Barsotti, La mistica della riparazione, p.103)

Facciamo di Cristo il cuore del mondo: poniamo il Suo Sacratissimo Cuore come Re dei nostri cuori, centro da cui attingere amore, forza, conforto, luce da donare al mondo per salare una realtà che a volte è senza sapore, perché resa insipida da tutto ciò che non è Dio, da quanto non può dare la vera gioia.
Solo nel Cuore di Gesù è la nostra vera felicità!

mercoledì 25 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Ottavo giorno: "Cuore di Gesu', salvezza di chi spera in Te" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma



PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni. 

Amen

(dalla Liturgia) 














Nella meditazione di ieri, il rapporto tra lo Spirito Santo ed il Cuore di Gesù è stato tracciato nella dimensione "sacramentaria" della Chiesa, che dal Cuore di Cristo è nata, sulla Croce, e che attraverso lo Spirito Paraclito continua a perpetuarsi, in modo speciale nel Battesimo e nell'Eucaristia.

La litania che invoca il Cuore di Gesù come "salvezza" di chi spera in Esso, spinge a riflettere su alcune parole degli Atti degli Apostoli e di San Paolo:
"In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati". (At 4,12)
"Nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1Cor 12,3)

La teologia e il magistero sottolineano come il Cuore di Gesù sia il "simbolo" dell'Amore e della Misericordia di Dio.
Don Bosco consigliava, proprio per questo motivo, di propagare la devozione al Sacro Cuore poiché in essa, tutte le altre sono "racchiuse".
E di certo l'uomo è salvato dalla Misericordia di Dio, che ha voluto riavvicinare a Sè la creatura peccatrice, stringendo con essa la Nuova Alleanza, portando a compimento l'Antica Promessa.
Questa Misericordia si "rinnova" ogni qualvolta viene somministrato un Sacramento e ci aiuta a comprendere questo stretto legame tra salvezza, Cuore di Gesù e Spirito Santo.

Le rivelazioni di Gesù a Santa Faustina Kowalska, sebbene non direttamente legate al Sacro Cuore, ci riportano tuttavia a questo grande "mistero": Gesù parla spesso alla Santa del Suo Cuore  buono e misericordioso e si fa ritrarre con i due raggi che fuoriescono proprio dal Suo Costato.
Egli descrive la devozione alla Sua Misericordia come "l'ultima tavola di salvezza" per i peccatori: se l'uomo crede di potersi salvare senza bisogno della misericordia di Dio, allora vorrebbe sostituirsi a Lui.
Nonostante la ricerca di santità, nessuno è mai esente da cadute, imperfezioni...in una parola, tutti siamo sempre bisognosi della Misericordia di Dio, di quel Dio che ha pietà...con il cuore, che sente la pietà, l'amore nel cuore....

Invochiamo allora lo Spirito Santo perché ci renda capaci di affidarci e rivolgerci al Sacro Cuore per essere avvolti dall'Amore Misericordioso di Dio e per poter dire, con la nostra stessa vita, che solo in Gesù vi è salvezza!

martedì 24 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Settimo giorno: "Cuore di Gesu', fonte di ogni consolazione" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
 
 
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni. 

Amen
 
(dalla Liturgia) 











Meditare sul rapporto tra il Cuore di Gesù e lo Spirito Santo, porta inevitabilmente a fermarsi su un'altra delle litanie dedicato al Cuore di Cristo: "Cuore di Gesù, fonte di ogni consolazione".
Nel discorso di commiato, durante l'Ultima Cena, Gesù dice ai Suoi di non temere, perché manderà loro lo Spirito Santo: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre" (Gv 14,16).
E' lo Spirito Colui che ci insegna ogni cosa e ci fa comprendere le parole di Gesù (cfr GV 14,26), è la Seconda Persona della Trinità che ci da' fortezza nelle prove, fino al martirio, se occorresse!
E' Colui che ci rende capaci di leggere le Scritture non solo con gli occhi del corpo, ma anche e soprattutto di "vederle" con lo sguardo interiore, spirituale, per comprenderne i significati non materiali, ma più profondi, legati all'Amore di Dio per noi.
San Giovanni Paolo II, nell'udienza generale del 13 marzo 1991, affermò:
"Lo Spirito Santo, mandato dal Padre, sarà “un altro Consolatore”, inviato nel nome di Cristo, la cui missione messianica deve concludersi con la sua dipartita da questo mondo per ritornare al Padre. 
Questa dipartita, che avviene mediante la morte e la risurrezione, è necessaria perché possa venire l’“altro Consolatore” (Gv 16, 7). 
Gesù lo afferma chiaramente quando dice: “Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”.
C'è dunque un profondo legame tra il Cuore di Gesù ed il Consolatore.
Non solo perché proprio nel Cuore di Cristo abita l' Amore che unisce Lui ed il Padre, cioè il Paraclito, ma anche perché solo con la "trafittura" di quel Cuore, che avviene sulla Croce, lo Spirito potrà venire a noi, come bene sottolinea San Giovanni:
"Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua"
(Gv 19,34).
Nell'Acqua e nel Sangue sono rappresentati i Sacramenti del Battesimo e dell'Eucaristia.
Riflettiamo su questo passaggio: nel Battesimo diventiamo, per opera dello Spirito Santo che riceviamo, figli di Dio. "La Chiesa è nata da questi due sacramenti, da questo bagno di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo per mezzo del Battesimo e dell’Eucaristia. 
E i simboli del Battesimo e dell’Eucaristia sono usciti dal costato. 
Quindi è dal suo costato che Cristo ha formato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu formata Eva". (San Giovanni Crisostomo)
Nell'Eucaristia ritroviamo il Cuore Eucaristico di Gesù. 
Anche la scienza ne da' conferma (basti pensare al miracolo di Lanciano).
Ed ogni volta che viene celebrato il Santo Sacrificio, il sacerdote si rivolge così al Padre:
"manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo,
perché diventino il corpo e  il sangue di Gesù Cristo,
tuo Figlio e nostro Signore".
Ecco che, ancora una volta, riemerge il rapporto tra Cuore di Gesù e Spirito Santo.
Come non ripensare alle parole del profeta Ezechiele, che in poche battute, condensa, sottolinea, sancisce in maniera inequivocabile, questo legame profondo?
"Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne".
(Ez 36,26)
Nel Cuore di Cristo troviamo lo Spirito Consolatore, Cristo è fonte di consolazione per noi, ed è il Maestro stesso ad invitarci, dunque, a "riposare" sul Suo Cuore:
"Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime" (Mt 11,29)