mercoledì 1 dicembre 2010

CONFESSIONE: supporto psicologico-umano o profusione della Divina Misericordia?



"Ora comprendo che la confessione è soltanto la dichiarazione dei peccati, mentre la direzione spirituale è completamente un'altra cosa"
(Santa Faustina Kowalska- Diario)

"Per quanto grande sia la lotta, la sofferenza, la ripugnanza, m'accosterò sempre e in silenzio al Rev.do Padre Confessore, accusando le colpe, e nulla più".
(Suor Maria Consolata Betrone- Diario)



Capita, non di rado, di vedere che scattino fra i penitenti, particolari "preferenze" per un determinato confessore, preferenze non giustificate da carismi straordinari del sacerdote (come potrebbe essere nel caso di un novello Padre Pio), ma magari dettate da fattori come:
  • la durata maggiore della confessione con un padre piuttosto che con un altro;
  • la possibilità di "dilungarsi" su particolari confidenze, oltre i minuti necessari per esporre i problemi;
  • l'apparente docilità di carattere di un sacerdote, ritenuto più "dolce" rispetto ad un altro

Scene del tipo "preferisco aspettare due ore per confessarmi da quel padre, anziché andare dagli altri confessori liberi" o "torno domani, perché oggi ci sono solo altri preti", dovrebbero farci riflettere: noi andiamo a confessarci (anche a cadenza ravvicinata) perché vogliamo presentarci più puri al cospetto di Gesù-Ostia e riceverLo più degnamente, o ci aspettiamo dal confessore soprattutto una "dose" di sollievo "psichiatrico-psicologico"?
Siamo pronti a ricevere anche il rimprovero di Gesù, che si manifesta nel sacerdote, o vogliamo andare da un prete che, poiché ci conosce, dovrebbe essere a nostro giudizio, portato a "scusarci" sul piano umano delle nostre mancanze?
Se la risposta che diamo è la seconda, allora occorre fermarsi un attimo a ragionare, pensare, forse correggere il tiro.

Si badi bene: non c'è nulla di sbagliato, in alcuni casi, nell'aver bisogno di un conforto anche psicologico dal prete che ci confessa.
Dolori e preoccupazioni molto intense, pene particolari, possono richiedere anche la necessità di una parola di sollievo ed incoraggiamento da parte del sacerdote....anche se non sempre il momento nel confessionale può supplire ad un colloquio al di fuori della confessione, o ad un vero aiuto psicologico....
In altre situazioni, il sacerdote stesso potrà dirci se certi nostri bisogni, sofferenze, timori, riguardino realmente la vita dello spirito (e indicarci come affrontarli), o rendano invece necessario l'intervento di un medico, di uno psicologo, di un po' di riposo.
Tante volte, infatti, anche uno stato fisico non eccelso si ripercuote sulla nostra vita interiore, provocandoci aridità, svogliatezza, irrequietezza.

E' altrettanto vero che è buona norma trovare un confessore fisso, che ci conosca bene, sappia quali sono i nostri punti deboli, quello su cui abbiamo già lavorato....in tal modo, potrà guidarci meglio verso la santità. 
Tuttavia, anche i santi (in primis Don Bosco, sostenitore della necessità di un confessore fisso), consigliavano di andare, di tanto in tanto, da un confessore "straordinario".
Inoltre, se il rapporto di confessione non si trasforma in una direzione spirituale, non ci sarà di certo bisogno di confessioni-fiume, che rischiano di convertirsi in un elenco, oltre che dei peccati, anche delle più svariate persone e situazioni della vita, magari senza diretto rapporto con il Sacramento che ci accingiamo a ricevere!
Col rischio di trasformare un sacramento, in un dialogo a 360 gradi!

In effetti, in tantissime occasioni -non neghiamolo- preferiamo confessarci dal prete che ci sembri più affabile, o più disposto a lasciarci parlare a lungo, perché ci pare che, in quel modo, la confessione sia "migliore"....che riusciremo ad ottenere maggiormente consigli per la nostra vita (non solo per quella spirituale).
E non ci rendiamo conto che, rimandare la confessione a quando ci sarà il prete che preferiamo, o attendere a lungo in fila, anziché rivolgerci al primo già disponibile, è anche un'offesa (per dirla in termini semplicistici, ma efficaci) alla MISERICORDIA DI DIO!

Facciamo un paragone materiale, per comprendere meglio la situazione.
Se siamo a digiuno da moltissimo tempo, e ritornando a casa troviamo entrambi i nostri genitori disposti a darci da mangiare....ma la nostra mamma è già impegnata a dare la pappa ai nostri fratellini più piccoli, forse lei si offenderà, se ci rivolgeremo a nostro padre?
Al contrario: l
a mamma sarà felice, perché, mentre lei già si occupa di un figlio, non rimarrà in pensiero per noi, vedendoci attendere che lei finisca...e il babbo sarà contento, perché anche lui diventerà uno strumento che si fa portavoce dell'amore della nostra mamma.
Non solo: nostra madre sarà sicura che noi, in ogni caso, riceveremo qualcosa di buono, perché nostro padre ci vuole bene come ce ne vuole lei, e sarà uno "strumento" per offrirci del cibo in grado di sostenerci.

Ritorniamo al caso dei confessori: se rimandiamo la confessione....sappiamo se avremo altro tempo per accostarci al Sacramento della Misericordia?
Non è per essere pessimisti, bensì realisti: potrei non avere a disposizione altro tempo, il Signore mi potrebbe chiamare sempre...e sempre devo farmi trovare pronto!
E ancora: se il Signore si rende disponibile per donarmi il Suo Perdono, attraverso un sacerdote libero per confessarmi, non ne soffrirà se io, pensando che un prete valga più di un altro, rifiuti, in quel momento, di andare a confessarmi?
Ogni sacerdote è uno strumento, di cui Dio si serve, come di un canale attraverso cui far passare la Sua Divina Misericordia, ma chi confessa, perdona, dispensa....è GESU' STESSO!

Se si comprende questo concetto fondamentale, a che cosa gioverebbe fare distinzioni fra un prete e l'altro, quando sentiamo il bisogno di ricorrere alla Misericordia di Dio e incontriamo difficoltà a reperire il nostro abituale confessore?
Nel suo Diario, Santa Faustina Kowalska riporta alcune parole rivelate proprio da Nostro Signore: "Figlia Mia, come ti prepari alla Mia presenza, così ti confessi davanti a Me, Mi copro semplicemente dietro il sacerdote.
Non analizzare mai quale è quel sacerdote dietro cui Mi nascondo e svelati nella confessione come fai davanti a Me e io colmerò la tua anima della Mia luce". 

Nel volume biografico su Suor Lucia Ripamonti, è riportato questo aneddoto illuminante:
"Una volta madre Savoldelli parlando della Confessione, ci raccontò un episodio.
Siccome sorella Lucia aveva l'incarico di avvisare madri e sorelle, un giorno avvisò pure lei.
La madre le fece capire che aveva impegni, non avrebbe potuto andarci.
E sorella Lucia, subito disse: Venga madre, non sa quale sacramento è quello della Confessione?
Non sa il valore grande dell'assoluzione?
Queste parole pronunciate con semplicità e convinzione, persuasero la madre a compiacere la sorella. E subito si alzò".

Una volta capito che non bisogna rimandare l'incontro con la Misericordia di Dio, occorre anche comprendere ciò che comporta, in noi, una santa confessione.
Ecco cosa dice Santa Faustina"alla confessione andiamo: primo, per essere guariti; secondo, per essere educati. 
La nostra anima ha bisogno di essere educata continuamente, come un bambino".

Guarire-essere educati: ecco i due "scopi" della confessione!
Sul primo, non c'è molto da dire: se ci accostiamo al Sacramento sinceramente pentiti, la nostra anima, macchiata dal peccato, viene lavata dalla Misericordia Divina e possiamo ricominciare ad amare i nostri fratelli con maggiore carità, animati proprio dall'Amore Misericordioso di Dio.

Il secondo punto, quello dell'essere "educati" è invece più difficile da comprendere!
Pensiamoci bene: quando entriamo nel confessionale, ci andiamo con l'intenzione di ricevere luce per la nostra vita spirituale, per non ricadere più negli stessi peccati, per resistere meglio alle tentazioni?
Crediamo veramente che il sacerdote confessore sarà uno strumento della Misericordia divina e ne sarà illuminato per leggere nella nostra anima, o per donarci consigli giusti, adatti a noi?
E...una volta ricevuta l'assoluzione, quanto ricordiamo gli ammonimenti, i consigli ricevuti...e quante volte li mettiamo in pratica, da una confessione all'altra, finché non ci aiutino a vincere i nostri difetti, le nostre imperfezioni?

Che il confessore ci educhi, non è sinonimo di "parlare a lungo", a volte basta una parola, una frase....e ci accorgiamo che il sacerdote ha "indovinato" la medicina!
Capita anche di confessarsi in luoghi diversi dalle proprie parrocchie, con sacerdoti sconosciuti....eppure quel prete, in quel determinato luogo, ci dice delle cose che non potrebbe intuire, come se ci conoscesse da sempre...come se avesse subito compreso il nostro problema...
E' ILLUMINATO DALLO SPIRITO SANTO!

Ecco, allora, in cosa possiamo ricevere "educazione" nella Santa Confessione: attraverso i consigli del dispensatore della Misericordia Divina, o un piccolo sacrificio, una penitenza che il sacerdote ci inviti a compiere ed offrire.
Leggiamo, sempre nel diario di Santa Faustina, le parole rivelate da Nostro Signore: "I tuoi più grandi sacrifici non mi piacciono, se li compi senza il permesso del confessore, mentre al contrario il più piccolo sacrificio ha una grande importanza  ai Miei occhi, se è fatto col permesso del confessore.

Seguendo gli insegnamenti di Suor Consolata e di Santa Faustina, ecco allora, come fare per confessarsi bene:
  • "Prima di ogni confessione ricorderò la Passione del Signore e con ciò risveglierò la contrizione del cuore. Prima di accostarmi alla grata, entrerò nel Cuore aperto e misericordiosissimo del Salvatore"                   "Debbo pregare molto per ogni confessore, perché lo Spirito Santo lo illumini" (Santa Faustina)
  • "Quando ti confessi, pensa all'umiliazione profonda che provai quando mi spogliarono per essere flagellato! Oh, soffrì più per questo, che per i colpi che ricevevo!
    E soffrì per te, per poterti salvare. ti amavo. Se pensi a questo, sta' tranquilla che il dolore per la Confessione è assicurato"                                
    "Nelle Confessioni: sincerità, mai scusarmi. E mai lo scoraggiamento di non potere osservare i propositi presi. Gesù mi aiuterà, con Lui posso tutto". (Gesù a Suor Consolata)
  • "Quando mi allontanerò dalla grata, risveglierò nella mia anima una grande riconoscenza verso la S. Trinità per lo straordinario ed inconcepibile miracolo di Misericordia che avviene nel'anima". (Santa Faustina)

Preghiamo Maria Santissima, affinché ci aiuti a meditare sull'importanza e l'efficacia della Santa Confessione, per aprire veramente il nostro cuore alla Misericordia di Dio!

4 commenti:

  1. Idea straordinaria quella di un post che, citando suggerimenti di sante persone, come suor Faustina o suor Lucia, aiuti a capire il vero significato della Confessione, che a me piace chiamare nell'altro modo in cui viene definitiva: Riconciliazione! Riconciliarsi con il Padre è come buttarsi tra le Sue amorevoli braccia, chiedendo addolorati il Suo perdono e promettendoGli che faremo il possibile combattere le nostre debolezze, cercando di non ricadere nell'errore. Il modo in cui hai suggerito di avvicinarsi al Confessore, anzi ad un confessore, non a "quel" particolare confessore, mi è piaciuto molto. Sono in sintonia con te: la direzione spirituale è una cosa, la confessione dei peccati, altra! E "usare" il confessore per esporgli tutte le nostre problematiche, spesso solo psicologiche più che spirituali, come fosse un terapeuta della psiche, mi pare che esuli dal Sacramento stesso, oltre che abusare della pazienza del sacerdote confessore!! Bel post, davvero istruttivo!

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  2. Mi collego all'ultima tua considerazione: abusare della pazienza del sacerdote.
    Credo che a volte si dia per scontato che il sacerdote debba ascoltarci in tutto e per tutto, perché quello è il suo compito!
    Non solo: confessioni fiume possono essere motivo di atti di impazienza anche negli altri penitenti che attendono....
    questi sono solo i lati puramente "umani" della questione...poi rimangono quelli spirituali, sulla Misericordia che ci aspetta a braccia aperte e che noi disdegniamo, per preferenze puramente umane.

    Un abbraccio :)

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  3. Grazie Maria di questo fantastico Post, veramente ho imparato molto, che la confessione mi deve guarire ed educare, è Gesù chi lo fa per mezzo il sacerdote. Grazie dei consigli di Suor Faustina e Consolota per la preparazione alla confessione. Che Dio ti benedica!

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  4. :) Che il Signore benedica anche te!

    Suor Consolata e Suor Faustina sono due miniere da cui ricavare sempre grandi tesori, sono contenta che possano diventare compagne di viaggio di tutti noi.

    Un abbraccio!

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